L'ANPI nella trappola del "Giorno del Ricordo" ...

..... segue da:
http://www.cnj.it/home/it/informazione/jugoinfo/9080-8997-l-anpi-nella-trappola-del-giorno-del-ricordo.html
ed anche:
http://www.cnj.it/home/it/informazione/jugoinfo/9082-9000-arretramento-dell-anpi-sul-confine-orientale.html
http://www.cnj.it/home/it/informazione/jugoinfo/9087-9004-i-bimbi-delle-foibe-ed-altri-sintomi-di-impazzimento.html
  (Sezione 3)

1) ANPI e Giorno Del Ricordo (dal sito Diecifebbraio.info)
2) A testa bassa contro Anpi e partigiani (Patria Indipendente, 12.2.2019)
3) Intervista a Claudia Cernigoi: «Sulle Foibe montatura gigantesca» (8 
febbraio 2019)


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ANPI E GIORNO DEL RICORDO

La posizione della Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sulle questioni 
del Confine Orientale ed in particolare rispetto alla istituzione del GIORNO 
DEL RICORDO si è dimostrata debole, e le reazioni di fronte all’offensiva 
revisionista-revanscista appaiono contraddittorie. All’origine l’ANPI non 
espresse una contrarietà netta, evidentemente risentendo in questo 
dell’influenza del Partito Democratico i cui esponenti avevano partecipato al 
processo istitutivo (sin dall’incontro incontro Fini-Violante a Trieste nel 
1998) fino a votare ad approvare il testo della Legge n.92/2004 contentandosi 
del fatto che esso contiene un accenno alla contestualizzazione nella “più 
complessa vicenda del confine orientale”.
Perciò, già nel primo decennio dalla istituzione le sezioni ANPI sono andate in 
ordine sparso, talvolta promuovendo iniziative fortemente critiche – cui hanno 
sovente partecipato anche collaboratori di Diecifebbraio.info 
<http://diecifebbraio.info/> – talaltra partecipando a incontri con esponenti 
dell’associazionismo revanscista istriano-dalmata 
<http://www.cnj.it/CNJ/cadoneghe2014.htm> nella logica della “memoria 
condivisa”. Quest’ultimo spirito è quello che sottende anche alla 
“pacificazione” promossa in Friuli attorno alla questione di Porzûs, per cui 
reduci partigiani garibaldini si sono incontrati con reduci combattenti 
“osovani”.
Solo nel 2015, a seguito dello scandalo scoppiato sul caso del repubblichino 
Paride Mori 
<http://www.diecifebbraio.info/2015/03/anche-il-fascista-repubblichino-paride-mori-tra-i-premiati-nel-giorno-del-ricordo/>
 e quindi alla scoperta di centinaia di riconoscimenti assegnati a caduti che 
“facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia”, 
l’ANPI ha chiesto 
<http://www.anpi.it/articoli/1327/sospendere-la-legge-che-assegna-medaglie-a-chi-non-le-merita>
 di sospendere gli effetti della Legge sul GIORNO DEL RICORDO. Viceversa i 
termini per i suddetti riconoscimenti sono stati prorogati per ulteriori 10 
anni: di qui nel 2016 una lettera 
<http://www.anpi.it/media/uploads/newsletter/2016/Anpinews_n.192.pdf> 
dell’allora presidente nazionale ANPI Carlo Smuraglia con richiesta di 
chiarimenti, in particolare, agli esponenti PD Del Rio e Serracchiani, lettera 
cui non è stata data alcuna risposta pubblica.
A dicembre 2016 il Comitato Nazionale ANPI approvava il documento “Il confine 
italo-sloveno. Analisi e riflessioni” 
<http://www.anpi.it/media/uploads/files/2018/01/confini_orientali.pdf>, sintesi 
di un seminario interno organizzato per dipanare le questioni, nel quale però 
non si affronta la questione dei “premiati” né si contesta l’istituzione del 
GIORNO DEL RICORDO.
Nel 2018 la neo-presidente nazionale Carla Nespolo (tra l’altro co-firmataria 
di Lettera Aperta al MIUR 
<http://www.diecifebbraio.info/2017/02/lettera-aperta-al-miur-alla-vigilia-del-10-febbraio-giorno-del-ricordo/>
 pochi mesi prima) salutava il convegno di Torino “Giorno del Ricordo. Un 
bilancio” 
<http://www.diecifebbraio.info/2018/01/torino-10-2-2018-giorno-del-ricordo-un-bilancio/>,
 oggetto di un attacco politico-giornalistico e del divieto di celebrazione in 
una sala comunale. Tuttavia nel 2019, con una svolta di 180°, la stessa Carla 
Nespolo criticava 
<http://www.anpi.it/articoli/2128/ribadisco-che-le-foibe-sono-una-tragedia-nazionale-chi-minaccia-i-contributi-che-percepiamo-si-legga-i-nostri-documenti-ufficiali-sul-tema>
 il convegno di Parma “Foibe e Fascismo” 
<https://www.facebook.com/events/227663108112168/>, quattordicesimo di una 
serie che per lunghi anni aveva sempre avuto la partecipazione dell’ANPI. Con 
questa presa di posizione della Nespolo inizia una fase di aperto 
distanziamento dell’ANPI dalle ricerche storiche che su questi temi hanno 
realizzato in particolare i collaboratori di Diecifebbraio.info 
<http://diecifebbraio.info/>.

