> Meta è "programmata" per fare business. 
> Il  [grosso Ente Pubblico Italiano] no.

In realtà Damiano, ufficialmente Meta non è programmata "per fare
business" ma per "massimizzare i propri profitti". [1]

Le due cose come ben sai non coincidono: massimizzare i profitti è
l'obiettivo, fare business è uno dei modi possibili per ottenerlo.


Sostituendo "business" con "profitto", la differenza di obiettivi
(ancor prima che di metodi) fra Meta e il fantomatico "grosso Ente
Pubblico Italiano" diventa logica: massimizzare un numero su un
conto corrente è nettamente più facile che governare un sistema
complesso.

Anche perché quando ottimizzi una misura scalare "te ne sbatti" di
tutte le dimensioni del sistema che non puoi o non vuoi misurare.
E anche i vincoli, fastidiosamente descritti come "lacci e lacciuoli",
con cui la società cerca (in modo piuttosto ingenuo) di impedire che la
massimizzazione dei profitti individuali si svolga "in contrasto con
l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente,
alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana" [2], vengono aggirati
ogni volta che è possibile farlo senza incidere sui profitti stessi.


Dunque direi che è (o sarebbe!) insito nella natura stessa della
PUBBLICA Amministrazione non agire per massimizzare misure scalari come
il profitto ma per massimizzare un "bene pubblico" mai riducibile ad
una singola dimensione.


> ma perché deve farli Meta e non - per dire - il CNR?

Io onestamente mi chiedo che utilità pubblica potrebbe avere
"not-too-large language model" prodotto dal CNR, onestamente. [3]


Troverei molto più utile per la società la realizzazione da parte del
CNR (o di chi per esso) di sistemi operativi (mobili, desktop, server,
embeed...), protocolli di comunicazione, software per tali protocolli,
schemi di hardware innovativo etc...


Non voglio fare benaltrismo, per carità, ma alla PA mancano talmente 
le competenze FONDAMENTALI che la stragrande maggioranza delle
UNIVERSITA' italiane è in mano a Google e Microsoft.

Università in cui si pretende persino di insegnare informatica senza
essere in grado di dimostrare le più basilari competenze in merito.


Più che investimenti, servirebbe LICENZIARE (o quanto meno privare di
qualsiasi ruolo decisionale) i parassiti incompetenti che sprecano le
risorse disponibili rafforzando la dipendenza della PA da terze parti
non soggette alla normativa italiana e sostituirli con persone
COMPETENTI che NON abbiano conflitti di interesse.


D'altro canto, anche una PA che si buttasse di volta in volta 
al cieco inseguimento della tecnologia in hype al momento, 
sprecherebbe moltissimo denaro pubblico senza migliorare 
in alcun modo la vita dei cittadini.

Lo si vede bene con i 347 milioni buttati dall'UE nella blockchain. [4]


Giacomo

[1] personalmente dubito che gli investimenti di Meta in LLaMA siano
    semplicemente riconducibili alla ricerca di nuove forme di profitto.

[2]
https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/parte-i/titolo-iii/articolo-41

[3] una possibile risposta potrebbe essere: "stabilire precedenti e
    procedure per la programmazione statistica RIPRODUCIBILE".
    senza riproducibilità esatta del processo di compilazione
    (ovvero del computo dei "pesi", della "calibrazione" o, nel
    linguaggio imbarazzante della "AI", del "training") non si
    può nemmeno provare a parlare di trasparenza, figurati di
    opensource... 

[4]
https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/news/overview-eu-funded-blockchain-related-projects



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