Pare che anche qualcun'altro si sia reso conto della potenza di una rete indipendente; nell'idea di Obama ci vedo tanto le nostre reti, ma scommetto che staranno ben attenti a portare queste "tecnologie" tra la gente... Muahaha ma c'è che ci ha già pensato prima! XD ____________________________________ Obama ora punta sul web fantasma. Per i dissidenti
La nuova arma di Obama è internet. Lo rivela senza possibili equivoci il New York Times, illustrando l' 'operazione internet invisibile' avviata dalla Casa Bianca: dispositivi mobili e informatici capaci di aggirare i server e impermeabili alle censure preventive dei regimi autoritari, un progetto nel quale l'amministrazione ha già investito 50 milioni di dollari. New York, 13-06-2011 La nuova arma di Obama è internet. Lo rivela senza possibili equivoci il <http://www.nytimes.com/2011/06/12/world/12internet.html?pagewanted=1&_r=1>* New York Times*,<http://www.nytimes.com/2011/06/12/world/12internet.html?pagewanted=1&_r=1>illustrando l' 'operazione internet invisibile' avviata dalla Casa Bianca: dispositivi mobili e informatici capaci di aggirare i server e impermeabili alle censure preventive dei regimi autoritari, un progetto nel quale l'amministrazione ha già investito 50 milioni di dollari. Un impegno che il segretario di Stato Hillary Clinton spiega così: "Sono sempre più numerosi coloro che nel mondo arabo utilizzano la rete e le tecnologie per fare sentire la loro voce di protesta. E' un'opportunità storica, un cambiamento positivo che gli Stati Uniti devono incoraggiare - ha detto la clinton - Per questo vogliamo fare il possibile per aiutarli a comunicare tra loro e con il mondo intero". Là dove una volta arrivava *Voice of America, *la 'radio della libertà', ora la Casa Bianca cerca di portare il web aggirando i server delle telecom di stato, quelli che i regimi illiberali possono controllare e aprire o chiudere a seconda delle convenienze. Il Dipartimento di Stato, scrive il *NYT* citando fonti dell'amministrazione coinvolte nel progetto, sta finanziando la creazione di reti wireless fantasma, che consentirebbero agli attivisti di comunicare al di fuori della portata dei governi di paesi come l'Iran, la Siria e la Libia. L'idea è nata dalla collaborazione fra Dipartimento di Stato e Pentagono, che in Afghanistan hanno cercato in questo modo di aggirare gli attentati talebani a torri che ospitano le antenne della rete tradizionale dei cellulari. Poi è stato il tentativo disperato di Hosni Mubarak di frenare la rivoluzione di piazza Tahrir con un blackout della rete, di Facebook e Twitter, a confermare quello che Hillary Clinton sapeva già da un pezzo: è il web l'unità di misura della salute di una democrazia e della diffusione delle libertà civili nel mondo. E allora ecco l'idea di mettere insieme una task force di hacker, programmatori, esperti di sicurezza on line, al lavoro su un progetto ambizioso e geniale, che punta ad aggirare la rete tradizionale con una parallela, un network che attraverso tecnologia wireless criptata colleghi terminali (pc, cellulari, tablet) nelle mani di dissidenti che i regimi vogliono ridurre al silenzio e li metta in contatto con il mondo. ______________________________________
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