Il giorno mar, 19/08/2008 alle 21.43 +0200, Alessio Zanol ha scritto: > Ciao, > Alessandro Ghezzer, che non ha ancora direttamente collaborato con OSM, ma è > convinto dell'importanza dei dati geografici liberi ha proposto di fare una > petizione alla provincia autonoma di trento per il rilascio dei dati. > Qui c'è una bozza: > http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?PHPSESSID=007decbc05d80338cc4f81602c9c217c&topic=1436.msg24336#msg24336 > > Alessandro ha tenuto nello specificare che è una bozza e che va ancora > sistemata e rimaneggiata. > > A me piace e la condivido nonostante qualche punto non proprio spiegato > benissimo.
Personalmente trovo che un paio di punti dovrebbero essere un po' risistemati. Ecco i miei suggerimenti (cito dal forum indicato la Alessio). > I dati cartografici e geografici, come qualsiasi altro elemento della > conoscenza, sono un patrimonio della collettività. Su Internet ad > esempio, grazie all'utilizzo di dati di uso libero o anche > commerciali, sono fiorite centinaia di applicazioni in vari settori: > mappe stradali, commerciali, per uso turistico, escursionistico, > ludico eccetera. Il discorso mi sembra un po' troppo contorto, ma questo è più un suggerimento di stile che di contenuto. Io andrei semplicemente al dunque, dicendo che al momento la maggior parte delle raccolte di dati geografici non sono libere. > Un esempio tra i più famosi sono le "mappe" di Google (1). Il loro > limite principale è che questi dati con cui sono realizzare le mappe > sono utilizzabili in concessione: la proprietà cioé rimane di Google, > che un domani potrebbe limitarne l'uso o imporre dei costi. La limitazione di uso non appartiene al domani, ma all'oggi. Già oggi l'unica cosa che posso fare con le mappe di Google è guardarle. Metterei più in evidenza che proporre la liberazione di dati non è soltanto un discorso di rendere quei dati più accessibili, ma ribaltare il loro modello di uso. Mentre l'uso dei dati proprietari di per sé è ristretto se non per fare poche cose, l'uso dei dati liberi di per sé è sempre permesso, tranne che per offrire determinate garanzie sull'effettiva applicabilità del diritto al loro uso (un esempio di ciò è la non libertà di distribuire i dati di OSM sotto un'altra licenza, che è una limitazione alla propria libertà, ma che permette una reale attuazione delle altre libertà previste dalla licenza). Io quindi non metterei tanto l'accento sul fatto che un giorno tu potresti pagare per vedere la finestrella di Google Maps, ma quanto sul fatto che anche vedere la finestrella a gratis non è la stessa cosa che avere dati liberi. Non mi sembra che questo concetto esca molto chiaramente dal discorso. > Per far fronte a questo inconveniente è nata una comunità mondiale che > si chiama OSM - Open street Map (2), cioè delle mappe create dagli > utenti e di uso libero. Il prinicipio è quello che ha dato vita alla > comunità del sistema operativo Linux, sistema aperto che chiunque, > dispondendo dei codici che sono pubblici, è in grado di migliorare e > sviluppare. Grazie all'opera incessante di migliaia di programmatori > sparsi per tutto il pianeta, questo sistema operativo è oggi > perfettamente paragonabile, per prestazioni ed affidabilità, ai > sistemi operativi più diffusi come Windows. Con la "piccola" > differenza che Windows è un software commerciale che, essendo > monopolista mondiale, ci viene fatto pagare a caro prezzo, addirittura > già installato sul pc, mentre Linux è del tutto gratuito. > Ok, qui mi sembra che ci siano varie cose da sistemare. Tanto per cominciare una sottigliezza tecnica: Linux non è un sistema operativo (che caso mai sarebbe GNU), ma solo una sua parte. Ok, questa non è una cosa fondamentale, ma forse varrebbe la pena di essere precisi anche su questo. Più importante è invece il fatto che nuovamente si faccia confusione (o perlomeno poca chiarezza) tra i due significati di "free", riportando nuovamente la questione sui soldi (d'accordo che dobbiamo convincere una pubblica amministrazione, ma il discorso di principio non è irrilevante!). Siccome è una confusione che già molti tendono a fare, dovremmo evitare di aggiungerne altra, esplicitando bene questo discorso. Sul fatto che dati prodotti con soldi pubblici dovrebbero essere liberamente utilizzabili da tutti, sono perfettamente d'accordo! Spero di aver detto qualcosa di intelligente, ma è abbastanza tardi per cui non fateci troppo affidamento! Ciaociao, Gio. -- Giovanni Mascellani <[EMAIL PROTECTED]> Pisa, Italy Web: http://giomasce.altervista.org SIP: [EMAIL PROTECTED] Jabber: [EMAIL PROTECTED] / [EMAIL PROTECTED] GPG: 0x5F1FBF70 (FP: 1EB6 3D43 E201 4DDF 67BD 003F FCB0 BB5C 5F1F BF70)
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