Mirco Piccin ha scritto:
Ciao Ezio,
mi studio questa soluzione che non conoscevo, ma per risparmiare
spazio dovrò rinunciare alla VM personale utente presuppongo.
usare i dischi differenziali significa sostanzialmente che ognuno ha
la sua macchina virtuale - ogni disco differenziale sarà
Ezio,
se offri all'utente una macchina virtuale tutta sua, rientriamo
nell'ottica del VDI, che cmq può essere usufruito con strumenti tipici da
thinclient (rdp, nx, etc).
A livello di licenza sicuramente varia rispetto all'utilizzo classico di un
server Win$ in modalità terminal server - con le
Mirco Piccin ha scritto:
Ezio,
se offri all'utente una macchina virtuale tutta sua, rientriamo
nell'ottica del VDI, che cmq può essere usufruito con strumenti tipici
da thinclient (rdp, nx, etc).
A livello di licenza sicuramente varia rispetto all'utilizzo classico
di un server Win$ in
Ciao lista,
ho un' aula con un server Debian che distribuisce fat-client Debian con
boot via pxe (Netlive).
Su questi client ho la necessità di far girare una macchina virtuale che
si renda disponibile al primo login gestito da OpenLDAP.
Ho risolto inserendo la dir .VirtualBox in /etc/skel,
Ciao,
Ho risolto inserendo la dir .VirtualBox in /etc/skel, senza naturalmente
la VM per ovvi motivi di dimensioni,
macchina virtuale che vado a copiare successivamente con un comando
installa/aggiorna.sh che, tramite
rsync, mi copia il file .vdi dalla dir esportata via nfs nella mia
Mirco Piccin wrote:
Ciao,
[...]
non so se potrebbe andare anche in questo caso, ma potresti farti
anche una procedurina che al primo login crea un'immagine
differerenziale (del disco).
Non so se funziona anche con il formato .vdi, ma con
# qemu-img create -b [disco_base]
Ciao Ezio,
mi studio questa soluzione che non conoscevo, ma per risparmiare spazio
dovrò rinunciare alla VM personale utente presuppongo.
usare i dischi differenziali significa sostanzialmente che ognuno ha la sua
macchina virtuale - ogni disco differenziale sarà sostanzialmente quel che
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