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Lettera aperta al presidente Trump sulle conseguenze dell’11 Settembre 2001
di  Thierry Meyssan
RETE VOLTAIRE | DAMASCO (SIRIA) | 31 AGOSTO 2018
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Signor Presidente,
i crimini dell’11 Settembre 2001 non sono mai stati giudicati nel suo Paese. Le 
scrivo in quanto cittadino francese che ha denunciato per primo le incongruenze 
della versione ufficiale, aprendo un dibattito a livello mondiale su chi siano 
i veri colpevoli.
Se fossimo giurati in un tribunale penale dovremmo decidere della colpevolezza 
o dell’innocenza del sospettato ed eventualmente stabilire la pena. Dopo i 
fatti dell’11 Settembre, l’amministrazione Bush Jr. ci ha detto che il 
colpevole era Al Qaeda e che la punizione sarebbe stata il rovesciamento di chi 
l’aveva aiutata: i Talebani afgani, poi il regime iracheno di Saddam Hussein.
Tuttavia, c’è una grande quantità d’indizi che attesta l’insostenibilità di 
simile tesi. Se fossimo giurati, con obiettività decideremmo che i Talebani e 
Saddam Hussein sono innocenti. Naturalmente, questo non basterebbe a farci 
conoscere il vero colpevole e ne saremmo frustrati. Ma è per noi inconcepibile 
che degli innocenti vengano condannati solo perché non abbiamo saputo, o 
potuto, trovare i colpevoli.
Noi tutti abbiamo capito che alte personalità istituzionali stavano mentendo 
quando il segretario di Stato per la Giustizia e il direttore dell’FBI, Robert 
Mueller, hanno rivelato i nomi dei 19 presunti pirati dell’aria: avevamo già 
sotto gli occhi le liste dei passeggeri imbarcati, diffuse dalle compagnie 
aeree, e su queste liste non figurava alcuno dei sospettati.
Da allora abbiamo cominciato a dubitare fortemente del «governo di continuità», 
l’istanza incaricata di sostituirsi alle autorità elette, qualora queste 
perissero in un attacco nucleare. Abbiamo formulato l’ipotesi che gli attentati 
mascherassero un colpo di Stato conforme al metodo ideato da Edward Luttwak: 
conservare un esecutivo di facciata, imponendogli però tutt’altra politica.
Nei giorni successivi l’11 Settembre l’amministrazione Bush prese diverse 
decisioni.
*  Fu istituito l’Office of Homeland Security e adottato un voluminoso Codice 
Antiterrorismo, pronto però già da molto tempo, l’USA Patriot Act. Per fatti 
che l’amministrazione stessa giudica «di terrorismo», questo testo sospende la 
Bill of Rights, che è stata, signor presidente, la gloria del suo Paese. L’USA 
Patriot Actdestabilizza le vostre istituzioni. Due secoli dopo ha sancito il 
trionfo dei grandi proprietari che stesero la Constitution e la sconfitta degli 
eroi della guerra d’indipendenza che pretesero che vi fosse aggiunta la Bill of 
Rights.
*  Il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, creò l’Office of Force 
Transformation, al comando dell’ammiraglio Arthur Cebrowski, che presentò 
immediatamente un piano, pronto già da molto tempo, per il controllo delle 
risorse naturali dei Paesi del Sud attraverso la distruzione delle strutture 
statali e della vita sociale della metà del mondo non ancora globalizzata. 
Simultaneamente, il direttore della CIA lanciò la «Matrice dell’Attacco 
Mondiale», un insieme di operazioni segrete nelle 85 nazioni dove Rumsfeld e 
Cebrowski volevano distruggere le strutture statali. Ritenendo che soltanto 
quei Paesi le cui economie erano globalizzate si sarebbero mantenuti stabili, 
mentre gli altri sarebbero stati distrutti, gli uomini dell’11 Settembre misero 
le Forze armate statunitensi al servizio di interessi finanziari 
transnazionali. Tradirono gli Stati Uniti e li trasformarono nel braccio armato 
di siffatti predatori .
