(hrvatskosrpski / italiano)

A chi dà fastidio la mostra su Jasenovac


1) Il lager in mostra all'Onu. Ira di Zagabria su Belgrado (Il Piccolo)
2) Hrvati hteli da se zabrani izložba o Jasenovcu u UN! (Novosti.rs 
<http://novosti.rs/>)




Sulla politica genocida degli ustascia ed il clerico-nazismo si veda la nostra 
pagina dedicata:
http://www.cnj.it/documentazione/ustascia1941.htm 
<http://www.cnj.it/documentazione/ustascia1941.htm>




=== 1 ===


http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2018/01/27/news/il-lager-in-mostra-all-onu-ira-di-zagabria-su-belgrado-1.16403573
 
<http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2018/01/27/news/il-lager-in-mostra-all-onu-ira-di-zagabria-su-belgrado-1.16403573>


Il lager in mostra all'Onu. Ira di Zagabria su Belgrado


A New York la rassegna su Jasenovac, il campo di concentramento del regime 
ustascia. Dura la Croazia: «Dati falsi, i fini sono propagandistici»


27 gennaio 2018


BELGRADO I rapporti tra i due Paesi sono da sempre nervosi e difficili. E può 
bastare anche una mostra - dedicata però a un tema molto delicato e doloroso - 
per eccitare gli animi.
È quanto sta accadendo tra Belgrado e Zagabria per una rassegna sul campo di 
concentramento di Jasenovac, all’interno del quale durante il regime ustascia 
furono uccise in maniera brutale decine di migliaia di persone, in particolare 
serbi, rom ed ebrei, ma anche antifascisti, croati compresi. Proprio il campo è 
il tema di “Jasenovac – Il diritto a non dimenticare”, esposizione 
sponsorizzata dalla Serbia nell’ambito della Giornata della Memoria, aperta 
l’altra sera nel quartier generale delle Nazioni Unite a New York...
La mostra, si legge in una nota del ministero degli Esteri serbo in cui vengono 
riportate le parole del suo titolare, Ivica Dačić, è pensata per portare «per 
la prima volta» all’Onu la storia di un genocidio di cui si rese colpevole lo 
Stato-fantoccio filonazista retto da Ante Pavelić. Ed è una mostra che racconta 
un capitolo terribile della Seconda guerra mondiale.


Ma l’idea ha trovato «una resistenza molto forte, in particolare da parte di 
uno Stato», ha disapprovato la nota. Stato che risponde al nome di Croazia. Lo 
ha confermato lo stesso ministero degli Esteri di Zagabria, con un comunicato 
diffuso attraverso l’agenzia Hina in cui si accusa la Serbia di «manipolazioni» 
e di avere diffuso «dati falsi» attraverso un’iniziativa che perseguirebbe 
nient’altro che «fini propagandistici». La mostra, ha continuato Zagabria - 
sottolineando anche il suo «profondo rispetto per tutte le vittime» del regime 
ustascia, in particolare quelle di Jasenovac - «non contribuisce alla 
riconciliazione, alla costruzione di rapporti di fiducia».


Ma cosa ha fatto indispettire la Croazia, negli anni passati al centro di 
polemiche, anche interne, per la presunta inazione delle autorità verso derive 
revisionistiche nel Paese? La nota non lo specifica nel dettaglio, lasciando 
spazio alle speculazioni più diverse. I media serbi hanno così suggerito che la 
Croazia potrebbe essersi risentita per non essere stata coinvolta 
nell’organizzazione dell’evento. Oppure per l’esposizione di una foto del 
controverso cardinale Stepinac; o per possibili esagerazioni sul numero delle 
vittime, contenute in vecchi film che sarebbero stati proiettati a New York. A 
inasprire le polemiche è stato anche un passo del discorso tenuto da Dačić 
all'Onu. Il ministro ha infatti invitato il premier croato, Andrej Plenković, 
ad andare personalmente «a Jasenovac». E a «inchinarsi» lì, in memoria delle 
vittime. E lo stesso Plenković dovrebbe anche «chiaramente definire», ha 
rincarato Dačić, «chi sono le vittime e la loro entità, se sono 50mila, 100mila 
o 700mila».


Secondo quanto informa lo United States Holocaust Memorial Museum, le «stime 
attuali» dicono che a Jasenovac sono morti tra «i 77mila e i 99mila» 
prigionieri. Dati del memoriale di Jasenovac indicano invece la cifra di 83.145 
vittime al momento identificate, tra cui 20mila bambini e minori; 47.600 furono 
i serbi, 16.200 i rom, 13.100 gli ebrei, 4.200 i croati. Ma in passato sono 
circolate, in Croazia e in Serbia, anche cifre di molto inferiori e superiori, 
a seconda degli schieramenti. Sorpreso dalle polemiche è il professor Gideon 
Greif, direttore della mostra, frutto del lavoro di esperti di sette Paesi. E 
apprezzato studioso dell’Olocausto. Greif al Piccolo assicura che 
nell’esposizione all’Onu «non siamo entrati sul punto controverso e così 
delicato» del numero delle vittime, né sul caso Stepinac. «Abbiamo cercato di 
evitare ogni discussione, di essere moderati», spiega, anticipando che la 
mostra, in una versione ampliata, farà presto tappa in Israele. E lì le cifre 
ci saranno, quelle che «pensiamo siano giuste».


