(slovenščina / italiano)

---------- Forwarded message ---------
Da: Claudia Cernigoi
Date: dom 7 lug 2019 alle ore 19:26
Subject: Manifesto contro la statua di D'Annunzio a Trieste

car*,
come probabilmente già saprete è stato redatto un "Manifesto per una Trieste 
plurale e multiculturale contro il neoirredentismo - Proglas za raznolik in 
večkulturen Trst proti neoiredentizmu", che vi invio in allegato.

Se avete piacere di aderire, inviate una mail a questo indirizzo
nodannunzioatrie...@virgilio.it <mailto:nodannunzioatrie...@virgilio.it>,

specificando la città e l'eventuale qualifica con la quale desiderate essere 
indicati.

grazie e saluti antifascisti

Claudia Cernigoi, Trieste, per Resistenza storica

pagina Facebook: https://www.facebook.com/noadannunzioatrieste/

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MANIFESTO PER UNA TRIESTE PLURALE E MULTICULTURALE CONTRO IL NEOIRREDENTISMO...

La Giunta Comunale di Trieste nello scorso mese di maggio ha deliberato la 
realizzazione della mostra "Disobbedisco. La rivoluzione di D'Annunzio a Fiume 
1919 – 1920"; nella stessa delibera il Comune si impegna inoltre “a farsi 
carico della produzione e collocazione in luogo da individuare di una statua di 
Gabriele D'Annunzio”. La spesa complessiva prevista è di 382.190,00 €, di cui 
20.000,00 € per la collocazione del monumento.

Dalle motivazioni addotte dal Comune per giustificare tanto la mostra quanto il 
monumento non emerge alcuna considerazione relativa a D'Annunzio poeta ed 
artista, ma esclusivamente il suo ruolo nell'occupazione della città di Fiume 
il 12 settembre 1919, occupazione che fu un vero e proprio atto di pirateria 
nei confronti delle nazioni che negoziavano il trattato di pace ed un attacco 
alla diplomazia ed al diritto internazionale.

La marcia su Fiume fu la prima azione militarista verificatasi in Italia dalla 
fine della grande guerra, minò profondamente l'autonomia storica della città e 
segnò l’inizio del declino di Fiume. Lo scopo dell'occupazione era annettere 
Fiume all’Italia, per “fermare” l’ondata “barbarica” e “slava” che rischiava di 
arrivare su Trieste e Gorizia, come sosteneva espressamente D'Annunzio, con 
affermazioni razziste che riteniamo inaccettabili al giorno d’oggi, quali 
queste, tratte da Il sudore di sangue- Lettera ai Dalmati che citiamo solo a 
titolo di esempio: “Il croato lurido, s’arrampicò su per le bugne del muro 
veneto, come una scimmia in furia, e con un ferraccio scarpellò il Leone alato 
(…) Quell’accozzaglia di Schiavi meridionali che sotto la maschera della 
giovine libertà e sotto un nome bastardo mal nasconde il vecchio ceffo odioso”.

È chiaro che la motivazione del Comune di Trieste per erigere una statua a 
Gabriele D’Annunzio prescinde dal suo valore di letterato e poeta, ma è 
finalizzata esclusivamente a celebrare l’anniversario dell’impresa fiumana. 
Pertanto non si tratta di un'operazione culturale, quanto di un'operazione 
meramente politica, che rischia di offendere le nazioni confinanti ed i diversi 
popoli che abitano queste terre, dall’una e dall’altra parte del confine.

Considerato inoltre che queste iniziative seguono di pochi mesi alcuni 
interventi goffi ed irresponsabili pronunciati da esponenti politici locali e 
di rilievo internazionale sull' “italianità” delle terre istriane e dalmate, ci 
si chiede se sia opportuno alimentare tensioni diplomatiche che rischiano di 
compromettere quel rapporto di amicizia e collaborazione che con fatica si è 
costruito in questi decenni con la Slovenia e la Croazia.

