2013/12/13 Enrico Bianchi <[email protected]> > su centos 5 abbiamo a disposizione Python 2.4 e Python 2.6 (tramite > EPEL), su centos 6 abbiamo Python 2.6 e basta. La questione è un pelo > migliore su debian, ma anche qui non è che siano rose e fiori. La stable > contiene Python 2.7 e Python 3.2 lasciando quindi fuori la 3.3 (a meno di > non farsi il backport a mano da testing). Con questo quadro, il mio > consiglio è: se in azienda c'è già una distribuzione di riferimento, > sviluppate con la versione di Python supportata, altrimenti prendete quella > che più vi piace ed usatela >
Comunque, io non so quanto siete grandi, ma deployare sui server il python che sta bene a voi non e' qualcosa di impossibile. Certo, dipende molto da come gestite l'infrastruttura. Se avete un sistema un po' modernino con oggetti tipo chef o puppet (o quello che va di moda ora) e jenkins (o quello che va di moda ora), il problema di gestirvi la vostra versione di Python e delle librerie che contano non e' particolarmente pesante. Sono un po' di madonne al setup e poi fine. > P.s. Questo è il motivo per cui inveisco spesso contro gli sviluppatori e > contro le distribuzioni > Oh, giusto per i cliche', i syseng che se la prendono con gli sviluppatori... ;) Come dire, se avete sviluppatori che non capiscono una fava di ops, avete un problema nell'hiring, non nella categoria di sviluppatori. -- . ..: -enrico-
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