Il 23 Settembre 2023 20:02:17 UTC, Federico Morando ha scritto:
>Buonasera Giacomo,

Buona sera Federico,

>sono curioso di capire fin dove si estende il ragionamento sulla
>collaborazione con Google

Il ragionamento che ho esposto si applica ovviamente a qualunque ente, 
organizzazione o sviluppatore che accetti soldi da Google & friends.

Inclusa ovviamente Nexa e le diverse Università italiane.


D'altro canto, la validità di un ragionamento non si misura 
dall'autorevolezza delle persone o delle organizzazioni che 
vi rientrano.


Chiunque prenda soldi dal Governo Russo ne legittima l'operato.
Chiunque prenda soldi da un organizzazione mafiosa, ne legittima
l'operato.

Per quale stramba ragione, accettare soldi da Google non dovrebbe 
implicare una legittimazione della sorveglianza e della manipolazione 
di massa che permette a Google di sottrarre alla società quelle risorse?


>In pratica, questi fondi sono stati perlopiù spesi (così mi pare di
>ricordare, ma si può approfondire, credo, incrociando tra Annual Reports,
>e.g. https://nexa.polito.it/2016-annual-report , e qui
>https://github.com/nexacenter/funding) per il progetto Neubot, a mio parere
>il più interessante progetto open source portato avanti da Nexa, ma anche
>un progetto adatto all'ethic-washing...

Ahimé confesso di non conoscere Neubot.

Al di là dell'ethic-washing, ad una rapidissima occhiata noto diverse 
ottime ragioni per cui Google può aver deciso di finanziarlo.

Ad esempio, stando alla breve presentazione sul sito di Nexa [1] i dati 
raccolti dai volontari che installano Neubot vengono trasferiti a 
Measurement Lab [2], una delle tante filiali di Google sotto altro nome.

Infatti "In 2022, we also began incoporating virtual servers in cloud 
networks into the platform, starting with Google Cloud." [3]

Inoltre "For most tests, M-Lab collects and stores raw test data and 
makes the data publicly available using Google Cloud Storage. " [4]

Dunque nel 2022, Neubot ha trasferito i dati personali dei cittadini 
europei che lo hanno installato a Google.

Su che base di legittimazione, in assenza di una decisione di adeguatezza,
questi trasferimenti sono avvenuti fra il 16/07/2020 e il 10/07/2023?

Temo nessuna, poiché persino il consenso dell'utente non è sufficiente per 
trasferimenti sistematici come questi.


Da un punto di vista cibernetico poi la net neutrality è un po' 
come il libero mercato: una splendida teoria per legittimare una 
pratica che favorisce SEMPRE gli agenti più forti.

Il fatto che la banda consumata da Google costi come quella consumata 
dal mio piccolo ISP è ridicolo: i pacchetti ricevuti ed inviati da 
Google (o da Microsoft o Amazon etc...) consumano la stragrande 
maggioranza della banda disponibile, rallentando di fatto i pacchetti 
di tutti gli altri.

Il sistema di costo dovrebbe tenerne conto: se per Legge la banda 
costasse MOLTO di più all'aumentare della sua percentuale di 
utilizzo da parte di un'organizzazione, i piccoli cloud provider 
avrebbero un vantaggio competitivo sulle BigTech che potrebbe 
ridure la concentrazione del mercato (anche a vantaggio della 
tanto invocata, ma sempre ostacolata nei fatti, concorrenza).


È poi interessante notare come Google si sia assicurata accesso 
legale ai dati raccolti [5]: 
```
Can I use M-Lab’s services without measurements being added to the 
public dataset?

No. 
Using M-Lab’s test infrastructure and services requires the the 
resulting data to be shared. All data collected by M-Lab tests are 
available to the public without restriction under a 
No Rights Reserved Creative Commons Zero Waiver.
```
Dati che anche solo tramite l'IP, Google può quasi sempre correlare 
con gli l'identità degli utenti stessi se questi commettono 
l'errore di autenticarsi ai suoi servizi dallo stesso IP.


Dunque purtroppo anche Neubot conferma la mia analisi: Google 
spende bene i propri soldi quando finanzia Università e Centri 
di Ricerca come Nexa, così come quando sconta del 100% Google 
Classroom a scuole elementari, medie o superiori.


Non c'è alcun modo di collaborare con Google senza diventarne strumenti.


Una considerazione peraltro ovvia da un punto di vista cibernetico.

Per questo una alfabetizzazione digitale non ci serve a molto.
Per questo la cittadinanza cibernetica non presuppone solo il saper 
programmare (pur fondamentale) ma anche un solida conoscenza della Storia.


D'altronde non sto dicendo nulla di nuovo.

O forse... farò la fine di Laocoonte anche io? ;-)


Giacomo

[1] https://nexacenter.org/neubot

[2] https://www.measurementlab.net/who/
    Consiglio di contare le occorrenze della parola Google in quella pagina per 
farsi un idea.

[3] https://www.measurementlab.net/status/

[4] 
https://www.measurementlab.net/frequently-asked-questions/#who-is-collecting-data-where-is-it-stored

[5] 
https://www.measurementlab.net/develop/#can-i-use-m-labs-services-without-measurements-being-added-to-the-public-dataset



>Il sab 23 set 2023, 20:16 Giacomo Tesio <giac...@tesio.it> ha scritto:
>
>> Caro 380,
>> [cut]
>> >Se a te basta un GSoC per etichettare qualsiasi progetto come:
>> >
>> >1. strumento del business model di Google
>> >
>> >2. strumento degli obiettivi politici di Google
>>
>> Esattamente. Basta un GSoC (Google Summer of Code).
>>
>>
>> Nel momento in cui collabori con un nemico enormemente più potente di te,
>> puoi contartela finché vuoi, ma hai tradito coloro che si battono al tuo
>> fianco.
>>
>> Non c'è alcun modo di lavorare con Google senza diventarne uno strumento.
>>
>> [...]
>>
>> Ma il GSoC nella home di GNUnet ha ənche un altra funzione, molto più
>> ovvia ed immediata:
>> il consueto Open-Washing e Ethic-Washing di Google che, pensa un po'?
>> Si preoccupa della privacy!
>>
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