Per queste ragioni, in considerazione che il legame culturale tra D'Annunzio e 
Trieste è inesistente, mentre invece ne esiste uno fortissimo di carattere 
nazionalistico, irredentista e razzista, non possiamo che respingere con forza 
ogni celebrazione o esaltazione di simboli del nazionalismo, difendendo invece 
il pluralismo culturale e storico di Trieste.

Per questi motivi ribadiamo con fermezza:
NO ALLA STATUA DI D’ANNUNZIO NELLA CITTÀ DI TRIESTE.

Il gruppo di storici di RESISTENZA STORICA (Trieste, Ronchi, Udine)



Adesioni presso: nodannunzioatrie...@virgilio.it 
<mailto:nodannunzioatrie...@virgilio.it>
Trieste/Trst, 3/7/19.



PROGLAS ZA RAZNOLIK IN VEČKULTUREN TRST PROTI NEOIREDENTIZMU.

Tržaški občinski odbor je preteklega maja sklenil, da bo priredil razstavo 
»Disobbedisco. D'Annunzijeva revolucija na Reki 1919-1920«. V istem sklepu se 
je Občina zavzela «da poskrbi za izdelavo in postavitev na še nedoločenem mestu 
kipa Gabrieleja D'Annunzia«. Predviden je skupni strošek 382.190,00 Eurov, od 
česar 20.000 Eurov za postavitev spomenika.

Občina ne navaja kot razlog za razstavo in za spomenik D'Annunzijevih pesmi in 
umetnost, temveč izključno njegovo vlogo pri zasedbi mesta Reke 12. septembra 
1919, zasedbo, ki je bila pravi in resnični piratski podvig proti državam, ki 
so se pogajale za mirovno pogodbo ter napad na diplomacijo in mednarodno pravo.

Pohod na Reko je bil prvi militaristični podvig po 1. svetovni vojni v Italiji, 
globoko je ogrozil zgodovinsko avtonomijo mesta in povzročil začetek propada 
Reke. Namen okupacije je bila priključitev Reke Italiji, da bi ustavil 
»barbarski slovanski naval«, ki je grozil Trstu in Gorici, kot je izrecno trdil 
D'Annunzio z rasističnimi izjavami, ki danes niso dopustne, kot so sledeče, ki 
jih povzemamo iz spisa »Il sudore del sangue – Lettera ai Dalmati« in jih 
navajamo samo kot primer: »Il croato lurido s'arrampicò su per le bugne del 
muro veneto, come una scimmia in furia, e con un ferraccio scarpellò il Leone 
alato (...) Quell'accozzaglia di Schiavi meridionali che sotto la maschera 
della giovine libertà e sotto un nome bastardo mal nasconde il vecchio ceffo 
odioso«.

Jasno je, da utemeljitev Občine Trst za postavitev kipa Gabrijeleja D'Annunzija 
ne upošteva njegove veljave kot literata in pesnika, temveč je izključno 
namenjena počastitvi obletnice reškega podviga. Zatorej ne gre za kulturno 
pobudo, temveč za čisto politično operacijo, ki utegne užaliti sosednje narode 
in razne narodnosti ki živijo na tem ozemlju, na obeh straneh meje.

Če poleg tega upoštevamo, da te pobude prihajajo malo mesecev po nerodnih in 
neodgovornih posegih krajevnih političnih eksponentov mednarodnega pomena o 
»italijanstvu« Istre in Dalmacije, se postavlja vprašanje ali je primerno 
vzpodbujati diplomatske napetosti, ki tvegajo, da pokvarijo prijateljsko 
sodelovanje, ki je bilo vzpostavljeno z naporom v zadnjih desetletjih s 
Slovenijo in s Hrvaško.

Iz teh razlogov, upoštevajoč neobstojnost kulturne povezanosti D'Annunzija in 
Trsta ter močen nacijonalističen, iredentističen in rasističen značaj, ne 
moremo ne odkloniti z vso močjo vsako proslavljanje in poveličevanje simbolov 
nacionalizma, nasprotno braneč kulturni in zgodovinski pluralizem Trsta.

Iz teh razlogov odločno potrjujemo naše nasprotovanje kipu D'Annunzia v mestu 
Trstu.

 

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