«Intendo sottolineare – aggiunge lo studioso – che non vogliamo inventare o 
distorcere nulla. E non abbiamo niente contro la Croazia, i croati o il governo 
croato: questa è storia, non politica»... E «riguardo al numero delle vittime, 
a Stepinac, non abbiamo cattive intenzioni, non vogliamo dare la colpa a 
nessuno, solo raccontare cosa è successo, la storia è la storia». E la mostra, 
chiosa, è stata organizzata solo «in memoria degli innocenti torturati, 
umiliati, uccisi. Non per il governo serbo o per quello croato».




=== 2 ===


http://www.novosti.rs/vesti/naslovna/politika/aktuelno.289.html:708097-Hrvati-hteli-da-se-zabrani-izlozba-o-Jasenovcu-u-UN
 
<http://www.novosti.rs/vesti/naslovna/politika/aktuelno.289.html:708097-Hrvati-hteli-da-se-zabrani-izlozba-o-Jasenovcu-u-UN>


"NOVOSTI" SAZNAJU


Hrvati hteli da se zabrani izložba o Jasenovcu u UN!


D. MILINKOVIĆ | 24. januar 2018. 23:08 | Komentara:  70


Propao zahtev Zagreba da se ukloni postavka o Jasenovcu. Bilo im sporno 
pominjanje Stepinca i broja nastradalih


HRVATSKA je na sve načine pokušavala da spreči izložbu o Jasenovcu, koja će 
danas biti otvorena u sedištu Ujedinjenih nacija u Njujorku, ali je odustala 
kada je lično generalni sekretar ove organizacije Antonio Guteres odobrio 
postavku o ustaškim zločinima nad Srbima, Jevrejima i Romima - saznaju 
"Novosti".
Prema našim informacijama, zvanični Zagreb je diplomatskim kanalima tražio da 
UN zabrane izložbu u svojim prostorijama, pa su se sa takvim zahtevom obratili 
i Guteresu. Kako saznajemo, po njima je bila sporna fotografija Alojzija 
Stepinca i njegova strašna misija u pokatoličavanju Srba, kao i isticanje broja 
nastradalih o kojem se govori u filmu koji je deo postavke.


Posle ovog manevra Zagreba, kojem očigledno smeta da svet čuje istinu o 
zverstvima u Jasenovcu, usledila je brza reakcija našeg šefa diplomatije Ivice 
Dačića. On je od generalnog sekretara UN zatražio i dobio zvanično odobrenje da 
izložba može da se organizuje.


"Jasenovac - pravo na nezaborav" je najveća i najmonumentalnija izložba o 
Jasenovcu koja će prvi put biti postavljena u UN sa sedam tona opreme i 
eksponata koji će na multimedijalni način Srbiju predstaviti kroz 
srpsko-jevrejski projekat povodom obeležavanja međunarodnog dana Holokausta.


Pročitajte još - U Njujorku branimo istinu o Jasenovcu  
<http://www.novosti.rs/vesti/naslovna/politika/aktuelno.289.html:703782-U-Njujorku-branimo-istinu-o-Jasenovcu>
Specijalni gosti na otvaranju izložbe biće preživeli - deca logoraši Jasenovca 
i Jastrebarskog - iz Srbije Jelena Buhač Radojčić, Smilja Tišma, Gojko Rončević 
Mraović, a iz Njujorka Eva Kostabel Dojč i David Alkalaj koji su preživeli Rab, 
Pag i Jasenovac i koji će se ovom prilikom videti prvi put.


Takođe, prvi put će biti predstavljeni novootkriveni dokumenti o ovom logoru i 
žrtvama najstrašnijeg stratišta u Nezavisnoj Državi Hrvatskoj.


Kako navode iz MSP, izložba predstavlja skroman doprinos očuvanju univerzalnih 
vrednosti čovečanstva i globalnih napora UN u cilju sprečavanja pojave revizije 
i rehabilitacije neonacističkih i neofašističkih ideologija isključivosti i 
svih oblika diskriminacije i fanatizma.






POČASNI GOST


POČASNI gost izložbe biće Rouzi Stivenson Gudnajt, potpredsednica Vikimedije i 
potomak čuvenog Davida Albale, koji je izdejstvovao prvo priznanje Balforove 
deklaracije. Prva vlada koja je odobrila Balforovu deklaraciju (podrška 
jevrejskim težnjama za stvaranje "nacionalnog doma" u Palestini) bila je Vlada 
Srbije u egzilu 1917, za vreme Prvog svetskog rata, a primerak tog dokumenta 
biće prikazan na izložbi.










Rispondere a