(tratto da: "Le nostre F.A.Q. (domande frequenti)", sul sito Diecifebbraio.info
http://www.diecifebbraio.info/le-nostre-f-a-q-domande-frequenti/ )


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http://www.patriaindipendente.it/il-quotidiano/a-testa-bassa-contro-anpi-e-partigiani/

A testa bassa contro Anpi e partigiani

Redazione Patria Indipendente, 12.2.2019

Una dichiarazione della presidente nazionale dell’Associazione Carla Nespolo. 
Ora il bersaglio sono i “complici dei partigiani titini”. Le proteste di 
Slovenia e Croazia contro le parole “irredentiste” di Tajani

Le bordate del ministro dell’Interno Salvini contro i contributi dello Stato 
destinati all’Anpi; la proposta di sciogliere l’Associazione dei partigiani 
avanzata dall’assessore veneto all’Istruzione Elena Donazzan (eletta alla 
Regione con Forza Italia); ultima un’interrogazione di Fratelli d’Italia al 
ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, a firma del deputato Federico Mollicone, 
del collega di partito Walter Rizzetto e di Guido Germano Pettarin, deputato di 
FI, per chiedere di abolire le pensioni ai combattenti partigiani “complici dei 
partigiani titini”, e alle famiglie beneficiate dalla reversibilità.
Insomma, guarda caso, secondo tanta parte del centro-destra il “nemico” 
dell’Italia è l’Anpi. Anche all’ultima provocazione, con la forza della verità 
dei fatti e del ragionamento, ha replicato la presidente nazionale Anpi, Carla 
Nespolo: «Una richiesta di straordinaria meschinità, perché condotta contro 
persone che hanno più di 90 anni. Stiamo assistendo a un volgare tentativo di 
rovesciamento della storia, per far dimenticare l’operato annessionista e 
razzista del fascismo e di Mussolini, condotto assieme all’alleato nazista, con 
aggressione della Jugoslavia, che nulla aveva fatto contro l’Italia». Già 
perché, continua Nespolo, «I 40.000 soldati italiani che, dopo l’8 settembre 
’43, scelsero di combattere da partigiani a fianco della Resistenza Jugoslava e 
20.000 morirono in questa guerra di Liberazione internazionale, riscattarono 
l’onore dell’Italia dalla vergogna del fascismo».
Carla Nespolo ha poi concluso: «Se lo ricordi anche il Presidente del 
Parlamento Europeo, se non vuole contribuire ad accentuare l’isolamento 
italiano in Europa, come dimostrano, in queste ore, le reazioni indignate dei 
governi di Slovenia e Croazia». Il riferimento è alle parole pronunciate da 
Antonio Tajani che, in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo alla 
foiba di Basovizza, in provincia di Trieste, al temine del suo discorso, aveva 
esclamato: “Viva Trieste, viva l’Istria italiana, viva la Dalmazia italiana, 
viva gli esuli italiani, viva gli eredi degli esuli italiani”, e ancora: 
“evviva coloro che difendono i valori della nostra Patria”. Risultato: il 
presidente sloveno Borut Pahor ha scritto al Presidente Mattarella definendo 
“inaccettabili” le dichiarazioni di “alti rappresentanti della Repubblica 
Italiana” che considerano gli eventi legati alle foibe come “una forma di 
pulizia etnica”. E la stessa ferma condanna è arrivata dal premier croato 
Plenkovic e dai deputati croati a Strasburgo: dichiarazioni che “contengono 
elementi di rivendicazioni territoriali e di revisionismo storico”. Così, il 
Presidente del Parlamento Europeo ha dovuto fare, in parte, marcia indietro e 
in seduta plenaria dell’Assise ha detto: “Mi riferivo agli esuli istriani e 
dalmati di lingua italiana, ai loro figli e nipoti, molti dei quali presenti 
alla cerimonia”.
Un tema indubbiamente complesso, quello delle vicende del confine 
italo-sloveno, con alle spalle una lunga e sofferta storia. L’Anpi a quella 
pagina di storia dedicò nel 2016, in forma di libretto e in pdf 
<http://www.patriaindipendente.it/wp-content/uploads/2019/02/ANPI-Il-confine-italo-sloveno-Analisi-e-riflessioni-2.pdf>,
 un lungo documento, frutto di un lavoro di squadra, a sua volta preceduto da 
un seminario tematico svoltosi a Milano. Suggeriamo, sommessamente, a tutti di 
leggerlo.


