Chi ha diritto di parola e chi no sulle "foibe"

1) Casapound, "esuli" e deputati contro la libertà di insegnamento
Riecco Paola Frassinetti in Commissione Cultura / Intimidazioni contro Virginia 
Raggi / Casapound Italia contro l'ANPI / Onlus Giuliano-dalmati paragona ANPI 
alle SS / Gasparri chiede di vietare la presenza di ANPI nelle scuole
2) Polemiche a Rovigo
Basovizza: “Story From Trieste Untrue” / Cosa c’è di sbagliato nel post apparso 
sulla pagina FB dell’ANPI di Rovigo? (C. Cernigoi)
3) FLASHBACK 2018: 10 Febbraio 2018, Decima Mas e Serracchiani sulla "foiba" di 
Basovizza


Segnaliamo anche:

Appuntamenti

TESTA PER DENTE
La mostra è allestita a Marino (Roma) dal 2 al 9 febbraio, nella sala Lepanto
a cura di ANPI Marino – orari di visita 17:00-19:00
https://www.facebook.com/diecifebbraio1947/photos/a.1531370730471053/2233508446923941/
 
<https://www.facebook.com/diecifebbraio1947/photos/a.1531370730471053/2233508446923941/>

DRUG GOJKO
La piece teatrale, ispirata alla storia del Partigiano viterbese Nello 
Marignoli, sarà rappresentata:
a PORANO (TR) il 10 febbraio al Teatro Comunale
a ROMA il 24 febbraio al teatro di Porta Portese a seguito di una 
conferenza-dibattito promossa da ANPI, ANNPIA, e Coordinamento Nazionale per la 
Jugoslavia ONLUS (seguiranno dettagli)

Documenti

ELENCO DEGLI "INFOIBATI"
Ricordiamo che sul sito Diecifebbraio.info <http://diecifebbraio.info/> è 
disponibile un aggiornamento dell'elenco dei premiati per il "giorno del 
ricordo". Sono state trovate informazioni per ulteriori 9 nomi passando, 
rispetto al precedente elenco del 2017, da 345 a 354 riconoscimenti:
http://www.diecifebbraio.info/elenco-dei-premiati-per-il-giorno-del-ricordo/ 
<http://www.diecifebbraio.info/elenco-dei-premiati-per-il-giorno-del-ricordo/>

MACERATA, LE FOIBE E L’ANTIFASCISMO ELETTORALE (di Marco Santopadre, 15 
febbraio 2018)
Ci vorrebbero ore per ripercorrere anche solo schematicamente le tappe di un 
processo, iniziato negli anni ’90, che ha portato buona parte dell’ex sinistra 
a sdoganare i fascisti e ad adottare una chiave di lettura sostanzialmente 
razzista... a molti non era andato giù il fatto che la mobilitazione di 
Macerata e delle altre città avesse sottratto per una volta la scena al 
teatrino delle celebrazioni del cosiddetto ‘giorno del ricordo’...
http://contropiano.org/interventi/2018/02/15/macerata-foibe-antifascismo-elettorale-0100892
 
<http://contropiano.org/interventi/2018/02/15/macerata-foibe-antifascismo-elettorale-0100892>

Intimidazioni vecchie e nuove

Rete Antifascista Cologno ha condiviso un post, 24/1/2019:
A due settimane dall'assemblea pubblica, arrivano puntuali le bufale e le 
narrazioni tossiche dei "fascisti del terzo millennio". Un motivo in più per 
partecipare e invitare i tuoi contatti all'iniziativa! Daje!
https://www.facebook.com/events/689979444811445/permalink/693143801161676/ 
<https://www.facebook.com/events/689979444811445/permalink/693143801161676/>

Roma. Arriva la polizia per “scoraggiare” la ricerca storica sulle foibe (di 
Redazione Contropiano, 8 febbraio 2018)
Al Liceo “Pasteur” di Roma arriva la polizia durante una conferenza della 
storica Alessandra Kersevan su foibe e revisionismo.
Di seguito un comunicato di alcuni docenti e ATA sull’accaduto...
http://contropiano.org/news/politica-news/2018/02/08/roma-arriva-la-polizia-bloccare-la-ricerca-storica-sulle-foibe-0100616
 
<http://contropiano.org/news/politica-news/2018/02/08/roma-arriva-la-polizia-bloccare-la-ricerca-storica-sulle-foibe-0100616>

Guerriglia e controguerriglia

Foibe, nelle scuole venete un fumetto sulla storia di Norma Cossetto (30 
Gennaio 2019)
..... la Regione Veneto (...) distribuirà nelle scuole secondarie di primo 
grado la storia a fumetti di Norma Cossetto e un opuscolo informativo, curato 
dallo storico Guido Rumici. L'iniziativa, finanziata con 15 mila euro dalla 
Giunta regionale, rientra nel protocollo di intesa tra Regione, Miur e 
Federazione degli esuli...
https://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/foibe_norma_cossetto-4266221.html
 
<https://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/foibe_norma_cossetto-4266221...html>

Jesolo. L’ultima provocazione: un monumento ai martiri delle foibe (di Alberto 
D’Andrea / PCI, 25 gennaio 2019)
..... Attorno a tale monumento si è sviluppata tutta una querelle 
sull’opportunità o meno di indicare le date 1920-1945, come compromesso tra 
Anpi, Assoarma e scultore a cui è stata commissionata l’opera. Il Pci non si 
trova d’accordo con nessuno dei tre, come non ci troviamo d’accordo con la 
ricorrenza del “giorno del ricordo”. Il tanto decantato “giorno del ricordo” 
nasce nel 2004, in piena era berlusconiana e quando i fascisti erano al 
governo, per contrapposizione al “Giorno della memoria” il 27 gennaio...
http://contropiano.org/regionali/veneto-nordest/2019/01/25/jesolo-lultima-provocazione-un-monumento-ai-martiri-delle-foibe-0111742
 
