Credo che quanto scritto da Massimiliano e Giovanni colgono in pieno almeno dal mio punto di vista, l’oggetto argomentato . Ci tengo a precisare , che sono le persone quale risorsa, con la loro etica e professionalità che generano le condizioni di condivisibilità, di crescita e di co-partecipazione, ovvero i dettami e la filosofia che stanno alla base di tutto il mondo Open Source, questo vale per il software che lo si deve vedere come uno strumento di manifestazione e di lavoro, ma vi sono progetti , persone, idee e volontà. Il Link che a cui si riferiva Margherita : http://www.esri.com/software/open/open-source, visto positivamente potrebbe rappresentare una opportunità di sviluppo e interazione tra mondo proprietario e open,se non fosse per la stretta connessione con ciò che si cela dietro le quinte, ovvero una strategia commerciale/aziendale, sottolineata con la “Esri’s Open-Source Community on GitHub”, con i suoi 350 progetti open source condivisi, finalizzati però alla personalizzazione e all’estensione di un software di natura proprietaria. L’idea è quella di recuperare patrimonio intellettivo costituito dalle persone che operano nel mondo Open e perché no una fetta di mercato persa,a causa dal crescente interesse per il software libero e sottolineo,non solo perché non lo si paga, rendendo più appetibile il prodotto mascherato da buoni fini.
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