ecco una recensione piccola di SteamBoy

Negli States e' finalmente uscito SteamBoy, l'ultima creazione di Katshiro Ôttomo, l'autore che ha conosciuto il sucesso planetario con il suo capolavoro: Akira. Akira un graffio cyberpunk che aveva coniugato i tormenti libertari generazionali soffocati in una societa' del controllo e i tormenti secolari della modernita' giapponese nata nelle ceneri di Hiroshima e Nagasaky. Tutto il mondo attendeva SteamBoy. C'e' chi ha soddisfatto i propri desideri prima come i fans Giapponesi e Francesi, altri piu' tardi come noi negli States.
Il giudizio sul film e' controverso, o meglio per dirlo chiaramente: tutti sono un po' delusi. Nei forum e nelle recensioni si assapora un gusto amaro.
Anche io ho i miei dubbi, ma sono tollerante. Diciamolo chiaro SteamBoy
non regge il confronto con Akira, quindi meglio scordarci il capolavoro e ragioniamo solo sul movie recente.
Il film sposta, in modo originale, il contesto storico dai tradizionali scenari futuristici all'epoca della rivoluzione industriale, nell'inghilterra vittoriana. La tecnologia che informa la vicenda e' quella del vapore, quindi niente sogni cybernetici. In sintesi la storia parla di una famiglia di inventori, tre generazioni, nonno, papa e nipote che come rinnovati alchimisti intrecciano tubi, pompano vapore sostenuti dal sogno positivista della macchina perpetua.
La sintonia della famiglia e' rotta dalla aspettative di nonno e padre. Quest'ultimo decide di svolgere le proprie ricerche in seno alla fondazione Ohara, fondazione statunitense che tra le altre cose si arricchisce grazie al commercio di armi. In opposizione alla vendita dell'anima Faustiana del figlio, il nonno incarna la vecchia e ingenua visione della scienza: pura e svincolata dagli interessi privati ed economici.
Oggetto del contendere la SteamBall un sfera contenente liquido ad alta pressione capace di generare un getto di vapore potentissimo con cui poter mettere in moto una potente torre meccanica, simbolo della potenza positivista della rivoluzione tecnologica dell'epoca.
Eroe e' il giovane nipote che agisce nel conflitto tra il papa e il nonno, conflitto che si intreccia ai conflitti nazionali tra l'Inghilterra Vittoriana che vede in pericolo il proprio predominio imperiale minato dalla commercializzazione delle invenzioni militari della fondazione O'Hara.
Il film insomma prende di petto problemi come la commistione tra scienza e militari, il ruolo dei brevetti che permettono la proprieta' di una invenzione e il ruolo della tecnologia nella geopolitica.
Tuttavia trovo che la fiacchezza di SteamBoy, tra l'altro troppo lungo, manifesta un carattere generale della science fiction animata: stia annaspando. I temi si ripetono. Se Ghost in The Shell II, ripiegava sull'umanesimo come via di fuga del rapporto perverso tra macchine/linguaggi/bios, SteamBoy evita di affrontare il problema, e la chiusura del film, tutta azione, manifesta una incapacita' di fare i conti con lo stallo culturale in cui siamo piombati.



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Sterpone Fabio
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