<http://contropiano.org/regionali/veneto-nordest/2019/01/25/jesolo-lultima-provocazione-un-monumento-ai-martiri-delle-foibe-0111742>

E questo sarebbe un giornalista? (di Claudia Cernigoi, 20 febbraio 2018)
Luca Urizio, l'inventore della "foiba di Rosazzo", spaccia foto dei lager per 
foto di infoibati, definisce Tito "una specie di Hitler dei Balcani", afferma 
che "nelle foibe sono morti decine di migliaia di italiani"...
VIDEO: https://www.facebook.com/diecifebbraio1947/posts/2014812045460250 
<https://www.facebook.com/diecifebbraio1947/posts/2014812045460250>

Giornata delle Foibe, striscione pro Tito a Modena (10 febbraio 2018)
..... "Maresciallo siamo con te. Meno male che Tito c'è'... Lo striscione è 
apparso questa mattina, giornata del ricordo di tutte le vittime delle foibe, a 
Modena davanti alla sede del circolo identitario la 'Terra dei Padri', che si 
trova in via Nicolò Biondo...
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/02/10/news/giornata_delle_foibe_striscione_pro_tito_a_modena-188510142/
 
<http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/02/10/news/giornata_delle_foibe_striscione_pro_tito_a_modena-188510142/>
Na transparentu iz Modena(Italija) piše : Maršale -mi smo sa tobom ! Samo da je 
Tito postojao ! (Izvor: FB-stranica "SFR Jugoslavija - SFR Yugoslavia")
https://www.facebook.com/141987562482798/photos/a.141990262482528.26961.141987562482798/2030131680335034/?type=3&theater
 
<https://www.facebook.com/141987562482798/photos/a.141990262482528.26961.141987562482798/2030131680335034/?type=3&theater>

Il camerata Storace diffonde una foto taroccata sulle #foibe, fa una 
figuraccia, poi querela e gli va male (di Nicoletta Bourbaki, 19.06.2017)
Il 10 febbraio 2016, Storace aveva rilanciato dal suo account twitter la foto 
dei fucilati di Dane, il falso fotografico sulle foibe per antonomasia, 
mostrando di dare credito all’infame vulgata secondo cui l’immagine rappresenta 
un’esecuzione di soldati italiani a opera di partigiani titini... il giudice 
per le indagini preliminari del tribunale di Roma ha archiviato una querela per 
diffamazione presentata da Francesco Storace... Le persone denunciate erano la 
giornalista Ilaria Lonigro, collaboratrice de ilfattoquotidiano.it, e il 
direttore responsabile della testata, Peter Gomez...
https://www.wumingfoundation.com/giap/2017/06/il-camerata-storace-diffonde-una-foto-taroccata-sulle-foibe-poi-querela-e-gli-va-male/
 
<https://www.wumingfoundation.com/giap/2017/06/il-camerata-storace-diffonde-una-foto-taroccata-sulle-foibe-poi-querela-e-gli-va-male/>

Giorno del ricordo e scuola: 3 parole per l'incendio del Narodni dom di Trieste 
e la solita storia di noialtri  (6 dicembre 2017)
Con il  Concorso  nazionale “10 febbraio”, che esiste dal 2013,  in Italia  si 
avrebbe lo scopo di promuovere, in base a quello che si legge nel sito 
istituzionale di riferimento, " l’educazione europea e la cittadinanza 
attiva... mai una riga o parola è stata formulata sulle responsabilità italiane 
in quel cataclisma. Il piatto è servito con il solito contorno, di oppressione 
e sapori di rivendicazioni...
http://xcolpevolex.blogspot.it/2017/12/giorno-del-ricordo-e-scuola-3-parole.html
 
<http://xcolpevolex.blogspot.it/2017/12/giorno-del-ricordo-e-scuola-3-parole.html>


=== 1: Casapound, "esuli" e deputati contro la libertà di insegnamento ===

N.B. Già nel 2010 Paola Frassinetti, deputata PdL, era stata la prima 
firmataria di una Risoluzione in Commissione Cultura della Camera approvata con 
voto bipartisan, atta ad impedire nelle scuole italiane la libertà di 
insegnamento sulle vicende della Resistenza al confine orientale: 
http://www.cnj.it/documentazione/IRREDENTE/legge92_2004.htm#risol_commcultura 
<http://www.cnj.it/documentazione/IRREDENTE/legge92_2004.htm#risol_commcultura>

---

Casapound Italia può impedire che prenda la parola la Associazione Nazionale 
Partigiani d'Italia?

