Il 30 ottobre 2008 8.54, giopas <[EMAIL PROTECTED]> ha scritto:

> Metti il caso di virtualizzare su una stessa macchina il server di
> posta e  il centralino Voip di un'azienda, in caso di guasto hardware
> l'azienda si dovrebbe fermare almeno fino al ripristino delle macchine
> virtuali su un nuovo server. Come si agisce in questo caso per
> limitare il danno? Quali misure/regole si adottano per limitare il
> "rischio di eccessiva virtualizzazione"?

Premetto che virtualizzare non sostituisce le "normali" procedure di
fault tollerance, come dischi ridondati e backup.

Il vantaggio della virtualzzazione è che ti slega dall'HW fisico,
permettendoti di accendere la stessa VM su qualunque HW che faccia
girare il sistema di virtualizzazione.

In una situazione come quella che descrivi, probabilmente la scelta
giusta è tenere le VM in uno storage condiviso da più macchine fisiche
che fanno girare il sistema di virtualizzazione. Ad esempio una SAN (o
come faccio io a casa, la SAN dei poveri, una macchina con dischi
ridondati con raid HW e/o SW + LVM e iscsitarget).

In questa maniera si è parati dai guasti dei dischi (sono tutti in
raid 1) e se si guasta un Host "virtualizzatore", si può accendere la
VM su un'altro host e la continuità del servizio è garantita.

bye,

-- 
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it


--
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