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Sent: Tuesday, March 06, 2007 4:20 PM
Subject: [red_link] sulla proposta della "sinistra radicale" di acquistare
l'oppio afghano.


LA COSIDDETTA SINISTRA RADICALE - SEMPRE APPESA AL CULO DEL GOVERNO -
HA PRESENTATO, IN QUESTI GIORNI, UNA PROPOSTA CHE DOVREBBE SEGNARE, A
LORO DIRE, SE ACCETTATA DAL GOVERNO, UNA INVERSIONE DI TENDENZA
DELL'ATTEGGIAMENTO DELL'ITALIA IN MERITO ALLA QUESTIONE AFGHANA.
ANCORA UNA VOLTA UNA SORTA DI ESCAMOTAGE PER TENTARE  - COME AFFERMATO
DAL MINISTRO FERRERO - DI MANTENERE DUE PIEDI IN UNA STAFFA (NEL
GOVERNO E NEI MOVIMENTI DI LOTTA).
INCOLLO UN COMMENTO - ESPRESSO DA
UNA PERSONA TUTT'ALTRO CHE "IPER RIVOLUZIONARIA" - SULLA INCONSISTENZA
DI TALE BOUTADE PROPAGANDISTICA E POLITICANTESCA.

Afghanistan. Una
proposta irrealistica
Comprare l'oppio afgano per rivenderlo alle
industrie farmaceutiche: un'idea già bocciata dall'Onu
di Cecilia
Strada *

La Camera dei deputati si esprimerà domani sulla proposta -
presentata fra gli altri dal capogruppo di Rifondazione Comunista, dai
verdi Angelo Bonelli e Tana de Zulueta a dal presidente della Croce
rossa italiana Masimo Barra – di acquistare l'oppio dai contadini
afgani per rivenderlo alle industrie farmaceutiche che lo
trasformerebbero in morfina. Una proposta che è stata salutata con
entusiasmo e che, secondo i commentatori politici, potrebbe mettere
finalmente d'accordo la maggioranza, reduce dallo smacco in Senato
proprio sulla politica estera e in particolare sulla situazione in
Afghanistan. L'idea, non originalissima, è stata però già bocciata
dall'organismo delle Nazioni Unite che si occupa di lotta al
narcotraffico.


“Irrealistica”. Qualche mese fa era stato l'italiano
Antonio Maria Costa, dal 2002 direttore dell'Agenzia delle Nazioni
Unite contro la droga il crimine (Unodc), a bollare come “irrealistica”
la proposta di trasformare l'oppio afgano in morfina per uso medico.
Allora la proposta era stata avanzata da alcuni senatori statunitensi.
“Sul mercato della droga rende tre volte tanto – aveva dichiarato Costa
- e comunque la produzione mondiale afgana dello scorso anno equivale
al fabbisogno mondiale di morfina per cinque anni”. Costa aveva anche
sottolineato come il grosso dei profitti dell'oppio andasse a finire
nelle tasche dei trafficanti internazionali: “L'Afghanistan ne ricava
una brutta fama, gli stranieri ne ricavano grossi profitti”.


Le
cifre. Nel 2006 la produzione di oppio in Afghanistan ha toccato
livelli da record, registrando un incremento del 59 percento rispetto
all'anno precedente. E secondo un rapporto di Unodc, diffuso lunedì, è
destinato ad aumentare ancora nel 2007. Mentre i programmi di
eradicazione delle colture varati dal governo afgano si sono rivelati
un fallimento, costato milioni di dollari e svariati di morti negli
scontri fra l'esercito afgano, incaricato di distruggere le colture, e
i contadini afgani che cercano di difenderle.

* da Peace reporter






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