Chi e come fa scoppiare la Terza Guerra Mondiale

1) Bombe sulla Siria. Israele, stato terrorista che con gli Usa avvicina la 
guerra mondiale (G. Cremaschi)
2) Attacco chimico a Douma: l’OMS di Ginevra contraddetta dall’ufficio locale 
dell’ONU in Siria (e dalla Mezzaluna)! (M. Correggia)


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http://contropiano.org/news/internazionale-news/2018/04/09/bombe-sulla-siria-israele-stato-terrorista-che-con-gli-usa-avvicina-la-guerra-mondiale-0102713
 
<http://contropiano.org/news/internazionale-news/2018/04/09/bombe-sulla-siria-israele-stato-terrorista-che-con-gli-usa-avvicina-la-guerra-mondiale-0102713>

Bombe sulla Siria. Israele, stato terrorista che con gli Usa avvicina la guerra 
mondiale
di Giorgio Cremaschi (Potere Al Popolo) 
<http://contropiano.org/author/redazione-contropiano>, 9 aprile 2018

Solo Israele può bombardare una base militare di uno stato sovrano confinante e 
farla franca. E, prima delle bombe contro la Siria, ci sono state le stragi di 
manifestanti palestinesi, anche queste totalmente impunite. Israele è esente da 
qualsiasi legge e principio sui diritti umani.

L’Israele di Netanyahu è il primo stato terrorista, il più pericoloso stato 
canaglia mondiale. Perché con le sue armi atomiche e con il suo porsi al di 
sopra di qualsiasi regola si è impadronito del bottone con il quale si può 
scatenare la terza guerra mondiale.

Quel pulsante lo ha in condominio con il suo primo protettore, gli USA di 
Trump. Che ora puntualmente si inventano un attacco chimico del governo siriano 
contro i ribelli un fuga. Una montatura ridicola, se non altro perché non si 
capisce in base a quale scelta autolesionista il governo siriano dovrebbe usare 
i gas DOPO aver vinto la guerra.

Chi ha prodotto questa fakenews deve essere il fratello scemo degli imbroglioni 
londinesi del gas nervino. Ma nonostante questo, ora Trump minaccia 
rappresaglie ed soliti servi europei, guidati da Macron, gli vanno dietro.

Attenzione, perché quando uno Stato si considera al di sopra di qualsiasi legge 
e un altro usa qualsiasi balla pur di mostrare i muscoli, prima o poi il 
patatrac può succedere. Bisogna svegliare la nostra opinione pubblica 
addormentata e rincitrullita dallo scontro sul nulla dei principali leader 
politici. Che su questo precipitare della crisi internazionale tacciono tutti.

Ehi avete capito che ci avviciniamo sempre più alla guerra?

I governi terroristi di Israele e degli USA sono un pericolo terribile per 
tutti noi e vanno fermati nel nome del futuro dell’umanità.



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http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=3533 
<http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=3533>

ATTACCO CHIMICO A DOUMA: L’OMS DI GINEVRA CONTRADDETTA DALL’UFFICIO LOCALE 
DELL’ONU IN SIRIA (E DALLA MEZZALUNA) !

Marinella Correggia, 11 aprile 2018

Non è la prima volta che all’ONU la mano destra non sa cosa fa la sinistra, ma 
alle soglie di una possibile guerra devastante, le agenzie onusiane dovrebbero 
fare più attenzione alle loro dichiarazioni, che rischiano di legittimare le 
follie di Trump, Macron, Erdogan e Asse delle guerre assortito. Ecco cos’ha 
fatto l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità)

Atto primo.

Ad alcuni giorni dal presunto attacco con armi chimiche a Douma, denunciato con 
vari video da ONG mediche pro-opposizione armata (fra cui la Syrian-American 
Medical Society, l’UOSSM e i White Helmets), l’11 aprile 2018 il vice-direttore 
generale per le emergenze dell’OMS, Peter Salama (australiano), ha pensato bene 
di dare credibilità a queste fonti davvero dubbie. E in un comunicato [ 
http://www.who.int/mediacentre/news/statements/2018/chemical-attacks-syria/en/ 
<http://www.who.int/mediacentre/news/statements/2018/chemical-attacks-syria/en/>
 ] che non appare (più?) sulla prima pagina del sito  ma che è stato rilanciato 
da tutti i media a livello planetario, Salama ha dichiarato: “Secondo i partner 
dell’Health Cluster, a Douma 500 persone sono state accolte da centri medici 
durante i bombardamenti, con sintomi di esposizione ad agenti chimici altamente 
tossici, fra cui irritazione delle mucose , problemi respiratori, disturbi del 
sistema nervoso centrale. (…) Oltre 70 persone che si trovavano in un 
sotterraneo sarebbero decedute, 43 di loro con sintomi da esposizione ad agenti 
chimici tossici. Sarebbero state colpite anche due strutture mediche. (…) 
L’OMS, indignata per queste immagini orrende e le notizie che arrivano da 
Douma, chiede un accesso senza restrizioni all’area per recare aiuto ai colpiti 
e valutare l’impatto sanitario (…)”.