Da 17 anni vediamo cosa porta ai suoi concittadini il governo dei successori di 
quelli che redassero la Constitution e si opposero, all’epoca senza successo, 
alla Bill of Rights: i ricchi sono diventati super-ricchi, la classe media è 
stata ridotta a un quinto e la povertà è aumentata.
Vediamo anche i risultati della messa in atto della strategia 
Rumsfeld-Cebrowski: conflitti – le cosiddette «guerre civili» – che hanno 
devastato quasi per intero il Medio Oriente Allargato; intere città cancellate 
dalla carta geografica, dall’Afghanistan alla Libia, passando per l’Arabia 
Saudita e la Turchia, che tuttavia non erano in guerra.
Nel 2001 soltato due cittadini statunitensi denunciarono le incoerenze della 
versione bushiana: il democratico Jimmy Walter, costretto poi all’esilio, e lei 
stesso, che entrò in politica e ora è presidente.
Nel 2011 abbiamo visto il comandante dell’AfriCom venire rimosso ed essere 
rimpiazzato dalla NATO perché si era rifiutato di supportare Al Qaeda nel 
rovesciamento della Jamahiriya Araba Libica. Poi abbiamo visto il LandCom della 
NATO organizzare il sostegno occidentale agli jihadisti in generale e ad Al 
Qaeda in particolare per rovesciare la Repubblica Araba Siriana.
Così gli jihadisti, considerati «combattenti per la liberta» contro i 
sovietici, e poi, dopo l’11 Settembre, «terroristi», tornarono a essere gli 
alleati dello Stato profondo, cosa che in realtà non cessarono mai di essere.
Abbiamo anche seguito con immensa speranza la sue azioni per sopprimere, uno a 
uno, ogni sostegno agli jihadisti. Ed è con la medesima speranza che la vediamo 
oggi dialogare con il presidente russo per ristabilire la vita nel Medio 
Oriente devastato. Ed è invece con pari preoccupazione che vediamo Robert 
Mueller, ora procuratore speciale, accanirsi nel distruggere la patria, 
attaccando la posizione che lei ora occupa.
Signor presidente, la diarchia che si è installata nel suo Paese dopo l’11 
Settembre causa sofferenza non soltanto lei e ai suoi concittadini: ne è 
vittima il mondo interno.
Signor presidente, l’11 Settembre non è storia passata. È il trionfo di 
interessi transnazionali che conculcano non soltanto il suo popolo, ma l’intera 
umanità che aspira alla libertà.
Thierry Meyssan ha aperto il dibattito a livello mondiale sui veri responsabili 
dell’11 Settembre. Ha lavorato come analista politico a fianco di Hugo Chavez, 
di Mahmoud Ahmadinejad e di Mouamar Gheddafi. Oggi è rifugiato politico in 
Siria.
Thierry Meyssan <http://www.voltairenet.org/auteur29.html?lang=it>
Traduzione
Rachele Marmetti <http://www.voltairenet.org/auteur126121.html?lang=it>
Il Cronista <http://www.ilcronista.eu/>


See : Memoranda for the President on 9/11: Time for the Truth — False Flag Deep 
State Truth! 
<https://phibetaiota.net/2018/07/memorandums-for-the-president-on-9-11-experts-say-what-the-9-11-commission-was-too-corrupt-to-address/>,
 by : Kevin Barrett; Scott Bennett; Christopher Bollyn; Fred Burks; Steve 
De’ak; A. K. Dewdney; Gordon Duff; Aero Engineer; Greg Felton; James Fetzer; 
Richard Gage; Tom-Scott Gordon; David Ray Griffin; Sander Hicks; T... Mark 
Hightower; Barbara Honegger; Eric Hufschmid; Ed Jewett; Nicholas Kollerstrom; 
John Lear; Susan Lindauer; Joe Olson; Peter Dale Scott; Robert David Steele; 
and indirectly, Victor Thorn and Judy Wood.


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