Re: [OT] Shell che accetta commenti multilinee

2022-07-30 Per discussione Alessandro Rubini
>> farebbe comodo avere una shell, compatibile con bash, che
>> tramite qualche carattere particolare, accetta commenti su piu` righe.

Non sarebbe compatibile con bash.  Gia` bash non e` compatibile con sh
e non dovrebbe essere usata per gli script :)

Non vedo dove stia il problema nel mettere un "#" ad ogni riga di
commento.  Gli editor faranno vedere queste righe con il colore dei
commenti (mentre con altri accrocchi non succede).  E, sempre gli editor,
sono in grado di riallineare il paragrafo mantentendo i marcatori di
commento al posto giusto.

> Puoi farlo anche in bash. Per esempio:
> 
> https://www.geeksforgeeks.org/multi-line-comment-in-shell-script/

Il primo accrocchio ("< /tmp/file) creerei un file
   commento

Mi crea un file. I commenti non devono avere effetti. Questo non e` un
commento.

Il secondo accorcchio (": '") e` meno rischioso. "duepunti" e` il
comando interno che non fa niente ("does nothing beyond expanding
arguments and performing any specified redirections").  Quindi
duepunti-spazio-apice apre un argomento che puo` essere di piu` righe,
senza grossi rischi, a meno che non si infilino altri apici dentro il
"commento" stesso.

Rimane che non e` un commento, e chi guarda il codice (compresa la
colorazione di sintassi degli editor) non lo percepisce come un
commento.

Mi spiace, ma quella pagina e` sbagliata, sia perche` da` consigli
sbagliati sia (ed e` peggio) perche` non spiega cosa significano quei
caratteri strani -- che non sono commenti.

Se e` vero che il commento "helps in understanding the code, improves
code-readability, and also helps in enhancing the structure of the
program" quello che *non* bisogna fare e` seguire i consigli che
seguono.

saluti
/alessandro



Re: sincronizzare siti online e locali

2022-07-30 Per discussione Alessandro Rubini
>> rsync -av --delete https://www.xxx.it/dati/  Siti/xxx/dati/
>> ottengo il seguente output:
>> ssh: Could not resolve hostname https: Name or service not known

rsync usa come indicatore remoto :, quindi cerca di
risovere "https" come hostname. Si, si basa su ssh.  Per come funziona
rsync (interessante da leggere, e` ben spiegato) non puo` appoggiarsi
su https.

E comunque anche ftp permette copie quasi intelligenti ("solo i file
modificati"), perche` il cliente puo` vedere data e dimensione dei file
prima di decidere se scaricarli o meno.

Io uso lftp, che ha il comando "mirror" e fa questo, con varie
opzioni su dimensioni e date. "man lftp" per i dettagli. Un bel
"mirror" sul telefono e` una buona forma di backup (dopo aver installato
un server ftp sul telefono, per esempio da fdroid).

rsync resta meglio, ma serve ssh.

/alessandro



Re: Disfarsi di google safe browsing _ora_

2022-07-30 Per discussione Leandro Noferini



Il 30 luglio 2022 10:38:14 CEST, Piviul  ha scritto:
>Il 29/07/22 16:05, Leandro Noferini ha scritto:
[...] 
>> No, non c’è alcun motivo se non l’immane controllo che poche società 
>> esercitano sul povero internet, una volt luogo di libertà.
>Ciao Leandro, sai che non credo... controlla bene, purtroppo siamo invasi da 
>spam e siti malevoli e chi fa browser si inventa modi per cercare di 
>segnalarli all'utente con la speranza che coloro che gestiscono siti internet 
>poi risolvano le anomalie rilevate. Partono dall'assunto che se non le 
>risolvono vuol dire che coloro che gestiscono siti web non sono in grado di 
>gestire un sito web in questa internet.
>
>E non posso dargli tutti i torti...

Mah, permettimi di avere qualche dubbio se non sul razionale della cosa (dubbio 
che comunque mi resta) almeno sulle modalità: inserire nel codice di un browser 
delle limitazioni a siti basandosi su filtri così "aleatori" (avrei anche altri 
aggettivi) mi pare una politica pericolosa.

