2016-06-01 10:00 GMT+02:00 Dino Michelini <d.michel...@tiscali.it>:
> circa il Tag:highway=residential trovo su wiki:
>
> residential – street or road generally used for local traffic within
> settlement.
>
Appunto si tratta della viabilità usata dal traffico locale che
permette di raggiungere le case all'interno di un insediamento
residenziale.

> Marcello scrive: "Se nel PRG le aree sono ancora agricole ma le strade
> servono, come affermi, molti edifici, mi sembra più corretta la
> classificazione come residenziali". Queste case agricole ad Oriolo Romano ma
> il discorso può essere esteso a tutte le piccole realtà del viterbese sono
> costruite fuori (e non all'interno) dell'insediamento abitativo (presumo che
> nella wiki si intenda il paese/frazione)

Secondo me non si intende solo il paese o la frazione ma qualunque
agglomerato abitativo.

> In pratica, queste centinaia di abitazioni che allo stato di fatto più che
> agricole sono ville, sono il frutto della politica affaristica paesana e di
> fatto difformi (alias abusive) dai progetti approvati e conservati
> all'ufficio tecnico.

Appunto un agglomerato con centinaia di ville. Che siano abusive o
meno non significa nulla, sono lì, le persone ci abitano e usano
quella viabilità per spostarsi.
Questa è la realtà che si dovrebbe mappare. Chiaramente io non sono
del posto (anche se le stesse cose succedono un po' ovunque) quindi mi
limito ad analizzare quello che esponi.

> Federico Cortese scrive: "Quello che prevede il PRG è di relativa importanza
> rispetto alla realtà che rappresentiamo in OSM". A quale realtà ti
> riferisci? La percezione della realtà di una persona che non conosce il
> posto, magari ci passa per caso un giorno con un gps, o ancora peggio fa un
> import di dati costruiti da "presunti specialisti" con criteri ancora più
> discutibili, è del tutto soggettiva, relativa.

Sono pienamente daccordo con te. E' chi conosce i luoghi ad avere le
informazioni più complete, a patto che usi il linguaggio condiviso
perchè siano leggibili da tutti allo stesso modo.
Anche sugli import ho sempre pensato che siano da limitare allo
stretto indispensabile, però negli esempi da te esposti non mi pare ci
siano casi di import di dati.

> A mio modo di vedere in OSM non si tratta solo di disegnare (e magari di
> compensare gli errori del rilievo dati dalla strumentazione) ma il bravo
> mappatore svolge un compito molto importante e delicato nella
> classificazione di ciò che mappa: mai soffermarsi alle apparenze ovvero ciò
> che vede e percepisce sul momento; per queste ragioni questa classificazione
> deve essere la più esatta e completa possibile e credo che sia necessario
> uno strumento che permetta una controllo sulle informazioni che entrano nel
> patrimonio di OSM.

Non condivido l'idea di approvazioni e censure, ma credimi se ti dico
che molto spesso mi trovo a dover correggere interventi disastrosi,
anche se fatti in buona fede.
Proprio l'altro ieri un utente ha cancellato parecchie strade, le ha
ridisegnate in maniera molto più approssimativa, forse solo perchè non
riusciva a cambiarne i tag.
Altre le ha ridisegnate sopra alle vecchie creando doppioni. Molti
tratti di strade residenziali, alcune senza uscita, le ha taggate come
tertiary.
Questo per dirti che capisco il problema degli interventi sbagliati e
la perdita di tempo che comportano, ma sono certo che la mappa sia
migliore in questo modo, di quanto non lo sarebbe se fossero
necessarie approvazioni per poter lavorare sui dati.

> Sul aspetto più informatico, concordo con le corrette osservazioni fatte in
> particolare da Andrea Albani ma anche sul fatto che "se uno fa ciò che vuole
> è un macello!" (Andrea Lattmann) e sulla soluzione che propone: "più che una
> validazione sarebbe necessario una segnalazione: così se uno vuole, può
> andarsi a vedere il changeset con le modifiche/cancellazioni effettuate e
> può eventualmente contattare l' utente e chiedere spiegazioni."

Sugli oggetti toccati da me non vorrei nemmeno la segnalazione, perchè
me ne arriverebbero così tante che non ci potrei fare nulla.
Quello che è veramente importante è che ci siano dei volontari che
sistematicamente tengano sotto controllo quello che avviene nella loro
zona, come faccio io a Lecce e come credo faccia tu nella tua zona.
La speranza è di essere sempre di più, sia perchè più siamo meno
fatica dobbiamo fare, sia perchè quando noi non potremo o non avremo
più voglia ci sarà chi continuerà a salvaguardare il nostro lavoro :)

Ciao
Federico

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