Fascismo e antifascismo dei padroni

1) Antifascismo padronale: Quant’è fasullo l’antifascismo recitato dal Pd 
(Contropiano)
2) Fascismo padronale: Un’altra piccola storia ignobile di servi e servizi 
(Militant Blog)


Sulla responsabilità del PD nella instaurazione di un regime neonazista in 
Ucraina si veda ad esempio:
http://www.cnj.it/documentazione/ucraina.htm#pittella 
<http://www.cnj.it/documentazione/ucraina.htm#pittella>
Sulla responsabilità del PD nello smantellamento del Memoriale delle vittime 
italiane ad Auschwitz si veda ad esempio:
http://www.cnj.it/INIZIATIVE/Auschwitz.htm#franceschini2015 
<http://www.cnj.it/INIZIATIVE/Auschwitz.htm#franceschini2015>
Sulla astensione dell'Italia a governo PD alla votazione delle Risoluzioni ONU 
sul neonazismo si vedano ad esempio:
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8796
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8796>
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8183
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8183>


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http://contropiano.org/news/politica-news/2017/12/10/quante-fasullo-lantifascismo-recitato-dal-pd-098618
 
<http://contropiano.org/news/politica-news/2017/12/10/quante-fasullo-lantifascismo-recitato-dal-pd-098618>

Quant’è fasullo l’antifascismo recitato dal Pd

di Redazione Contropiano, 10 dicembre 2017

“Il fascismo c’è ancora? C’è, esso si annida nei centri studi e nei consigli di 
amministrazione delle banche e della grande industria (e.. delle 
multinazionali), nelle cattedre universitarie, nelle aule dei tribunali……”.
“Ha il viso della conservazione (e.. dello sfruttamento..) affinché il poco 
fascismo visibile mascheri meglio il molto fascismo invisibile…“

Franco Fortini, commentando il film documento “Allarmi siam fascisti..” (1962)

Che la gente scenda in piazza contro il fascismo è un bene. Semmai il problema 
è che lo si fa troppo poco, in modo occasionale, solo quando dall’alto arriva 
l’invito a farlo.

Peggio ancora. In Italia vendiamo ogni giorno che ai fascisti dichiarati è 
consentito di tutto, mentre agli antifascisti veri che contrastano il tentativo 
dei fascisti di infiltrarsi nei quartieri e nelle scuole lo Stato riserva 
abitualmente manganellate, cariche, denunce, arresti, fogli di via…

C’era insomma – e fin da subito – puzza di imbroglio nella “chiamata 
antifascista” arrivata dal Pd e dai vertici istituzionali.

Certo, il gruppetto di skinhead veneti in trasferta a Como solo per intimidire 
un’associazione (cattolica, peraltro) impegnata nell’accoglienza ai migranti 
meritava risposte all’altezza. Sia di massa che istituzionali.

Purtroppo, agli studenti antifascisti comaschi è stato vietato di manifestare 
in corteo. Il che appare quantomeno singolare. Dà insomma la sensazione che il 
Pd doveva avere il monopolio del tema…

Certo, gli episodi di provocazione o aperta aggressione neofascista sono 
numerosi e sempre più frequente.

Ma c’è qualcosa che non convince…

Le manifestazioni e i cortei sono un modo della “società civile” di richiamare 
l’attenzione dei governanti su certi temi. Si manifesta contro la riforma delle 
pensioni (con molti ostacoli polizieschi) per pretendere che il governo smetta 
di allungare l’età pensionabile e di ridurre gli assegni. Si manifesta contro 
il razzismo e per i diritti ai migranti. Si manifesta per l’occupazione e 
contro i licenziamenti (sempre più ostacolati dalle “forze dell’ordine”). E si 
manifesta contro i fascisti che ci sono, qui e ora, non soltanto contro una 
parola infame.

In tutti i casi è una parte di popolo che fa vedere di non essere d’accordo col 
potere, col suo modo di affrontare e risolvere i più vari problemi.

In piazza, ieri, si sono presentati ministri in carica, segretari di partiti di 
governo, alte cariche istituzionali, oltre a molta gente che aveva molte 
ragioni per manifestare contro i fascisti. Comprendiamo le persone, ma i 
governanti perché?

Se un ministro – o il segretario del partito principale del governo – vuol far 
vedere di essere davvero preoccupato per il pericolo rappresentato dai fascisti 
ha tutti i poteri per agire e risolvere il problema.

Ci sono infatti numerose leggi che vietano la ricostituzione del partito 
fascista, che definiscono reato l’apologia di fascismo, che permettono insomma 
di confinare le nostalgie mussoliniane alle cantine maleodoranti da cui certi 
esseri provano a venir fuori. I ministri agiscono contro i pericoli, non 
manifestano per dire che ci sono.

E invece no.. Il governo, lo Stato, il partito principale del governo, la Rai 
(che è statale), i grandi media mainstream, fa anni rifocillano amorosamente le 
scarse milizie fasciste attive in questo paese. Invece di reprimerle – come 
Costituzione e leggi prescrivono – le coccolano, le giustificano, le portano in 
televisione a spiegare cosa vogliono fare e come, ne condividono le pulsioni 
razziste e le propongono come accordi internazionali con qualche milizia libica 
“di fiducia”.

E poi lamentano che il fenomeno cresce, conquista (scarso, ma comunque troppo) 
consenso..