Dunque, l’OMS non ha personale sul posto. La sua fonte è questo Health Cluster, 
nel gergo onusiano un insieme di attori medici o per i diritti umani, sia ONU 
che ONG. In occasione di altre denunce (per la serie: 100 ospedali bombardati), 
l’ufficio stampa dell’OMS ci aveva risposto vagamente che le sue fonti nelle 
aree controllate dall’opposizione erano “partner locali”… Ovviamente, 
organizzazioni accreditate dai gruppi armati. Rimane la domanda: qual è la 
fonte dell’OMS in questa occasione?

Atto secondo...

Poche ore dopo, il luogotenente generale della Federazione russa Victor 
Poznikhir ha tenuto un briefing [ 
http://pda.mil.ru/pda/news_main.htm?id=12170864@egNews 
<http://pda.mil.ru/pda/news_main.htm?id=12170864@egNews> ] nel quale, oltre a 
spiegare che i militari russi continuano a lavorare per il rilascio di ostaggi 
detenuti dal gruppo Jaysh al Islam (Esercito dell’islam) a Ghouta,  e che già 
60.000 residenti sono tornati a casa, ha spiegato quanto segue (nostra 
traduzione dal russo con google): “Attualmente, i residenti della Ghouta 
orientale ricevono la necessaria assistenza umanitaria, sia attraverso l'ONU 
che attraverso il Centro russo per la riconciliazione delle parti in guerra. 
(…)  Gruppi armati illegali che operano nell'est Ghouta hanno ripetutamente 
tentato di organizzare provocazioni con il presunto uso di sostanze chimiche 
tossiche  per accusare le truppe del governo siriano di usare armi chimiche. 
(…) Un esempio è la scoperta del 3 marzo in uno dei tunnel sotterranei della 
città di Khazram, un laboratorio di militanti per la fornitura di munizioni per 
la produzione artigianale con sostanze velenose. Dall'inizio dell'operazione 
umanitaria nell'Est Ghouta, i terroristi non sono stati in grado di organizzare 
alcun cosiddetto "attacco chimico" contro i civili. Ma il 7 aprile, è stato 
fatto l'ultimo tentativo di fabbricare false prove del presunto uso da parte 
delle autorità siriane di sostanze velenose nell'est Ghouta.  (…) Il 9 aprile, 
specialisti militari russi nel campo delle radiazioni, difesa chimica e 
biologica, così come medici militari sono arrivati ​​direttamente sul sito del 
presunto incidente filmato dagli Elmetti bianchi. (…) Esaminando i pazienti e 
intervistando il personale medico hanno scoperto che nessuna delle vittime con 
sintomi di sostanze avvelenanti come il sarin e il cloro è stata ammessa 
all'istituto medico. (…) Lo staff medico e gli abitanti locali non hanno 
informazioni sui possibili luoghi della loro sepoltura. A questo proposito, le 
dichiarazioni rese oggi a Ginevra dal rappresentante dell'Organizzazione 
mondiale della sanità, l'australiano Peter Salama, sulle presunte 500 vittime 
di sostanze tossiche nella Duma, sono di estrema preoccupazione. Nelle ultime 
ore abbiamo contattato i rappresentanti della Mezzaluna Rossa siriana e 
l'ufficio locale del coordinatore delle Nazioni Unite in Siria, che partecipano 
attivamente alle operazioni umanitarie nell'Est Ghouta per localizzare queste 
vittime. Nessuno di loro ha riscontri circa le denunce espresse dal 
rappresentante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Se i rappresentanti 
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità vogliono davvero capire questa 
situazione, li invitiamo nella Ghouta Orientale e siamo pronti a fornire 
sicurezza e tutte le condizioni per il lavoro. Nonostante i numerosi appelli 
dalla Russia, la dirigenza dell’OMS non ha fornito alcuna informazione o 
spiegazione su questo problema. Pertanto, tali dichiarazioni irresponsabili da 
parte di un alto rappresentante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità non 
solo screditano l'organizzazione, ma contribuiscono anche a un nuovo ciclo di 
escalation della situazione con conseguenze difficili da prevedere, per la 
popolazione siriana in primo luogo. A differenza dell'OMS, il 10 aprile 
l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) ha preso la 
decisione formale di inviare una missione speciale alla città di Douma per 
condurre un'indagine obiettiva. Da parte nostra, riaffermiamo la nostra 
disponibilità a garantire la piena sicurezza degli specialisti OPCW nella città 
della Duma e di creare tutte le condizioni per la loro attività di ispezione”. 
Il militare russo ha ricordato che diversi gruppi hanno deposto le armi nel 
quadro del lavoro del Centro russo per la riconciliazione, precisando poi: “La 
situazione nella città di Raqqa rimane preoccupante. Invece di dichiarare di 
voler lanciare attacchi missilistici contro la Siria, gli Stati Uniti avrebbero 
dovuto impegnarsi nella ricostruzione della città in rovina e fornire 
assistenza alla popolazione”.



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