Re: [Ninux-Wireless] [blog] Lettera Aperta all'Unione Europea
Perfavore condividete questi articoli il più possibile: - https://blog.ninux.org/2017/04/12/lettera-aperta-allunione-europea/ - http://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/tlc/2017/04/10/tlc-le-reti-nascono-dal-basso_5ca15e80-a142-4c87-a34f-230dd770ca7f.html Se conoscete giornalisti o attivisti che possono essere anche lontamente interessati, inoltrategli la notizia. Nemesis On 04/12/2017 10:43 AM, clauz wrote: > Nuovo post sul blog (Ninux.org Wireless Community): > > 'Lettera Aperta all'Unione Europea' di clauz > > Lo scorso 16 Marzo più di 25 community network europee, supportate da oltre 35 > organizzazioni da tutto il mondo, hanno inviato una lettera aperta ai > policy-makers della UE. Ora che l'Unione Europea sta andando verso una riforma > sostanziale delle politiche sulle telecomunicazioni, la lettera include > diverse > raccomandazioni per assicurare la continuità nello sviluppo di queste > iniziative dei cittadini, che costituiscono un modo alternativo, democratica e > sostenibile, per gestire infrastrutture di telecomunicazioni e raggiungere gli > obiettivi delle politiche sulla banda larga. > > Ninux.org è tra i primi firmatari della lettera, menzionata in recenti > articoli > e sotto riportata tradotta in italiano. > > Questa lettera segue l'iniziativa promossa dalla free software foundation a > favore dei firmware open source. > > > > > > Preambolo > > Noi rappresentiamo le Reti Comunitarie (Community Networks - CN) europee, un > movimento in via di espansione che raccoglie organizzazioni che gestiscono > infrastrutture di comunicazione a livello locale, talvolta fra loro associate > a > livello regionale o nazionale. Queste reti, la maggior parte delle quali > fornisce anche accesso ad Internet, sono gestite come un bene comune. Ciò > significa che, anziché essere gestite al fine di fare profitto, il nostro > principale obiettivo è di fornire connettività e allo stesso tempo > incoraggiare la democrazia, l'inclusione sociale, l'istruzione e i diritti > umani > con riferimento alle tecnologie della comunicazione e delle telecomunicazioni. > > Le nostre organizzazioni differiscono molto fra loro in termini di grandezza, > tipologia delle infrastrutture e cultura politica. Nonostante tali diversità, > siamo uniti dall'obiettivo comune di costruire reti che vadano incontro alle > esigenze comunicative umane (anziché a quelle di oggetti o macchine) mediante > reti che siano costruite e gestite da e per le nostre comunità, focalizzate > sulla legittimazione delle comunità locali, sulla convenienza economica e > sull’affidabilità e sull’accessibilità economica e culturale. > > Attualmente, l’insieme delle nostre reti fornisce connettività a banda larga > non solo a decine di migliaia di cittadini e residenti dell'Unione Europea, in > contesti urbani o rurali, ma anche a numerose organizzazioni, comprese piccole > medie imprese, scuole, centri sanitari, progetti sociali e via dicendo. In > molti > casi, siamo stati in grado di surclassare gli operatori commerciali fornendo > connettività ad Internet più veloce e più economica rispetto agli operatori > esistenti. Grazie alle nostre infrastrutture e attraverso le nostre diverse > attività favoriamo esperimenti scientifici e ingegneristici, aiutiamo le > realtà locali di fornitura di servizi e gestione dei dati a collaborare al > fine > di condividere investimenti e costi; supportiamo infine l'alfabetizzazione > informatica e la sovranità dei dati attraverso seminari ed altre attività > formative. > > Nonostante i nostri risultati, fino ad oggi le istituzioni nazionali ed > europee > hanno per lo più ignorato la nostra esistenza e le nostre esigenze a livello > normativo. Peggio ancora, le normative spesso ostacolano le nostre iniziative, > rendendo il lavoro dei volontari e di coloro che prendono parte alle nostre > attività più gravoso di quanto dovrebbe essere. Questo è il motivo per cui, > nel momento in cui Voi iniziate a lavorare sul "Codice delle comunicazioni > elettroniche europeo", abbiamo deciso di contattarvi e dare voce alla nostre > idee fornendo raccomandazioni relative al futuro del quadro normativo e > politico > che regolamenta le nostre attività. > > Eliminare oneri finanziari e normativi non necessari > > Innanzitutto vi chiediamo di rivedere il quadro normativo esistente e di > eliminare gli oneri normativi non necessari, quali tariffe o burocrazia che > non > sia necessaria o sia illegittimamente imposta su enti non profit di piccole > dimensioni. In Belgio, ad esempio, il canone di registrazione che gli > operatori > di telecomunicazioni devono pagare all'autorità di registrazione nazionale è > di 676€ per la prima registrazione e di 557€ per ogni anno successivo (ciò > per gli operatori i cui ricavi siano inferiori al milione di euro, come la > maggior parte delle CN). Anche questi piccoli canoni sono in grado di > ostacolare > la crescita di piccole reti che possono servire in modo efficace