Foibe, Blocco Studentesco sul piede di guerra: “Impediremo le conferenze 
dell’Anpi” (di Davide Romano -24 Gennaio 2019)
Il Blocco Studentesco lancia la sfida alla “sindaca” Virginia Raggi
https://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/foibe-blocco-studentesco-sul-piede-di-guerra-bloccheremo-le-conferenze-dellanpi-102382/
 
<https://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/foibe-blocco-studentesco-sul-piede-di-guerra-bloccheremo-le-conferenze-dellanpi-102382/>

“Fuori l’Anpi dalle scuole”. Polemica per lo striscione del Blocco Studentesco 
(di Aldo Milesi -25 Gennaio 2019)
Così recita lo striscione affisso dall’associazione Blocco Studentesco sul muro 
di cinta del liceo Eugenio Montale. L’azione del movimento giovanile di 
CasaPound è da vedersi in relazione alla promessa, fatta dallo stesso Blocco, 
di bloccare le conferenze sulle Foibe che l’Anpi dovrebbe tenere nelle scuole 
romane in occasione del 10 febbraio...
https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/fuori-anpi-scuole-polemica-blocco-studentesco-102550/
 
<https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/fuori-anpi-scuole-polemica-blocco-studentesco-102550/>

---

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/foibe_lezione_anpi_raggi_polemica-4248401.html
 
<https://www.ilmessaggero.it/roma/news/foibe_lezione_anpi_raggi_polemica-4248401.html>

Foibe, lezioni dell'Anpi nelle scuole: ira dell'associazione dei 
Giuliano-Dalmata

Martedì 22 Gennaio 2019 di Giampiero Valenza

Saranno gli ex partigiani a raccontare ai ragazzi romani il dramma delle foibe 
nel corso della prossima Giornata del ricordo 
<https://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_del_ricordo> del 10 febbraio. Ma 
l’associazione dei Giuliano-dalmati a Roma non ci sta e scrive una 
lettera-appello al sindaco, Virginia Raggi.

«Il Comune di Roma ha dato il permesso all’Anpi di divulgare presso le scuole 
di secondo grado l’iniziativa ‘Italia e Jugoslavia nella seconda guerra 
mondiale», scrive alla Raggi il presidente della Onlus “Giuliano Dalmata nel 
cuore” Oliviero Zoia. «In questo modo si sposta di 180 gradi quello che è 
realmente accaduto in quelle terre martoriate nel dopoguerra alla popolazione 
civile tra foibe e conseguente esodo di 350.000 italiani, dimenticando 
completamente la collaborazione (documentata) tra partigiani della Brigata 
Garibaldi e partigiani titini», prosegue.

Per Zoia ci sarebbe dunque il rischio di un revisionismo storico nelle aule 
scolastiche capitoline. «Si farà lei garante che l’Associazione partigiani non 
faccia passare il messaggio che tutti gli infoibati erano fascisti e uccisori 
di popolazioni slave?», prosegue infatti nella lettera al sindaco. «Sarebbe 
giusto – si domanda ancora – far scrivere la storia dei campi di concentramento 
nazisti ai tedeschi che erano nelle Ss?». Parla di «provocazioni e mancanze di 
rispetto nei confronti degli italiani ingiustamente infoibati e trucidati sia 
dall’Anpi sia dal Comune di Roma», il vice coordinatore della Lega del 
Municipio IX, Enrico Maria Casini.

---

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/roma-schiaffo-agli-esuli-istriani-racconto-delle-foibe-1633293.html
 
<http://www.ilgiornale.it/news/cronache/roma-schiaffo-agli-esuli-istriani-racconto-delle-foibe-1633293.html>

Roma, schiaffo agli esuli istriani: il racconto delle foibe affidato all'Anpi

Un evento nelle scuole per il Ricordo affidato ai partigiani. Ira 
dell'associazione delle vittime: "Come un nazista che parla di shoah"

Claudio Cartaldo - Mer, 23/01/2019

Si rivolge direttamente alla "sindaca Raggi" il presidente dell'Associazione 
Giuliano Dalmata nel Cuore 
<https://www.facebook.com/giulianodalmatanelcuore/photos/a.1885888498322946/2296067663971692/?type=3&theater>.

A insospettire, e un po' irritare, la Onlus che difende "gli interessi e la 
rappresentanza" degli esuli italiani, la decisione del Comune di Roma di dare 
"il permesso all'Anpi di divulgare presso le scuole di secondo grado" una 
iniziativa sul rapporto tra Jugoslavia e Italia durante la seconda guerra 
mondiale.

Oliviero Zaia non ci sta. Gli sembra assirdo che la Raggi consenta 
all'Associazione nazionale Partigiani d'Italia di narrare "la storia degli 
esuli giuliano dalmati". L'iniziativa ha l'odore dello smacco: una storia per 
70 anni rimasta seppellita dall'omertà, ora viene "scritta dalla parte che ha 
costretto anche mamme, bambini, suore, preti, uomini ed anziani a fuggire o 
morire solo perché italiani".

In fondo, a trucidare gli italiani in Istria e Dalmazia furono i partigiani. 
Titini, certo. Ma pur sempre partigiani. Non è un caso sul sito internet 
dell'Anpi, alla pagina "resistenza dei militari italiani in Jugoslavia" 
<http://www.anpi.it/storia/123/la-resistenza-dei-militari-italiani-in-jugoslavia>
 si narrano le imprese della Resistenza jugoslavia guidata da Tito "che 
combatte non solo contro gli invasori dell'Asse", senza però citare mai le 
foibe.

La domanda sorge spontanea: perché affidare un progetto sul Giorno del Ricordo 
a chi "per lunghissimi anni" ha dimostrato "una forte simpatia per il movimento 
partigiano jugoslavo"? "In questo modo - duice Zaia - si sposta di 180 gradi 
quello che è realmente accaduto (...) dimenticando completamente la 
collaborazione tra partigiani della Brigata Garibaldi e partigiani titini, 
collaborazione attiva che ha portato migliaia di italiani ad essere uccisi 
nelle foibe oltre ad essere annegati in mare".

Perché concentrare l'attenzione sulla "responsabilità del governo fascista 
nella occupazione della Jugoslavia"? Perché - si chiede l'associazione - 
spostare l'attenzione "dalla conseguente reazione" e dimenticare "quello che la 
popolazione civile ha subito?"