=== 3 ===

http://www.lariscossa.com/2019/02/08/intervista-claudia-cernigoi-sulle-foibe-montatura-gigantesca/

Intervista a Claudia Cernigoi: «Sulle Foibe montatura gigantesca»

8 febbraio 2019

In occasione della trasmissione su Rai3 del film “Red Land (Rosso Istria)”, 
pubblichiamo un’intervista a Claudia Cernigoi (leggi qui 
<http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-biografia_autorizzata_di_claudia_cernigoi.php>
 la sua Biografia autorizzata)

Cara Claudia,

intanto desideriamo ringraziarti per aver accettato questa intervista a La 
Riscossa <http://www.lariscossa.com/>.

Sono anni che ti batti per difendere la verità storica di quello che è successo 
prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale in quella terra martoriata tra 
Friuli e Istria.

Dapprima il revisionismo storico ha cercato di equiparare le responsabilità del 
fascismo e del nazismo a quelle della guerra partigiana, oggi siamo in piena 
ventata reazionaria, in cui le responsabilità dei carnefici fascisti vengono 
occultate e invece si sbandierano presunte responsabilità di chi ha sofferto 
l’occupazione fascista, le stragi di civili indiscriminate, e poi ha combattuto 
per liberare la propria terra.

Partiamo dal tuo libro del 2005, Operazione “Foibe” tra storia e mito. Già il 
titolo è altamente esplicativo. Le cifre sono paurosamente lievitate negli anni 
e soprattutto la vicenda ha assunto connotati – oltre che palesemente 
anticomunisti – anche nazionalisti in funzione antijugoslava. So che non è 
facile, ma riusciresti a darci l’idea, attraverso qualche cifra, di quanto sia 
enorme la “montatura” che è stata creata intorno a questo “mito”?

La montatura è gigantesca, ormai si parla di “10.000” infoibati: vedi anche il 
fumetto ed il film che sfruttano la vicenda di Norma Cossetto, in cui è 
indicata questa cifra, ed una recente trasmissione Rai ha confermato questa 
cifra, che neppure Gianni Bartoli, che redasse il primo elenco di “infoibati” 
nel 1959 ha raggiunto (egli nomina circa quattromila persone morte tra il 1941 
ed il 1947, militari e civili, che potrebbe essere una cifra attendibile). In 
realtà dai documenti risulta che nel settembre 1943 in Istria furono uccise tra 
le 200 e le 300 persone (ed un documento del federale dell’Istria Bilucacaglia, 
inviato nell’aprile 1945 al comandante del CVL triestino parla di 500 pratiche 
di indennizzo per i familiari degli uccisi dai partigiani dall’8 settembre fino 
ad allora). Per quanto riguarda il 1945, gli scomparsi da Trieste e da Gorizia 
dopo essere stati arrestati da partigiani o dalle autorità jugoslave ammontano 
rispettivamente a meno di 500 ed a circa 550; a Fiume i numeri si attestano 
intorno ai 400, e per quanto riguarda la provincia di Pola non vi sono dati 
certi, salvo il fatto che a Pola non vi furono “infoibati”.