[Ninux-Wireless] [blog] Lettera Aperta all'Unione Europea
Nuovo post sul blog (Ninux.org Wireless Community): 'Lettera Aperta all'Unione Europea' di clauz Lo scorso 16 Marzo più di 25 community network europee, supportate da oltre 35 organizzazioni da tutto il mondo, hanno inviato una lettera aperta ai policy-makers della UE. Ora che l'Unione Europea sta andando verso una riforma sostanziale delle politiche sulle telecomunicazioni, la lettera include diverse raccomandazioni per assicurare la continuità nello sviluppo di queste iniziative dei cittadini, che costituiscono un modo alternativo, democratica e sostenibile, per gestire infrastrutture di telecomunicazioni e raggiungere gli obiettivi delle politiche sulla banda larga. Ninux.org è tra i primi firmatari della lettera, menzionata in recenti articoli e sotto riportata tradotta in italiano. Questa lettera segue l'iniziativa promossa dalla free software foundation a favore dei firmware open source. Preambolo Noi rappresentiamo le Reti Comunitarie (Community Networks - CN) europee, un movimento in via di espansione che raccoglie organizzazioni che gestiscono infrastrutture di comunicazione a livello locale, talvolta fra loro associate a livello regionale o nazionale. Queste reti, la maggior parte delle quali fornisce anche accesso ad Internet, sono gestite come un bene comune. Ciò significa che, anziché essere gestite al fine di fare profitto, il nostro principale obiettivo è di fornire connettività e allo stesso tempo incoraggiare la democrazia, l'inclusione sociale, l'istruzione e i diritti umani con riferimento alle tecnologie della comunicazione e delle telecomunicazioni. Le nostre organizzazioni differiscono molto fra loro in termini di grandezza, tipologia delle infrastrutture e cultura politica. Nonostante tali diversità, siamo uniti dall'obiettivo comune di costruire reti che vadano incontro alle esigenze comunicative umane (anziché a quelle di oggetti o macchine) mediante reti che siano costruite e gestite da e per le nostre comunità, focalizzate sulla legittimazione delle comunità locali, sulla convenienza economica e sull’affidabilità e sull’accessibilità economica e culturale. Attualmente, l’insieme delle nostre reti fornisce connettività a banda larga non solo a decine di migliaia di cittadini e residenti dell'Unione Europea, in contesti urbani o rurali, ma anche a numerose organizzazioni, comprese piccole medie imprese, scuole, centri sanitari, progetti sociali e via dicendo. In molti casi, siamo stati in grado di surclassare gli operatori commerciali fornendo connettività ad Internet più veloce e più economica rispetto agli operatori esistenti. Grazie alle nostre infrastrutture e attraverso le nostre diverse attività favoriamo esperimenti scientifici e ingegneristici, aiutiamo le realtà locali di fornitura di servizi e gestione dei dati a collaborare al fine di condividere investimenti e costi; supportiamo infine l'alfabetizzazione informatica e la sovranità dei dati attraverso seminari ed altre attività formative. Nonostante i nostri risultati, fino ad oggi le istituzioni nazionali ed europee hanno per lo più ignorato la nostra esistenza e le nostre esigenze a livello normativo. Peggio ancora, le normative spesso ostacolano le nostre iniziative, rendendo il lavoro dei volontari e di coloro che prendono parte alle nostre attività più gravoso di quanto dovrebbe essere. Questo è il motivo per cui, nel momento in cui Voi iniziate a lavorare sul "Codice delle comunicazioni elettroniche europeo", abbiamo deciso di contattarvi e dare voce alla nostre idee fornendo raccomandazioni relative al futuro del quadro normativo e politico che regolamenta le nostre attività. Eliminare oneri finanziari e normativi non necessari Innanzitutto vi chiediamo di rivedere il quadro normativo esistente e di eliminare gli oneri normativi non necessari, quali tariffe o burocrazia che non sia necessaria o sia illegittimamente imposta su enti non profit di piccole dimensioni. In Belgio, ad esempio, il canone di registrazione che gli operatori di telecomunicazioni devono pagare all'autorità di registrazione nazionale è di 676€ per la prima registrazione e di 557€ per ogni anno successivo (ciò per gli operatori i cui ricavi siano inferiori al milione di euro, come la maggior parte delle CN). Anche questi piccoli canoni sono in grado di ostacolare la crescita di piccole reti che possono servire in modo efficace decine di famiglie. In Francia, Spagna e Germania, non vi sono questi canoni e ciò può essere una spiegazione del perché in tali paesi il movimento delle CN è molto più vivo. La proposta di Codice delle comunicazioni elettroniche mira ad armonizzare le procedure per i canoni sia per la prima registrazione (declaration fees) che per gli anni successivi (annual fees). Il legislatore europeo deve garantire che tali canoni imposti dalle agenzie di registrazione nazionale siano inesistenti o ininfluenti per gli Internet Service Providers non profit e per le micro e piccole imprese. Allo stesso modo, il