On Thu, 23 Apr 2015 12:31:23 +0200
Sandro Santilli <s...@keybit.net> wrote:

> Ciao Marco, grazie mille per la risposta approfondita,
> altre domande seguono inline.

prego,
ti rispondo in merito a questo esprimendo la mia personale opinione
ma ovviamente mi uniformo alle scelte "editoriali" :-)

> 
> A questo proposito, nel file "licenza_dati_Lidar.pdf" nella descrizione
> della denominazione del file, si dice che la parte "1x1" si riferisce
> alle dimensioni della cella (1m x 1m). Ma nel caso dei dati grezzi quella
> e' un'informazione errata/superflua/fuorviante, dico bene ?
> 
> La copertura al suolo in un file di esempio che sto guardando e' di
> 2,033,600 metri quadrati con 8,231,781 punti (~4 punti al metro quadrato).
> 
> Il file nello .zip del dato grezzo ha un nome del genere:
> 
>  20h64_1x1_raw_004_2010_3003.all
> 
> La parte "1x1_" forse dovrebbe essere omessa ?
> Oppure sostituita con la densita' di punti ?
> 

a mio parere lo scenario dovrebbere essere che i nomi dei file NON dovrebbero 
essere "parlanti".
Al pari di un libro che, in una biblioteca, si trova in base allo scaffale, al 
ripiano ed alla posizione del ripiano demandando ai vari cataloghi per 
soggetto, per autore, tematici ecc. il metodo per trovarlo.
Una volta "trovato" è il "sistema" che lo estrae dall'archivio.
Devo ricoscere però che è estramamente utile, almeno per ora, avere i nomi dei 
file in qualche modo riconoscibili, perché ancora in molte occasioni il 
reperimento dei file si fa su filesystem, quindi c'è l'esigenza di organizzarli 
per directory, con nomi riconoscibili e via dicendo.
Occorre quindi trovare dei buoni compromessi, tra la semplicità di codifica e 
il caso estremo di avere solo codici univoci come nomi file. Questo impatta 
anche, per esempio, quando si caricano i dati in un gis fintanto che nella TOC 
si vedono i nomi dei file.
Dovremmo forse pensare a dei dati "exif" per dataset e far comparire quelli 
(uno di quelli) nella TOC?
Ma come la prassi ci insegna, una volta scelto un sistema e rinominato decine 
di migliaia di file, ti accorgi, o ti viene segnalato, che forse era meglio 
un'altra logica. Insomma, la vecchia legge di Murphy. 
Come si vede siamo ancora troppo legati, per i dati che ci interessano, al 
filesystem.
 
Quello che potremmo fare è esplicitare in maniera migliore che il nome del file 
è da intendersi al pari di "Pippo" o quasi, mentre il contenuto deve essere 
letto da altre parti.

ps: esiste comunque una forte correlazione tra densità e dimensione cella. Ed 
in effetti il parametro che governa tutto il processo di produzione è il lato 
della cella: si vuole 1x1 allora occorre....
ciao

-- 
Marco Guiducci <marco.guidu...@regione.toscana.it>
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