Nel tuo libro “La memoria tradita” hai delineato i “fili neri” che hanno legato 
negli anni i vari movimenti neofascisti italiani. Ma c’è un capitolo, quello 
dei collegamenti tra neofascismo e Lega, che più di ogni altro oggi assume una 
particolare rilevanza – visto che questo partito è al governo in posizione 
trainante, più di quanto fosse successo coi governi Berlusconi – e neofascismo 
e ambienti mafiosi. Hai qualche aggiornamento o commento che vuoi fare?

La Lega di oggi è l’erede della Lega di Borghezio (che aveva fatto parte di 
Ordine nuovo) più che non della Lega di Bossi. Ricordo inoltre che colui che 
fece da apripista per la montatura sulle foibe all’inizio degli anni ’90 fu 
Marco Pirina, all’epoca esponente della Lega, ma che nel 1969, quale leader del 
gruppo neofascista Fronte Delta fu inquisito per il golpe Borghese. Oggi 
vediamo che i più scatenati sulla questione “foibe” ancora più che non i 
Fratelli d’Italia o Forza Nuova sono proprio i leghisti ed i loro pretoriani, 
CasaPound: Matteo Salvini ha preso posizione in prima persona sia contro la 
presunta censura del film su Norma Cossetto e poi contro i “negazionisti” delle 
foibe, assicurando la propria presenza il 10 febbraio a Basovizza: e dopo la 
presentazione del mio ultimo libro sui processi per le foibe triestine 
(“Operazione Plutone”, edito dalla Kappa Vu) a raccogliere il testimone 
dell’infame articolo scritto sull’argomento da Fausto Biloslavo è stato subito 
il “governatore” leghista, Massimiliano Fedriga, che oltre a tacciarmi di 
“negazionismo” paragonandomi a coloro che negano la Shoah, ha concluso dicendo 
che a gente come me andrebbe impedito di parlare. Le foibe sembrano essere 
diventate la nuova frontiera della Lega.

È di questi giorni la presa di posizione, non solo di esponenti dei partiti di 
destra – e questo ce lo si poteva aspettare – ma c’è stata anche una levata di 
scudi da parte di importanti esponenti del PD, a comincaire dall’ex presidente 
della Regione FVG, Serracchiani, che ha trinciato giudizi politici e storici. 
Vuoi fare un commento sulle posizioni di questo partito a proposito non solo di 
memoria storica, ma anche di politica estera (come per esempio il Venezuela 
oggi, ma anche l’Ucraina ieri), politiche industriali (TAV, ILVA), ecc.? Come 
si barcamenano quelle associazioni, come l’ANPI, in questi frangenti?

Il recente comunicato dell’ANPI nazionale che ha “sconfessato” e preso le 
distanze non solo dal commento dell’ANPI di Rovigo che parlava di foibe come 
invenzione fascista e della foiba di Basovizza come falso storico (cose 
peraltro esatte, anche se espresse in modo un po’ tranchant), ma anche 
dall’iniziativa del Comitato antifascista e per la memoria storica di Parma, 
che prevede l’intervento di Sandi Volk sui riconoscimenti agli “infoibati” (dai 
suoi studi risulta chiaramente che a ricevere il diploma sono soprattutto 
militari e collaborazionisti), nonché un video di Alessandra Kersevan su 
Basovizza ed uno mio su Norma Cossetto, nei quali illustriamo il risultato 
delle nostre ricerche, è veramente grave. La presidente Carla Nespolo ha 
asserito che queste iniziative non sono condivisibili perché danno spunto a 
polemiche. Non so se Nespolo conosce i nostri studi, ma anche non li conosca, 
ritenere che parlare di storia smentendo la vulgata corrente (purtroppo 
avallata anche da settori del PD, come Serracchiani che si è schierata assieme 
a Fedriga contro i “negazionisti”) sia dare adito a polemiche dimostra 
un’apertura mentale davvero ristretta. Cedere sui principi, isolare chi è già 
preso di mira con intimidazioni e minacce per il suo lavoro di informazione, 
non è un comportamento che mi aspettavo dall’associazione erede dei partigiani 
comunisti e socialisti.

Ti ringraziamo sentitamente e ci auguriamo che questa collaborazione col nostro 
giornale continui fruttuosa.

Per intanto ti auguriamo buon lavoro

Consigliamo la lettura della recensione di Claudia Cernigoi del film Rosso 
Istria dedicato alla fascista Cossetto: 
http://www.diecifebbraio.info/2018/12/5235/ 
<http://www.diecifebbraio.info/2018/12/5235/>


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