Io nel frattempo ho cambiato browser.


-- 
Ciao
leandro



Re: Disfarsi di google safe browsing _ora_

2022-07-30 Per discussione Leandro Noferini
Buonasera,

Urca, questo sì che si chiama rispondere per le rime!

Non so se offendermi più per il cazzaro e per l'utente informatico medio :)

In ogni caso non mi sento in grado di reggere il confronto e ti lascio alla tua 
splendida Internet dei Buoni e Giusti.

-- 
Ciao
leandro

Re: sincronizzare siti online e locali

2022-07-30 Per discussione Giancarlo Martini
Domanda: ma come fai ad usare rsync se non hai ssh?

--
Giancarlo Martini
http://www.giancarlomartini.it
http://www.linkedin.com/in/giancarlo-martini

Il sab 30 lug 2022, 16:53 Franco Peci  ha scritto:

> Mi diverto a realizzare e gestire qualche sito, perlopiù appoggiandomi
> ad Aruba.
> Mentre prima aggiornavo il sito in locale sul mio PC e poi eseguivo
> l'upload dei files nuovi o modificati tramite i soliti programmi ftp
> (gftp. filezilla...) ora, tramite pagine php protette da password,
> aggiorno e creo nuove pagine quasi sempre online.
> Lo trovo un metodo più comodo per aggiornare i siti, ma vorrei avere
> periodicamente anche una copia dei files nuovi e modificati in locale
> sul mio pc.
> Usando i programmi ftp prima ricordati, mi fanno sempre scaricare tutti
> i files di una determinata directory mentre, come avviene per l'upload,
> vorrei scaricare in locale solo i files nuovi o modificati.
> Ho provato ad usare rsync ma non riesco ad impostare come origine una
> determinata directory del sito online. Mi sembra d'aver capito che
> bisogna avere un accesso ssh o roba simile.
>
> Dando il comando:
> rsync -av --delete https://www.xxx.it/dati/  Siti/xxx/dati/
> ottengo il seguente output:
> ssh: Could not resolve hostname https: Name or service not known
> rsync: connection unexpectedly closed (0 bytes received so far) [Receiver]
> rsync error: unexplained error (code 255) at io.c(228) [Receiver=3.2.4]
>
> Sareste così gentili di indicarmi un modo per mantenere sincronizzati i
> dati in locale senza dover ogni volta scaricare centinaia di files che
> ho già nel computer?
>
> Grazie e ciao
> Franco
>
>


sincronizzare siti online e locali

2022-07-30 Per discussione Franco Peci
Mi diverto a realizzare e gestire qualche sito, perlopiù appoggiandomi 
ad Aruba.
Mentre prima aggiornavo il sito in locale sul mio PC e poi eseguivo 
l'upload dei files nuovi o modificati tramite i soliti programmi ftp 
(gftp. filezilla...) ora, tramite pagine php protette da password, 
aggiorno e creo nuove pagine quasi sempre online.
Lo trovo un metodo più comodo per aggiornare i siti, ma vorrei avere 
periodicamente anche una copia dei files nuovi e modificati in locale 
sul mio pc.
Usando i programmi ftp prima ricordati, mi fanno sempre scaricare tutti 
i files di una determinata directory mentre, come avviene per l'upload, 
vorrei scaricare in locale solo i files nuovi o modificati.
Ho provato ad usare rsync ma non riesco ad impostare come origine una 
determinata directory del sito online. Mi sembra d'aver capito che 
bisogna avere un accesso ssh o roba simile.


Dando il comando:
rsync -av --delete https://www.xxx.it/dati/  Siti/xxx/dati/
ottengo il seguente output:
ssh: Could not resolve hostname https: Name or service not known
rsync: connection unexpectedly closed (0 bytes received so far) [Receiver]
rsync error: unexplained error (code 255) at io.c(228) [Receiver=3.2.4]

Sareste così gentili di indicarmi un modo per mantenere sincronizzati i 
dati in locale senza dover ogni volta scaricare centinaia di files che 
ho già nel computer?