"Ci chiediamo - scrive Zaia alla Raggi - come i discendenti dei partigiani che 
parteciparono a molte azioni dei titini e uccisero in stragi come quella di 
Porzius altri partigiani italiani contrari alla pulizia etnica avviata nei 
confronti dei civili italiani a guerra finita, possano con obbiettività 
raccontare ai giovani questa storia".

L'Associazione teme infatti che l'Anpi faccia "passare il messaggio che tutti 
gli infoibati erano fascisti ed uccisori di popolazioni slave". Alla fine 
sarebbe come "far scrivere la storia dei campi di concentramento nazisti ai 
tedeschi che erano delle SS".

Immediata è arrivata la replica dell'Anpi, che parla di "polemica pretestuosa". 
"Abbiamo partecipato ad un bando del Comune con due progetti, uno sulla 
resistenza romana e uno sul confine orientale", dice il curatore del progetto, 
Davide Conti. "Questa polemica non è soltanto pretestuosa ma pericolosa, perchè 
di fondo sollecita una censura. Faremo due ore di lezione frontali e poi 
distribuzione di materiali, per offrire una ricostruzione completa. 
Naturalmente parleremo delle foibe e degli eccidi che ci sono stati. 
Ricostruendo il quadro storico in cui sono maturate in maniera esclusivamente 
legata alla documentazione storica"

Intanto, proprio mentre infiammava la polemica, la commissione Cultura della 
Camera approvava all'unanimità, quindi anche con il voto del M5s, una 
risoluzione presentata da Fdi che impegna il Governo a incrementare le 
iniziative nelle scuole sul tema, prevedendo però che a parlarne "siano i 
testimoni di quelle vicende, gli appartenenti ad associazioni di esuli 
istriano-giuliano-dalmati insieme agli storici che collaborano con le 
università". Dunque che va in controtendenza rispetto a quanto deciso dal 
Comune di Roma, decisione che è diventata oggetto di una interrogazione 
presentata oggi in Campidoglio da Andrea De Priamo.


---

http://www.ilgiornale.it/news/politica/foibe-movimento-5-stelle-smentisce-sindaca-e-si-accoda-1633546.html
 
<http://www.ilgiornale.it/news/politica/foibe-movimento-5-stelle-smentisce-sindaca-e-si-accoda-1633546.html>

Foibe, M5S smentisce la sindaca e si accoda a Fratelli d'Italia

Bianca Elisi - Mer, 23/01/2019

Anche i deputati del 5 Stelle votano la mozione di Fratelli d'Italia che 
vincola le scuole a far parlare della tragedia delle foibe i soli testimoni 
diretti e le associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati

"Saranno i testimoni di quelle vicende, gli appartenenti alle associazioni di 
esuli giuliano-dalmati, insieme agli storici che collaborano con le università, 
a incontrare gli studenti, al fine di trasmettere e conservare la memoria della 
storia e della tragedia dei confini orientali”.

Val la pena di leggerle bene queste righe, soprattutto di questi tempi, tempi 
in cui l’Anpi si siede in cattedra anche in occasione del Giorno del ricordo 
<http://www.ilgiornale.it/news/cronache/roma-schiaffo-agli-esuli-istriani-racconto-delle-foibe-1633293.html>
 con tanto di patrocinio del Comune di Roma.

Queste righe, infatti, stabiliscono un principio fondamentale: la memoria è 
sacrosanta e non si appalta al miglior offerente. A sancirlo è una mozione 
presentata in commissione Cultura della Camera da Fratelli d’Italia e votata 
all’unanimità. Anche dai colleghi pentastellati, quindi, che così facendo hanno 
di fatto smentito l’orientamento della sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Da 
tempo – si legge nell’atto – in molte scuole a parlare delle foibe e dell’esodo 
sono associazioni che il più delle volte tendono a minimizzare l’evento o 
comunque ad effettuare ricostruzioni negazioniste”. Ed è per “scongiurare 
questo pericolo” che a ricordare quei fatti dovranno essere i testimoni diretti 
degli stessi o gli appartenenti alle associazioni di esuli giuliano-dalmati.

La prima a parlare di “vittoria contro l’omertà e il revisionismo ideologico” è 
proprio la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dalla sua pagina 
Facebook. Anche Federico Mollicone e Paola Frassinetti, deputati di FdI e 
firmatari della mozione, si dichiarano soddisfatti di aver messo al riparo da 
“teorie negazioniste non corrispondenti alla realtà” la divulgazione di quel 
capitolo di storia. Ma c’è di più. Perché, annunciano i due, “pur nel rispetto 
dell’autonomia scolastica, il governo ha accolto la richiesta che vengano 
proiettati nelle scuole documentari e filmati come Rosso Istria”.

Nel frattempo sulla trovata della giunta Raggi sono intervenute anche due 
interrogazioni. Una alla presentata in Campidoglio dal consigliere capitolino 
di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, ed una indirizzata al ministro 
dell’Istruzione, Marco Bussetti, dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri 
“affinché vieti qualsiasi incontro di questo genere”.


