Il 18 maggio 2014 21:48, Mario <marietto2...@gmail.com> ha scritto:
> Cosa dire della RedHat,che pur accettando la licenza open source e pur
> rilasciando una distribuzione di linux con tale licenza (Fedora),ne ha
> creata un altra,Redhat appunto,che contiene licenze proprietarie o
> comunque fornisce consulenze a pagamento su una distribuzione di Linux
> che ha un kernel coperto da licenza open source il cui nome e' di
> proprieta' di Linus Torvalds ? Voglio dire che questo e' un esempio di
> contaminazione di un prodotto open con una logica commerciale.

Occhio, la licenza GPL2 consente questo genere di cose.
A causa di questo Linus si è scontrato diverse volte con la FSF e Stallman.
Grazie alla sua apertura mentale oggi abbiamo prodotti come Android e
tante altre buone pratiche che stanno facendo rendere conto alle
persone che Windows fà relativamente schifo.

Questo genere di aperture io le condivido pienamente perchè creano il
punto di contatto tra dimensione altrimenti estranee.


> Su questo piano mi immagino qualcuno che possa guadagnare soldi non
> direttamente sull'infrastruttura su cui si basa la rete Ninux,ma
> magari fornendo consulenze a chi necessita della conoscenza necessaria
> per costruire,mantenere,modificare la rete e il software che ci gira
> sopra....Non sto dando colpe a nessuno,mi sto interrogando sulla
> questione,mi sto domandando se e' + efficace in un ottica di sviluppo
> della rete mantenere tutto con una licenza open oppure se tale rete
> possa usufruire di una contaminazione con una logica commerciale per
> essere migliorata in modo veloce....

secondo me ogni nodo è proprietario di se stesso.
Un cittadino è un nodo ma anche una azienda può esserlo, altrimenti
staremmo a dire "vietato agli homer".
Gli anticorpi di questo sistema è che è neutrale di fatto e tutti i
nodi se vogliono possono ridurre la capacità di banda o limitare il
comportamento di qualche altro nodo.

IMHO io sono per lasciare l'ingresso libero e all'evenienza prendere
decisioni correttive, inclusive, restrittive, piuttosto che esclusive
e stagnanti. E' più civile includere e confrontarsi che escludere a
priori.

Si è anche più efficaci nella sensibilizzazione, perchè tr
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