Grazie e ciao
Franco



Re: Domande per contribuzione

2022-07-30 Per discussione Beatrice Torracca



On 30/07/22 11:33, Daniele Forsi wrote:

Ciao a tutti.



1. inviare alla mailing list un messaggio con oggetto "[ITT]
po-debconf://brltty/it.po" (immagino che l'oggetto serva per il bot)
2. scaricare il .pot da [1], rinominarlo da .pot a .po  e tradurlo
3. inviare il .po tradotto a questa lista e a t...@lists.linux.it con
oggetto "[RFR] po-debconf://brltty/it.po"
4. ricevute eventuali correzioni, inviare una segnalazione di bug con le
caratteristiche indicate in [2]
5. ricevuta la conferma della segnalazione del bug scrivere in lista
con oggetto "[BTS#] po-debconf://brltty/it.po"

È corretto?


è corertto


come detto da Daniele è giusto, visto che al momento non c'è molta 
attività puoi probabilmente saltare il passaggio 1 , a meno che non vuoi 
aggiornare una traduzione che era di qualcun altro, perché magari il 
vecchio traduttore ci tiene a tenere lui la "paternità" della traduzione.




 # Copyright (C) YEAR THE PACKAGE'S COPYRIGHT HOLDER

il detentore del copyright va cercato di volta in volta sul sito o nel
repository del pacchetto, giusto? E gli anni di validità sono gli stessi
del copyright del pacchetto o solo quello attuale (dato che la
traduzione prima non esisteva)?


cosa intendi per "repository del pacchetto"?

Io lascerei quello che c'è scritto nel .pot a meno che non sia
sicuramente sbagliato (es. c'è il nome di un altro pacchetto),
altrimenti chiederei al manutentore,
I debconf in genere non sono scritti dagli autori upstream ma dal
manutentore Debian, e se il manutentore è un gruppo metteresti tutti i
nomi in una riga o tante righe quante sono le persone?
E se una traduzione ha un certo livello di creatività, aggiungi una
riga per ogni traduttore? Certamente è possibile, d'altra parte dal
bug report o dal commit si ricavano tutti gli autori, se necessario.


Io ho sempre aggirato il problema con una soluzione che ho visto fare 
anche da altri. Ammesso di tradurre nel 2022 il po-debconf del pacchetto 
"pippo" mettevo


 # Copyright (C) 2022 pippo package's copyright holder

di fatto abdicando ogni proprietà della traduzione e facendola diventare 
con stesso coypyright del pacchetto, che penso fosse intenzione 
originale per evitare problemi di avere traduzioni in debian con 
copyright che va ai vari traduttori.


a volte ho visto anche
# Copyright (C) 2022 THE PACKAGE'S COPYRIGHT HOLDER

Sei iscritto alla lista? se lo sappiamo possiamo evitare di metterti in 
copia e di farti ricevere tutti i messaggi doppi :)


buon lavoro,

beatrice



Re: Domande per contribuzione

2022-07-30 Per discussione Daniele Forsi
Il giorno gio 28 lug 2022 alle ore 18:02 Ceppo ha scritto:

> Grazie per le indicazioni. Se ho capito bene, se volessi tradurre ad
> esempio brltty, dovrei:
>
> 1. inviare alla mailing list un messaggio con oggetto "[ITT]
> po-debconf://brltty/it.po" (immagino che l'oggetto serva per il bot)
> 2. scaricare il .pot da [1], rinominarlo da .pot a .po  e tradurlo
> 3. inviare il .po tradotto a questa lista e a t...@lists.linux.it con
> oggetto "[RFR] po-debconf://brltty/it.po"
> 4. ricevute eventuali correzioni, inviare una segnalazione di bug con le
> caratteristiche indicate in [2]
> 5. ricevuta la conferma della segnalazione del bug scrivere in lista
> con oggetto "[BTS#] po-debconf://brltty/it.po"
>
> È corretto?