---

FOIBE, FDI: NELLE SCUOLE SOLO TESTIMONI DIRETTI O ASSOCIAZIONI ESULI. BENE 
APPROVAZIONE MOZIONE FDI
https://www.fratelli-italia.it/2019/01/23/foibe-fdi-nelle-scuole-solo-testimoni-diretti-o-associazioni-esuli-bene-approvazione-mozione-fdi/
 
<https://www.fratelli-italia.it/2019/01/23/foibe-fdi-nelle-scuole-solo-testimoni-diretti-o-associazioni-esuli-bene-approvazione-mozione-fdi/>
“Fratelli d’Italia esprime soddisfazione per l’approvazione avvenuta 
all’unanimità in commissione Cultura della Camera, della mozione presentata da 
FDI e che vincola i soli testimoni diretti e le associazioni degli esuli 
istriani, giuliani e dalmati a parlare nelle scuole della tragedia delle foibe. 
Nella mozione si evidenzia come sia necessario impedire che tali eventi vengano 
minimizzati o che siano oggetto di teorie negazioniste non corrispondenti alla 
realtà storica di quei tragici fatti. Il governo, pur nel rispetto 
dell’autonomia scolastica, ha anche accolto la richiesta che vengano proiettati 
nelle scuole, documentari e filmati come ‘Rosso Istria’. FDI ringrazia tutti i 
gruppi parlamentari per la sensibilità dimostrata”...
Lo dichiarano Federico Mollicone e Paola Frassinetti, deputati di Fratelli 
d’Italia e firmatari della mozione.
(23 Gennaio 2019)


=== 2: Polemiche a Rovigo ===


BASOVIZZA: “STORY FROM TRIESTE UNTRUE”

<< A proposito di una “buca della morte”. Falsa notizia da Trieste >>. Così 
titolava il quotidiano neo-zelandese Evening Post del 6 agosto 1945 
<http://paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=search&d=EP19450806.2.21>,
 riferendosi alle voci incontrollate sulla “foiba” di Basovizza...
Più precisamente, il testo è all’incirca quello dell’intervista a Cecil Sprigge 
apparsa su “Risorgimento Liberale” il 5 agosto 1945 (riportata a pag. 170 del 
libro Operazione “Foibe” tra storia e mito di Claudia Cernigoi, ed.2005). E’ 
probabile dunque che lo “Special P.A. Correspondent” del “Manchester Guardian”, 
citato come fonte diretta dall’Evening Post del giorno dopo, fosse lo stesso 
Sprigge.
Il ritaglio dall'Evening Post, Volume CXL, Issue 31, 6 August 1945, Page 4 
(fonte: 
http://paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=search&d=EP19450806.2.21
 
<http://paperspast.natlib.govt.nz/cgi-bin/paperspast?a=d&cl=search&d=EP19450806.2.21>
 ), è riportato alla pagina: 
http://www.diecifebbraio.info/2012/12/story-from-trieste-untrue/ 
<http://www.diecifebbraio.info/2012/12/story-from-trieste-untrue/>

(Da JUGOINFO / Visnjica broj 904, 17/12/2012)

---

https://www.facebook.com/notes/la-nuova-alabarda/cosa-cè-di-sbagliato-nel-post-apparso-sulla-pagina-fb-dellanpi-di-rovigo/857888964381671/
 
<https://www.facebook.com/notes/la-nuova-alabarda/cosa-c%C3%A8-di-sbagliato-nel-post-apparso-sulla-pagina-fb-dellanpi-di-rovigo/857888964381671/>

Cosa c’è di sbagliato nel post apparso sulla pagina FB dell’ANPI di Rovigo?

La Nuova Alabarda, martedì 29 Gennaio 2019

Ha suscitato uno scandalo enorme un commento (quasi subito rimosso) pubblicato 
sulla pagina Facebook dell’Anpi di Rovigo, che pubblichiamo di seguito (lo 
screenshot è comunque presente in rete).

[ 
https://scontent-mxp1-1...xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50784584_857903661046868_2411005369355599872_n.jpg
 
<https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50784584_857903661046868_2411005369355599872_n.jpg>
 ]

Diciamo subito che lo stile non è dei migliori, così come vi sono alcuni errori 
di ortografia (Basovizza va con una “s” sola). Ma, a parte questo, cominciamo 
dall’inizio: “le foibe le hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far 
sparire i Partigiani jugoslavi che come invenzione storica”. In realtà questo 
non è esatto. Le foibe sono state “inventate”, o, più correttamente, l’idea di 
eliminare i nemici gettandoli in una foiba è nata dai nazionalisti italiani 
della zona istriana di Pisino, all’inizio del secolo scorso. Abbiamo già 
pubblicato in altra nota su questa pagina 
(https://www.facebook.com/notes/la-nuova-alabarda/chi-rivendica-le-foibe/675308529306383/alcuni
 
<https://www.facebook.com/notes/la-nuova-alabarda/chi-rivendica-le-foibe/675308529306383/alcuni>)
 alcuni documenti che dimostrano chi furono i primi a teorizzare la pratica 
dell’infoibamento:  nel 1919 il “vate” Giulio Italico, al secolo Giuseppe Cobol 
(poi italianizzatosi in “Cobolli Gigli”), pubblicò un libello dal titolo 
“Trieste. La fedele di Roma” edito da Lattes, del quale pubblichiamo di seguito 
alcuni stralci delle pagine 199 e 200:

[ 
https://scontent-mxp1-1.xx...fbcdn.net/v/t1.0-9/50875288_857910414379526_6038990074220118016_n.png
 
<https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50875288_857910414379526_6038990074220118016_n.png>
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/50614951_857910687712832_2539572217474187264_n.png
 
<https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn...net/v/t1.0-9/50614951_857910687712832_2539572217474187264_n.png>
 ]

