----- Original Message ----- From: "Federico Cozzi" <f.co...@gmail.com> To: "openstreetmap list - italiano" <talk-it@openstreetmap.org> Sent: Wednesday, May 20, 2009 1:21 AM Subject: Re: [Talk-it] Riflessioni sulla mappatura
>Non sono d'accordo. > >Decenni di mappe stradali "cartacee" hanno mostrato la necessità di >classificare le strade secondo un criterio di importanza (dalle più >importanti alle meno importanti). Questa gerarchia svolge in un colpo >solo questi ruoli: >1. assegna un diverso stile grafico al render (strade più importanti >sono più evidenti di strade meno importanti) >2. decide a quali scale deve essere disegnata ciascuna strada >3. permette di pianificare un percorso. >Come dicevo prima, in tutte le mappe cartacee questi tre bisogni (e >probabilmente me ne sono perso qualcuno), del tutto indipendenti tra >di loro, sono soddisfatti da un'unica gerarchia. >A questo punto qualsiasi cartografo deve decidere sulla base di quale >criterio assegnare la classificazione alle strade, ma comunque non >riesce a sfuggire al concetto di gerarchia. Non mi sembra che il mio approccio sia molto diverso: 1. un renderer furbo sarebbe perfettamente in grado di scegliere se visualizzare una mappa "fisica" (dimensionando le strade in base ad un grado A,B,C riferito alle dimensioni della strada), gerarchica (utilizzando i tag primary, secondary, ecc. riferiti alla classificazione stabilita dal legislatore) o una versione ibrida delle due con dimensioni e tratto basate su parametri fisici e colori indicanti l'importanza. 2.La scala alla quale ti stai riferendo è puramente fittizia, un tratto più o meno largo a seconda dell'importanza della strada e non attivente alla realtà dei fatti. 3. Per la pianificazione di un percorso stiamo solo parlando della visita di un grafo alla ricerca del cammino minimo tra due nodi e qualsiasi software è capace di farlo in base ai pesi assegnati agli archi che congiungono i nodi. Quali parametri e come vengano tenuti in conto nel calcolo del peso complessivo dell'arco dipende solo dalla scelta in quel momento. >Quello che tu sostieni è che la gerarchia non debba esistere nella >cartina prodotta dal cartografo, ma solo nella visione che della >cartina ne ha l'utente. >Cioè tu sostieni che la gerarchia, che è un >criterio indiscutibilmente soggettivo, debba essere abbandonata e >sostituita da vari criteri oggettivi: >1. larghezza della carreggiata >2. numero di corsie >3. tipo di fondo Noi noi siamo cartografi, o almeno io non lo sono, e non stiamo producendo nessuna cartina... stiamo creando un database globale di strade, terreni, costruzioni e quant'altro possa essere localizzato con un GPS con un certo grado di approssimazione, e mi pare che uilizzare come parametro "base" per le strade la classificazione del legislatore locale si scontri un po' con la possibilità di confrontare oggettivamente due zone distinte del pianeta. Il cartografo vero è poi il renderer, che in funzione dei parametri che viene istruito a considerare nella visualizzazione genererà una possibile rappresentazione della realtà, e quindi una cartina che soddisfi i bisogni dell'utente in quel momento e in quella zona specifica. >Questo approccio secondo me ha due controindicazioni: >A. la determinazione dei criteri oggettivi è un lavoro lungo e >necessariamente incompleto: nel tuo elenco ad esempio non accenni al >numero di veicoli/giorno che transitano sulla strada (e che è un >parametro molto importante per un urbanista!). Inoltre molti criteri >oggettivi saranno necessariamente misurati in maniera soggettiva >(potrai davvero contare quanti veicoli transitano al giorno? qual è la >scala della "qualità" del fondo stradale?) e quindi il miraggio >dell'oggettività rimarrà tale, perché necessariamente verrà introdotta >una dose di soggettività. Ferma, ferma.... io non sto parlando di precisione assoluta, ma di una serie di parametri fisici di base oggettivamente misurabili, ma ad occhio, mica in maniera millimetrica. Parametri cioè che chiunque guardi la strada sia in grado di definire: - numero di corsie - presenza di una linea di mezzeria - asfalto o non asfalto (il famoso parametro paved y/n). - larghezza. Intesa però non come larghezza assoluta, ma percepita con un auto media. Ti faccio un esempio: strada tipo A: 2 o più corsie per senso di marcia, linea di mezzeria presente strada tipo B: 1 corsia per senso di marcia, larghezza sufficiente per un transito agevole dei mezzi pesanti, linea di mezzeria presente. strada tipo C: 1 corsia per senso di marcia, buona per le auto ma stretta per i camion, linea di mezzeria presente strada tipo D: 1 corsia per senso di marcia, strettina anche per le auto, linea di mezzeria non presente strada tipo E: larghezza equivalente ad una corsia o poco più. occorre fermarsi per far passare le auto che arrivano dall'altra direzione, linea di mezzeria non presente A questo tipo aggiungerei un paved y/n. Gli altri parametri per avere una maggiore specificità rimarrebbero come ora opzionali: surface, smoothness, ecc... Un dato sul traffico non è sicuramente chi si trovasse a passare di lì per caso che potrebbe valutarlo... Quello che sto dicendo io in sostanza non è di stravolgere completamente il lavoro fatto, ma che servirebbe introdurre una doppia classificazione per le strade: una, chiamiamola aspetto fisico, basata esclusivamente su una serie di parametri visivamente apprezzabili ed una, chiamiamola pure highway, che definisca l'importanza della strada e la loro destinazione d'uso. >B. come ho già detto in un'altra mail (ho il difetto di ripetermi >spesso ;-) secondo me il cartografo non "descrive" la realtà, ma la >"interpreta". Cioè non si limita a riprodurre in maniera oggettiva la >realtà (anche se in scala ridotta), ma la modifica in modo da renderla >più fruibile all'utente. Per questo motivo secondo me non ha senso >parlare de "La Mappa Universale", perché una (buona) mappa contiene al >suo interno anche il fine per cui è stata progettata. Paradossalmente >una mappa è tanto più chiara tanto più il cartografo *elimina* i dati >inutili. Infatti, e sono pienamente d'accordo con te in proposito tranne che per una cosa: la fruibilità di una mappa da parte di un utente la definisce l'utente stesso; il cartografo si limita a tradurre la realtà oggettiva in una che soddisfi le esigenze di chi guarderà quella cartina. Visto che, come ho detto sopra, stiamo creando un database di luoghi potrà essere l'utente stesso a chiedere al renderer-cartografo di visualizzare la realtà necessaria in quel momento, togliendo tutti i fronzoli inutili. >Cito Borges che è molto più bravo di me :-) Mi perdoni Borges se l'ho brutalmente tagliato dalla mail .. :-) ma a me sembra che il risultato finale sia il medesimo e perfettamente in linea con il suo ed il tuo pensiero; è il punto di partenza che cambia. Io parto dal presupposto che qualunque cartografo non possa creare una cartina fruibile di una zona che non conosce e l'unico modo per fargliela conoscere veramente è quello di fornirgli quanti più dati oggettivi possibili su quella zona. Sarà poi compito suo estrarre i dati e visualizzarli in funzione dello scopo della cartina che andrà a creare. E lasciare troppo spazio alla soggettività del giudizio in fase di istruzione del cartografo sicuramente non permetterà di estrarre correttamente molte delle rappresentazioni possibili. Ciao Cristian _______________________________________________ Talk-it mailing list Talk-it@openstreetmap.org http://lists.openstreetmap.org/listinfo/talk-it