è corertto

> Poi vi chiedo qualche altro chiarimento sulle informazioni
> recuperate nelle varie pagine. Nell'intestazione del .po, per la riga
>
> # Copyright (C) YEAR THE PACKAGE'S COPYRIGHT HOLDER
>
> il detentore del copyright va cercato di volta in volta sul sito o nel
> repository del pacchetto, giusto? E gli anni di validità sono gli stessi
> del copyright del pacchetto o solo quello attuale (dato che la
> traduzione prima non esisteva)?

cosa intendi per "repository del pacchetto"?

Io lascerei quello che c'è scritto nel .pot a meno che non sia
sicuramente sbagliato (es. c'è il nome di un altro pacchetto),
altrimenti chiederei al manutentore,
I debconf in genere non sono scritti dagli autori upstream ma dal
manutentore Debian, e se il manutentore è un gruppo metteresti tutti i
nomi in una riga o tante righe quante sono le persone?
E se una traduzione ha un certo livello di creatività, aggiungi una
riga per ogni traduttore? Certamente è possibile, d'altra parte dal
bug report o dal commit si ricavano tutti gli autori, se necessario.

> Infine, c'è un tempo concordato da aspettare tra l'invio della
> traduzione alle liste e la segnalazione del bug, in modo che possano
> arrivare tutte le eventuali correzioni?

mi sembra che si diceva che il periodo di attesa era meglio se
comprendeva un fine settimana per dare tempo a chi non può durante la
settimana, ma per la prima traduzione che mandi magari aspetta 2
settimane, tra l'altro qualche volta l'autore del debconf dà una
scadenza di 15 giorni, quindi tieni conto anche di questo e in ogni
caso ti consiglio di scrivere nell'email a questa lista la data entro
cui vuoi spedire la traduzione.

Ultima cosa:
per chi non legge dal computer fa comodo che la traduzione sia nel
corpo dell'email e non sia allegata così è più facile rispondere

ciao
-- 
Daniele Forsi



Re: Disfarsi di google safe browsing _ora_

2022-07-30 Per discussione Piviul

Il 29/07/22 16:05, Leandro Noferini ha scritto:
In effetti non ho approfondito più di tanto ma visto che nelle ultime 
settimane i sei utenti del sistema non hanno lamentato particolari 
novità propendo per l’idea che il problema stia nel fatto che nel mio 
sito non ci sono “identità forti” (vedi carte di credito), numeri di 
telefono e scannerizzazioni di carte di identità sicuramente si tratta 
di un sito pirata: come li capisco, poverini.

No, non c’è alcun motivo se non l’immane controllo che poche società esercitano 
sul povero internet, una volt luogo di libertà.
Ciao Leandro, sai che non credo... controlla bene, purtroppo siamo 
invasi da spam e siti malevoli e chi fa browser si inventa modi per 
cercare di segnalarli all'utente con la speranza che coloro che 
gestiscono siti internet poi risolvano le anomalie rilevate. Partono 
dall'assunto che se non le risolvono vuol dire che coloro che gestiscono 
siti web non sono in grado di gestire un sito web in questa internet.


E non posso dargli tutti i torti...

Piviul



Re: [OT]: disroot offre mail, cloud, chat, voice, ... per usi non commerciali

2022-07-30 Per discussione Matteo Bini
Vorrei aggiungere due soluzioni preconfezionate per realizzare un server email:
https://mailinabox.email/
https://www.iredmail.org/

Non è un approccio che consiglierei, ma per qualcuno magari potrebbe rivelarsi
consono.

Infine vorrei commentare la discussione sui certificati, dicendo che,
soprattutto per come funziona Internet, perdere il controllo del dominio
equivale a perdere il controllo di quell'identità digitale. Nessuno legge chi
sia l'ente che rilascia i certificati di un determinato dominio. Perciò un DV è
più che sufficiente, il resto mi sembra solo fuffa regolamentata.

--
Matteo Bini