ciao silvia,
da come hai presentato la questione appare chiaro che se da un lato
l'Ufficio Urbanistica sta seguendo in maniera corretta il Codice
dell'Amministrazione Digitale, il Piano Triennale per l'Infomatica e le
Linee guida per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico di
AgID, e non ultima il d.lgs. 200/2021 che recepisce la direttiva 1024/2019
PSI, dall'altra l'Ufficio SIT non solo non segue quanto descritto ma non
dovrebbe/potrebbe opporsi  alle richieste di adeguamento, peraltro che
provengono dall'interno dell'Amministrazione stessa.

Vero è che immagino che i servizi esposti dalla piattaforma sono
sicuramente interoperabili e quindi indipendenti dalla piattaforma di
utilizzo (servizi OGC) ma mi chiedo in quale formato la piattaforma
(Geoportale?) permette lo scarico.
Postgres è un formato assolutamente libero e aperto mentre il formato del
geodatabase esri non lo è e questo è sicuramente un problema.

per quanto riguarda il software, l'art. 68 del CAD [1] prescrive che le
"pubbliche amministrazioni acquisiscono programmi  informatici o parti di
essi nel  rispetto  dei  principi  di  economicita'  e  di efficienza,
 tutela   degli   investimenti,   riuso   e   neutralita' tecnologica, a
seguito di una valutazione comparativa di tipo tecnico
ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili sul mercato:
    a) software sviluppato per conto della pubblica amministrazione;
    b) riutilizzo di software o parti di esso  sviluppati  per  conto
della pubblica amministrazione;
    c) software libero o a codice sorgente aperto;
    d) software fruibile in modalita' cloud computing;
    e) software di  tipo  proprietario  mediante  ricorso  a  licenza
d'uso;
    f) software combinazione delle precedenti soluzioni.
  1-bis. A tal fine, le pubbliche amministrazioni prima di  procedere
all'acquisto, secondo le procedure di cui al codice di cui al decreto
legislativo  ((n.  50  del   2016)),   effettuano   una   valutazione
comparativa  delle  diverse  soluzioni  disponibili  sulla  base  dei
seguenti criteri"

ora, dimostrare che la soluzione proprietaria ESRI sia davvero l'unica che
garantisce efficienza, efficacia, economicità eccetera la vedo davvero
ardua.

in soldoni, vale sempre lo stesso principio: risparmiare sulle licenze e
liberarsi dal lock-in rappresentato da una soluzione proprietaria a fronte
di stimolare la concorrenza di imprese sul mercato che forniscano servizi e
non soluzioni "chiavi in mano", perché ricordiamoci, che una copia delle
chiavi non te le forniscono e le mani non  sono certo le tue.

s.


[1] prescrve
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