On Sun, 12 May 2002 21:38:57 +0200 "Marco" <[EMAIL PROTECTED]> wrote:
> Andrea, > > > =========== > HELLO DOLLY > =========== > > A: > > [Dolly] E' artificiale, non solo e' stata creata in laboratorio ma e' > stata creata proprio come volevano i tecnci responsabili della sua nascita. > > E' stata fatta "ad arte", il fatto che alla base della sua nascita ci sia > una precisa volonta' mi fa dire che Dolly e' artificiale. > > M: > Il che vuol dire che un figlio nato a seguito di un preciso atto di volontà > è artificiale... ?! > > Comunque, siamo d'accordo che Dolly è artificiale e può evolvere. E i figli > di Dolly? Sono di nuovo naturali? E il melo che ho comprato da un vivaista, > trapiantato nell'orto e potato "ad arte"? Sembrerebbe un po' "meno > artificiale" di Dolly, ma pur sempre artificiale. Dov'è il confine? > Preferisco rigettare la separazione artificiale/naturale. Tutto ciò che > esiste è naturale. Tutto ciò su cui l'uomo interviene ha un certo grado di > artificialità. Un melo nato "naturalmente" e poi potato e' nato naturalmente e ha un fenotipo artificiale. Un melo selezionato geneticamente e' in parte artificiale. In effetti le colture agricole delle civilta' occidentali sono artificiali dal pisello di Mendel in poi.. > =============== > Uomini-macchina.... > =============== > > M > > > Per creare forme di vita si > > > ricorrerà alla ingegneria genetica. E' più facile copiare quello che > esiste > > > già da miliardi di anni. > > A: > > In effetti e' proprio questo il fatto, noi pure siamo macchine. > > Macchine meccano-chimico-elettriche certo ma macchine. Macchine organiche. > > M: > La parola "macchina" è la meno appropriata. Macchina, meccanismo, > meccanicismo... danno l'idea di un qualcosa di automatico, di determinato. > Al contrario, gli esseri viventi sono dinamici, imprevedibili, creativi, > liberi di fuggire da ogni determinismo (almeno,di provarci). Attenzione a non restringere le macchine alle macchine meccaniche. La meccanica non si occupa delle macchine ma studia cinematica e dinamica dei corpi, ti spiega perche' un sistema meccanico si e' comportato in un certo modo e (probabilmente) ti fa fare previsioni sul comportamento futuro. > ============= > ...e macchine vive > ============= > > A: > > ... Non so se conoscete il concetto di rete neurale, comunque > l'elaborazione di un cervello umano e di uno elettronico differiscono > essenzialmente per il modo di lavorare. > > Lineare e deterministico quello dell'elaboratore, parallelo e intuitivo > quello umano. > > In realta' la scienza dei sistema esperti cioe' di quei sistemi che > imparano con l'esperienza e' in formazione proprio in questi anni. > > Cercate qualche informazione sui "sistemi esperti" e sui "motori > inferenziali" per saperne di piu' io ho solo qualche vaga infarinatura, ma > comunque la via che si percorre e' quella dei sistemi che imparino da soli. > > M: > Sono, come detto, molto scettico. Vedremo. > > > A: > > In effetti secondo me la differenza fondamentale (l'ho gia' scritto?) tra > un elaboratore elettronico attuale e un essere umano sta nel "firmware". > > Un bambino umano appena nato ha una serie di conoscenze notevolmente > complesse, non ultime quelle che gli consentono proprio di cominciare a > imparare con l'esperienza. > > Sa piangere per il dolore, ridere per il solletico e ciucciare la tetta > per mangiare. > > Inoltre ogni momento che vive impara qualcosa. > > > > Un computer di quelli che vediamo comunemente non registra praticamente > nessuna informazione, non ha "sensi" ne' meccanismi suoi propri che gli > consentano di agire in base a esperienze passate. Voglio dire che > qunad'anche si trovasse a registrare tutti i suoi ingressi se poi non li > controlla al momento di prendere una decisione il lavoro fatto e' inutile.. > > > > Ecco io dico dai a un elaboratore elettronico un insieme di istruzioni che > gli permettano di imparare e lascialo a imparare, allora col trascorrere del > tempo avrai un sistema piu' esperto. > > M: > Ma dubito che lo si possa definire vivo. Per quanto mi riguarda, resta uno > strumento, ed ha lo stesso valore di un martello, un'automobile o un > frigorifero. Il nostro "imparare" non è registrare gli eventi percepiti. E' > un > atto creativo. Conoscere è creare un universo coerente. Comunque, se mai un > computer mi "pregasse" di non spegnerlo, penso che lo accontenterei, non si > sa mai.... :-) Invece io credo proprio il contrario e non vedo prove evidenti che il nostro agire non sia deterministico, funzionale alle nostre esperienze certo, ma "automatico" nel senso che non possiamo agire in altra maniera. D'altronde la varieta' delle situazioni e degli eventi umani fa si che risultiamo profondamente diversi l'uno dall'altro. > M > > > devono contenere in se stessi le informazioni che servono a costruire un > computer. > > > Devono essere in grado di procurarsi da soli i mezzi di sostentamento... > > > Dovrebbero anche avere un impulso a costruire copie di se stessi, > > A > > I muli e i bardotti sono vivi? > > M > Buona domanda. Ovviamente sì. Contengono le informazioni (nel proprio DNA) > ma .. sono sbagliate! > > > Ciao, > Marco Ciao. P.S. Ma "fa" terza persona singolare del presente indicativo di fare si scrive con l'accento?? MOQ.ORG/ITALIA - http://www.moq.org/italia Archivio messaggi: http://www.moq.org/italia/qui/quiarchivio.html Regolamento, istruzioni: http://www.moq.org/italia/qui/quiindex.html Informazioni: mailto:[EMAIL PROTECTED] Per cancellarsi dalla mailing list, seguire le istruzioni all'indirizzo: http://www.moq.org/italia/qui/quicome.html