Interessante “musa”, questa istriana, che invoca la morte per “infoibamento” di 
chi vorrebbe mantenere la propria identità slovena o croata...  ma proseguiamo 
con un altro testo, del 1925, che venne addirittura “approvato” per essere 
usato nelle scuole:

[ 
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/51368214_857911014379466_4095187527881719808_o.png
 
<https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/51368214_857911014379466_4095187527881719808_o.png>
 ]

In pratica, nelle scuole italiane si insegnava ai ragazzini che il “dovere” di 
difendere la “favella di Dante” si concretizzava nel far finire in fondo alla 
“Foiba” (cioè l’orrido che costeggia il castello di Pisino, letto dell’omonimo 
torrente) coloro che “offendevano” Pisino con parole non italiane: in pratica 
un invito al massacro delle popolazioni non italiane dell’Istria.
Questa l’origine dell’apologia della “foiba”: origine non slava e tantomeno 
comunista, ma nazionalista italiana e fascista.
Ma oltre alla teoria dell’infoibamento esistono anche testimonianze di chi vide 
gettare antifascisti nelle foibe istriane (come Raffaello Camerini); ben più 
importante, però, la testimonianza di Jordan Zahar

“Nell’estate del ‘44 pascolavamo il bestiame nei pressi del pozzo della miniera 
di Basovizza ed abbiamo visto più volte venire su due appartenenti alla Guardia 
Civica (riconosciuti per le loro buffe uniformi di colore blu e verde) che 
portavano con sé dei civili che, uno alla volta, gettavano dentro il pozzo. 
Abbiamo notato che spingevano giù sia maschi che femmine. Li vedemmo arrivare 
un giorno con un furgone della ditta Zimolo” (in realtà chi usava il furgone 
dell’impresa mortuaria Zimolo per coprire i propri misfatti erano gli agenti 
della “banda Collotti”, cioè l’Ispettorato Speciale di PS per la Venezia 
Giulia, nel quale corpo però erano stati inquadrati anche militi della Guardia 
Civica, quindi le cose descritte possono tornare).

E così arriviamo al secondo punto del post incriminato: “la vergognosa fandonia 
della foiba di Basovizza”. Su questo argomento abbiamo pubblicato uno studio 
specifico (si può leggere e scaricare qui: 
http://www.diecifebbraio.info/2012/01/la-foiba-di-basovizza-5/ 
<https://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.diecifebbraio.info%2F2012%2F01%2Fla-foiba-di-basovizza-5%2F%3Ffbclid%3DIwAR1nryM_ASYuuh-uRDOTZEF4Ak18SKM1FEuUklGabUUkEyI3H-Vm1NBu08I&h=AT3Xz0_mjImSXOFRAVwgt_uSFpdEs1RYLyemVrU59IVHDthn0aqO03AZbh9Yz5i4pcmMMgybT3IBKDSFD6fOEug98nF7dtis21SmdytpqVGde6yXEjhPwDx3upEaEGnAtzQfYaPM>)
 basato su diversi documenti provenienti da archivi britannici e statunitensi, 
oltre che italiani e sloveni. In breve, nel settembre del 1945 le autorità 
angloamericane diedero ordine di esplorare il pozzo della miniera di Basovizza 
per verificare le “voci” che sostenevano che nel maggio 1945 gli Jugoslavi vi 
avessero gettate dalle 400 alle 600 persone. Alcuni di questi documenti furono 
pubblicati anche sul quotidiano triestino Il Piccolo il 31/1/95 e questo è il 
resoconto dei recuperi:

“ L’operazione è iniziata il 7 agosto, ma a causa di molti problemi fastidiosi 
dovuti all’equipaggiamento non idoneo, i lavori rimasero bloccati per due 
settimane fino alla sostituzione della benna, e nessun soddisfacente recupero 
fu possibile fino al 21 settembre 1945. Su 52 tentativi solo 38 furono portati 
a termine con successo.
22 settembre una tunica e un braccio umano; 23 settembre: recupero 
insoddisfacente. 24 settembre: due carcasse di cavallo, parti di un’arma 
automatica e il fodero di una spada. 25 settembre: resti di un cavallo e tre 
corpi umani (uno di un tedesco WO, un altro  presumibilmente di un tedesco), il 
terzo presumibilmente di sesso femminile. 26 settembre: quattro corpi umani, 
resti di cavallo e indumenti. 27 settembre: resti umani (human flesh) resti di 
cavallo e zoccoli. 28 settembre: un corpo umano, resti umani. 29 settembre: 
giorno dedicato alla manutenzione. 4 ottobre: resti umani, resti di cavallo, 
indumenti e uno stivale. 5 ottobre: resti umani, due piedi, resti di cavallo, 
capelli. 6 ottobre: resti umani, pietrisco, legname. 8 ottobre: pietrisco, due 
piedi, uno stivale, un berretto inglese “G.S.” (si pensa appartenuto per ultimo 
a un membro della guardia). 9 ottobre un corpo, due piedi, una mano, pietrisco”.

E così commentò il Piccolo: “ Ma una decina di corpi smembrati e 
irriconoscibili non dovevano sembrare un risultato soddisfacente e alla fine si 
preferì sospendere i lavori”. Va detto che nei documenti statunitensi si legge 
che “la cessazione delle investigazioni è autorizzata. Per minimizzare 
qualsiasi effetto sull’opinione pubblica italiana e qualsiasi possibilità che 
gli Jugoslavi interpretino la cessazione come un’ammissione che le accuse 
contro di loro erano infondate, siete autorizzati a rilasciare una 
dichiarazione pubblica che la cessazione delle investigazioni è dovuta a 
difficoltà fisiche sopravvenute, e che ciò non implicava che le asserzioni 
fatte dal CLNAI siano dimostrate essere senza fondamento” (“Priorità/Combined 
Chiefs of Staff/W.D. Ext. 77500/Secret to Allied Force Headquarters Caserta 
Italy – British Joint Staff Mission Washington DC (Signed C.R. Peck, Colonel, 
Infantry U.S. Executive Secretary)/Secret/19 February 1946”).