O sono scemi, o mentono. E a noi non sembrano davvero scemi…

E allora la conclusione può essere soltanto una. La manifestazione di ieri – al 
netto della brava gente che vi ha partecipato perché preoccupata – è uno spot 
elettorale di una classe dirigente in affanno, che sente avvicinarsi il momento 
della propria individuale defenestrazione.

L’ha lanciata, come idea, quello stesso Walter Veltroni che da sindaco ha 
regalato a CasaPound un palazzo nel centro di Roma. Ha fatto le sue brave 
dichiarazioni il ministro che per primo avrebbe dovuto attivare gli anticorpi 
antifascisti istituzionali, ossia quel Marco Minniti che invece – come ministro 
ora, come delegato al controllo dei servizi segreti prima (con Renzi premier) – 
accettava e accetta senza fiatare relazioni semestrali dei Servizi come questa, 
del 2016, che così descrivevano le attività della microgalassia neofascista:

“Il quadro della destra radicale ha continuato ad evidenziare divisioni interne 
e dinamiche competitive, che hanno precluso una più incisiva azione comune, 
nonostante l’esistenza di alcuni condivisi orientamenti sulle tematiche di 
maggiore attualità.

Le formazioni più rappresentative, che ambiscono a un accreditamento 
elettorale, hanno incentrato l’attività propagandistica, rivolta soprattutto ai 
contesti giovanili e alle fasce sociali più disagiate, su argomenti di richiamo 
come la sicurezza nelle periferie degradate dei centri urbani, le problematiche 
economico-abitative “degli italiani” e l’occupazione, nonché la critica nei 
confronti del sistema bancario e dell’Unione Europea.

In particolare l’emergenza migratoria, ritenuta tra i temi più remunerativi in 
termini di visibilità e consensi, ha ricoperto un ruolo centrale nelle 
strategie politiche delle principali organizzazioni che, nel tentativo di 
cavalcare in modo strumentale il fenomeno, facendo leva sul malessere della 
popolazione maggiormente colpita dalla congiuntura economica e dalla 
contrazione del welfare, hanno sviluppato un’articolata campagna 
propagandistica e contestativa (manifestazioni, presidi, attacchinaggi, flash 
mob) contro migranti e strutture pubbliche e private destinate all’accoglienza, 
influenzando indirettamente anche la costituzione di “comitati cittadini” di 
protesta.

Dei “bravi ragazzi”, insomma, “impegnati nel sociale” (certo, un tantino 
strumentalmente) per soffiare sul fuoco delle difficoltà economiche e 
trasformarle in guerra tra poveri.

Sono utili, indubbiamente. Per questo i ministri “manifestano” con una faccia, 
e li promuovono con un’altra. Per questo, questi ministri e questo partito “Ha 
il viso della conservazione (e.. dello sfruttamento..) affinché il poco 
fascismo visibile mascheri meglio il molto fascismo invisibile…“



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http://www.militant-blog.org/?p=14966 <http://www.militant-blog.org/?p=14966>

Un’altra piccola storia ignobile di servi e servizi

da Militant Blog, 13 dicembre 2017

Che i fascisti fossero manipolati dello stato è cosa nota, almeno tra i 
compagni, ma che a confermarlo siano loro stessi rappresenta davvero una 
divertente novità. Poche ore fa Repubblica ha pubblicato ( 
http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/12/13/news/fiore_servizi_dietro_militia_casapound_e_con_la_lega_ci_ha_lavorato_delle_chiaie_-183971971/
 
<http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/12/13/news/fiore_servizi_dietro_militia_casapound_e_con_la_lega_ci_ha_lavorato_delle_chiaie_-183971971/>
 ) alcuni stralci delle intercettazioni del 2014 di Roberto Fiore nell’ambito 
dell’inchiesta sui cosiddetti “Banglatour”. Il capo di FN parlando di Maurizio 
Boccacci ha definito il camerata testualmente, un uomo “a libro paga dei 
servizi”, mentre Alessio Costantini (fino a qualche settimana fa leader romano 
di FN) definiva lo stesso Boccacci, Castellino e il sempiterno Delle Chiaie “un 
gruppo di merde”. A rendere la cosa ancora più interessante è che tutti i 
protagonisti di questa vicenda si sono poi ritrovati dopo qualche anno riuniti 
dentro “Roma ai Romani” nel tentativo di rilanciare FN sulla piazza romana. 
Fiore, Boccacci e Castellino avevano addirittura sottoscritto con sprezzo del 
ridicolo un “patto d’acciaio” con tanto di foto e comunicato sui social ( 
http://www.fascinazione.info/2017/09/il-patto-boccaccicastellino-fiore.html 
<http://www.fascinazione.info/2017/09/il-patto-boccaccicastellino-fiore.html> 
), un sodalizio talmente “forte” da andare in pezzi dopo solo qualche settimana 
spingendo Boccacci a ritirarsi a vita privata ( 
http://www.fascinazione.info/2017/11/dopo-il-blitz-montecitorio-boccacci.html?m=1
 
<http://www.fascinazione.info/2017/11/dopo-il-blitz-montecitorio-boccacci.html?m=1>
 ) accusando Fiore di essere un pavido. E così finisce un’altra piccola storia 
ignobile di servi e servizi.




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