1937-2017 – 80 ANNI DALLA NASCITA DEL PARTITO COMUNISTA CROATO

Oltre 100 persone si sono riunite ad Anindol, presso Zagabria, per celebrare 
l'ottantesimo anniversario della nascita del Partito Comunista Croato. Tra i 
partecipanti, il rappresentante del comune di Samobor, promotore dell'evento, 
il rappresentante del principale partito di opposizione SDP, vari altri partiti 
socialisti, comunisti e di sinistra, oltre alle formazioni antifasciste e 
partigiane di Croazia, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, e il Coro partigiano di 
Zagabria che si è esibito con canzoni rivoluzionarie, tra cui “Padaj Silo i 
Nepravdo”.

Le formazioni antifasciste e socialiste croate hanno commemorato questo evento 
che vide Tito, in segreto assieme ad altri 16 comunisti, fondare il partito che 
si sarebbe poi federato agli altri partiti comunisti jugoslavi e assieme ai 
quali sconfisse i fascisti ed instaurò uno stato socialista.

Gli intervenuti hanno voluto ricordare come il movimento socialista in questi 
territori fosse iniziato al seguito della I Guerra mondiale, sull'eco della 
Rivoluzione d'ottobre; che alle elezioni nel Regno di Jugoslavia il Partito 
Comunista finì in terza posizione, prima di venir messo fuorilegge; che Tito al 
ritorno dall'URSS negli anni '30 si occupò di diffondere le organizzazioni del 
partito in tutta la Jugoslavia, fondando anche partiti comunisti nazionali, al 
fine di creare con successo un fronte unico contro il fascismo.

In particolare il compagno Kapuralin (Partito Socialista dei Lavoratori) ha 
ricordato che il partito all'inizio era piccolo, ma ben organizzato 
qualitativamente, e che seppe sfruttare l'occupazione straniera non solo per 
condurre la liberazione nazionale, bensì per industrializzare il nuovo stato ed 
elevare il livello culturale del popolo:
Se non ci fosse stato il compagno Tito, l'unità e la fratellanza, i suoi 
comunisti, il coraggio e la convinzione, già allora gli stivali stranieri ci 
avrebbero calpestato, e altra gente avrebbe governato sopra noi, come succede 
oggi.

La rappresentante dello SRP, Vesna Konigsknecht, ha brillantemente riassunto 
cosa significa la lotta antifascista:

Per mascherare le contraddizioni sociali, e sconfiggere l'unità della classe 
lavoratrice, le società capitaliste ricorrono a mistificazioni sull'unità 
nazionale, incoraggiano la convinzione che l'appartenenza nazionale è 
d'importanza critica, insistono sulle differenze tra i popoli.
Il fascismo compare nel capitalismo; è la conseguenza del modo in cui il 
capitalismo funziona, della sua volontà di sconfiggere l'unità e la solidarietà 
di classe attraverso il mito dell'unità nazionale.
Maggiori le differenze all'interno di una società, maggiore la tensione. Con 
una recrudescenza delle tensioni, più ferocemente si tira in ballo l'unità 
nazionale. L'esplosione avviene non là dove necessario – nel campo degli 
interessi contrapposti tra capitale e lavoro – ma là dove la tensione è 
canalizzata, nel campo del nazionalismo. Degli interessi nazionali si parla 
sempre più aggressivamente ed esclusivamente, e molto facilmente si scivola – 
nel fascismo.

Da noi l'antifascismo è arrivato assieme al socialismo. Ogni antifascismo, se 
pensato coerentemente, dev'essere anticapitalista, perché il fascismo è figlio 
del capitalismo. E perciò, chi non vuole affrontare il capitalismo, che taccia 
sul fascismo!

Il Partito Comunista Croato, come frazione del PC Jugoslavo, si era chiaramente 
schierato dalla parte degli interessi della classe lavoratrice. Non voleva 
creare un movimento di resistenza (per combattere il fascismo e ripristinare lo 
status quo ante) ma condurre una guerra di liberazione popolare. Mentre 
combatteva l'occupatore, si organizzava, sviluppava un nuovo potere, e creava 
un nuovo sistema sociale – il socialismo.

Commemorando l'80esimo anniversario del PC Croato, ci ricordiamo che i nostri 
antifascisti lottarono sì per liberare il paese, ma anche per modificare i 
rapporti di classe. L'antifascismo è lotta di classe. Doveva e deve esserlo. 
Ieri, oggi, per sempre!

Di seguito alcuni estratti dei discorsi degli altri partecipanti.

Non ci arrenderemo mai, la lotta è continua, non vi sfiduciate. Alle persone di 
sinistra dico – uniamo le nostre forze perché solo così la Lotta Popolare di 
Liberazione fu vinta.

Tutte le conquiste del sistema socialista – la solidarietà, il lavoro sicuro, 
l'educazione e sanità universali e gratuiti, pensioni dignitose – oggi vengono 
affidate al mercato. Ogni giorno siamo testimoni dell'inumanità del capitale, 
del mercato, della corsa alla produttività e al profitto. Per questo vengono 
distrutti i monumenti al mondo diverso che fu – per cercare di perpetuare il 
più a lungo possibile questo sistema che serve solo una minoranza.

La lotta condotta dal Partito Comunista fu non solo lotta di liberazione, ma 
allo stesso tempo lotta per la libertà dei lavoratori.

Noi a Samobor con onore ci ricordiamo del giorno in cui 80 anni fa un gruppo di 
uomini coraggiosi con a capo il compagno Tito fondò il Partito Comunista 
Croato. Con l'obiettivo di una società migliore, per l'uguaglianza delle donne 
e per correggere tutte le inguistizie.

Bisogna difendere gli interessi della classe lavoratrice, ma anche la libertà 
nazionale, l'uguaglianza e la fratellanza tra i popoli.


--- A cura di Andrea Degobbis.
Sulla celebrazione di questo anniversario si veda anche: 
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8765


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