Dunque dall’attuale monumento nazionale detto “Foiba di Basovizza” furono 
recuperati una decina di corpi e poi più nulla (come narriamo nel testo 
citato). Va aggiunto che nel 2005 fu presentato un esposto alla Procura della 
Repubblica di Trieste, per chiedere la sospensione dei lavori di 
“riqualificazione” dell’area circostante la cosiddetta “foiba di Basovizza”. 
Considerato che nel corso degli ultimi cinquant’anni (all’epoca: adesso sono 
dieci di più, n.d.r.) dichiarazioni di uomini politici, storici e notizie 
stampa di varia provenienza hanno parlato di eccidi commessi nella zona nei 
primi giorni del maggio 1945 ad opera dell’esercito jugoslavo, e che altre 
notizie e dichiarazioni di autorevoli personalità politiche (come le risposte 
ad interrogazioni parlamentari presentate nel 1959 dopo la copertura della 
voragine, copertura che l’allora ministro Andreotti definì “provvisoria”) 
asseriscono la presenza di resti umani nella voragine a tutt’oggi, il parere 
degli scriventi, nonché motivo dell’esposto era che sarebbe stato necessario, 
prima di procedere a qualsivoglia risistemazione dell’area, provvedere al 
recupero delle salme che da decenni si dice si trovino in fondo al Pozzo della 
miniera. Ma l’allora Procuratore capo di Trieste Nicola Maria Pace archiviò 
l’esposto con la formula “non costituisce notizia di reato”, senza altre 
motivazioni (la formula non prevede vengano date motivazioni, peraltro).

Se quindi la Procura di Trieste nel 2005 ha ritenuto infondate le voci che 
davano presenti ancora centinaia di salme nella “foiba” di Basovizza, e dal 
1945 non furono recuperate altre salme oltre alla decina di cui abbiamo 
parlato, ciò significa che non vi fu alcun eccidio a Basovizza così come viene 
descritto dalla propaganda (e quindi si tratta di una “fandonia”, che anche a 
parere nostro è “vergognosa” perché specula su morti e sensibilità umane),  
quella stessa propaganda che oggi si permette di tacciare di “negazionisti” 
coloro che tali “fandonie” hanno smascherato.

Claudia Cernigoi
29 gennaio 2019


=== 3: Decima Mas e Serracchiani sulla "foiba" di Basovizza ===

I servi dei nazisti a Basovizza (anche) quest'anno, nel "Giorno del Ricordo", 
alla presenza complice di candidati di partiti "antifascisti" come Debora 
Serracchiani... Foto e testo alla URL:

https://www.facebook.com/notes/la-nuova-alabarda/lonnipresenza-della-decima-mas/649391948564708/

L’onnipresenza della Decima Mas

LA NUOVA ALABARDA·DOMENICA 11 FEBBRAIO 2018

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 la Decima Mas rimasta al Nord fu ben 
più che un corpo collaborazionista, in quanto si era messa direttamente agli 
ordini del Comando germanico, come vediamo nella “convenzione” [ 
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/27973823_649463348557568_6958644700268243344_n.png?oh=e32225ba4ef3f06cb22793e7e96b0b4c&oe=5B1AE126]
 firmata da Junio Valerio Borghese, comandante del Corpo e dal comandante della 
Marina del Reich per il litorale ligure, Max Berninghaus.

Reparti della Decima Mas operarono rappresaglie e rastrellamenti soprattutto 
nel Piemonte, però anche al confine orientale si distinsero per la loro ferocia 
(ad un certo punto i dirigenti militari nazisti decisero di allontanarli dalla 
nostra regione perché si erano resi talmente invisi alla popolazione per il 
loro comportamento che sarebbe stato controproducente per il regime mantenerli 
sul posto. Ricordiamo qui un’operazione effettuata a Raune di Gargaro (Grgavske 
Ravne, nell’allora provincia di Gorizia, oggi Slovenia), dove, il il 30/3/44, 
assieme a reparti delle SS sorpresero 23 militari italiani disarmati e, dopo 
avere impiccato l’unico ufficiale, falciarono gli altri 22 a raffiche di mitra 
assieme a 10 anziani del paese. Ricordiamo questo episodio, perché fu in esso 
che trovò la morte un giovane tenente originario di Termoli nel Molise: Antonio 
Ruffini, che assieme ad altri commilitoni era in marcia per unirsi ai 
partigiani jugoslavi nella Selva di Tarnova.  Scrive il ricercatore Luigi 
Raimondi che i nazifascisti, dopo avere catturato il giovane Ruffini che aveva 
cercato di reagire “portano fuori dall'osteria uno dei tavoli e vi pongono 
sopra una sedia, legano una corda con un cappio al balcone, fanno salire il 
tenente italiano sulla sedia e lo impiccano. Non soddisfatti gli sparano anche 
addosso” (“L'eccidio di Rauna di Grgaro”, in: Storia contemporanea in Friuli, 
n° 13, a. XII, 1982, pp. 85-95). Ruffini fu poi inumato in un cimitero a Bate, 
e la sua storia fu ricostruita soltanto molti anni dopo, e dopo che, in base ad 
errate informazioni fornite dai libri dell’ex ufficiale della MDT dell’Istria, 
Luigi Papo (denunciato per crimini di guerra dalla Jugoslavia, mai sottoposto a 
processo in Italia, nel dopoguerra si dedicò alla propaganda sulle foibe e gli 
“infoibati”), che lo dava come ucciso dai partigiani jugoslavi, la sorella 
Maria ricevette nel 2009 il riconoscimento previsto dalla Legge del Giorno del 
ricordo.
Di come fu riconosciuta la verità storica sulla morte di Ruffini e del 
conferimento nel 2012 di medaglia d’Oro alla sua memoria, come partigiano 
caduto in combattimento da parte della Regione Molise, ha scritto diffusamente 
lo storico Sandi Volk (si veda http://www.diecifebbraio.info/wp-co...). Non è 
questo l’unico caso in cui un partigiano ucciso dai nazifascisti viene indicato 
come “infoibato” dagli jugoslavi, ma lo abbiamo citato perché fu una vittima 
della Decima Mas, il corpo militare che i suoi attuali apologeti pretendono 
venga riconosciuto come “difensore dell’italianità”, negando la loro reale 
attività di repressione contro altri italiani, al fianco degli invasori nazisti.
La stessa Decima Mas i cui labari dobbiamo sopportare di vedere esibiti anche 
in cerimonie ufficiali, come nel Giorno del Ricordo a Basovizza, di fronte a 
rappresentanti istituzionali. Alcuni giorni or sono, nella prossimità del 
Giorno del Ricordo, i candidati di Potere al Popolo del Friuli Venezia Giulia 
hanno inviato una lettera per chiedere alle Prefetture di vigilare sulla 
presenza di simboli che si richiamano al fascismo nelle celebrazioni ufficiali:
- I sottoscritti candidati alle prossime elezioni nazionali con l’approssimarsi 
della data del 10 febbraio, giornata del Ricordo, sono a chiederLe di vigilare 
che nelle occasioni ed incontri ufficiali cui Lei parteciperà per dovere 
istituzionale in rappresentanza del Governo venga proibita l'esposizioni di 
insegne, labari o bandiere identificative e commemorative di reparti e 
istituzioni del fascismo e del governo fascista della illegittima repubblica 
sociale italiana e eseguiti gesti chiaramente connessi con il dissolto PNF, 
quali il saluto romano e inneggiare all’ “onore ai camerati caduti”.
Siamo a farLe questa richiesta in quanto in passato tale esposizione e 
gestualità sono stata tollerate in varie occasioni, pure in spregio al dettato 
costituzionale ed alle vigenti leggi contrarie all'apologia del fascismo.

Ha risposto, unica in Regione, la Prefettura di Trieste:
 -  Gentilissimi, in merito a quanto richiesto si osserva che le cerimonie 
connesse al Giorno del Ricordo, come anche ad esempio quelle recentemente 
svoltesi in ricorrenza della Giornata della Memoria, sono solennità civili che 
debbono essere preservate da qualsivoglia strumentalizzazione. Pertanto, in 
occasione del prossimo 10 febbraio sono stati previsti particolari dispositivi 
di prevenzione e vigilanza per il regolare svolgimento delle manifestazioni 
presso la Foiba di Basovizza, nel rispetto dei principi costituzionali. Ciò 
anche in considerazione del delicato momento elettorale. Fermo restando le 
contestuali e convergenti esigenze di tutela dell’ordine pubblico, le Forze di 
Polizia, come sempre accade, provvederanno a intercettare e rilevare eventuali 
fattispecie di reato per la successiva ed immediata segnalazione all’Autorità 
Giudiziaria. Si auspica tuttavia che, nello spirito della legge, gli eventi 
commemorativi delle vicende che hanno funestato queste terre siano reale 
momento di consapevole e memore riflessione e si rifugga da atteggiamenti non 
rispettosi di tragici momenti della nostra storia.
Nonostante questo impegno, ieri a Basovizza, di fronte al ministro Lorenzin, 
alla presidente della Regione Serracchiani, ai vari sindaci ed altri 
rappresentanti istituzionali; al Vescovo, ai rappresentanti militari e civili; 
al folto pubblico tra i quali vi erano anche 500 studenti, sono stati esposti 
(come risulta dalla foto nel titolo) i labari della Decima Mas (che oltretutto 
risulta presente, a leggere l’articolo del Piccolo di oggi 11 febbraio, con 
“una delegazione) ed anche della Federazione Nazionali degli Arditi d’Italia, 
che comprende anche veterani di formazioni volontarie nella guerra civile 
spagnola, al fianco dei franchisti, come leggiamo nella “Enciclopedia 
bresciana”:

[ 
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t31.0-8/28061769_649470201890216_4570291850888336452_o.png
 
<https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t31.0-8/28061769_649470201890216_4570291850888336452_o.png>
Fonte: 
http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=FEDERAZIONE_Nazionale_Arditi_d%27Italia
 
<http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=FEDERAZIONE_Nazionale_Arditi_d'Italia>
 ]

Tutto ciò mentre i “benpensanti” si scandalizzano per uno striscione esposto a 
Modena ed inneggiante al maresciallo Tito, come se fosse un reato inneggiare ad 
un defunto capo di stato estero col quale il nostro Paese ha sempre avuto 
rapporti diplomatici di buon livello.
Il fascismo inizia anche con queste “piccole” cose, quando sono tollerati i 
suoi simboli ma non sono invece tollerati i discorsi antifascisti.

Claudia Cernigoi
febbraio 2018


Rispondere a