Oi,
blicero mi manda un documento (in piu' parti) che esce dalla Statale e che ci invitano a correggere e co-firmare (con Stataleoccupata, chainworkers, precari istat, reload) e che servirebbe a lanciare un dibattito piu' ampio sui contenuti delle attuali lotte su universita' saperi etc. Purtroppo io lo visualizzo con qualche problema di formattazione. Chessenepensa? Personalmente, a parte lo stile non proprio sobrio, sui contenuti sono d'accordo. Se avro' il tempo aggiungerei qualcosa, ma sarei per dare il nostro placet.
Tibi, tu dovresti saperne di piu' dei tuoi polli :-)

Andrea

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DEQUALIFICAZIONE DELLA FORMAZIONE
RIQUALIFICAZIONE DELLA PROPRIETA' DELL'INFORMAZIONE

Esiste un inquietante parallelismo fra la sequenza delle riforme legate
all'ambiente scolastico e accademico, Zecchino e Morattila, e quelle
invece riguardanti le trasformazioni sancite nel mondo del lavoro, pacco
treu e legge 30/biagi. Questo parallelismo si riferisce tanto
all'incedere temporale di entrambe (legge del csx che crea  essenza
caotica e legge del cdx che regola ma in verit peggiora), quanto - e
questo  meno evidente -
alle intenzionalit ultime di questi cicli riformatori. Come piu volte
si  gi detto la gestione dei processi di elaborazione e manipolazione
delle informazioni (dati e gusti) costituisce il momento strategico
dell'attenzione e degli investimenti, fra cui le risorse umane delle
grandi imprese. Gi alcuni anni fa si cerc di nominare questa
complessit parlando di "precariet sociale", alla ricerca del modo di
coniugare lo scempio dei diritti nel lavoro, con il consanguigno
processo di
frammentazione sociale e atomizzazione territoriale.

Nel medio periodo questi processi apparentemente separati, in verit,
si sono dimostrati un movimento di ristrutturazione armonico e fatale
che ha avuto come principale obiettivo quello di riqualificare gli
stili, le relazioni fra persone e di creare ex novo quei luoghi,
meteriali o meno, che valorizzassero quel tipo di attitudine
comportamentale. Rendendo tutto ci non conforme, desertico e pericoloso.
I non luoghi si sono dimostrati - nella prospettiva - i nuovi territori.
Detto questo pensiamo sia giusto focalizzare l'attenzione sulla parte
piu' importante, quella che ha consentito quest'immane opera:
l'informazione, la ricerca e le trasformazioni di entrambe. Esistono due
momenti distintivi su cui oramai  guerra aperta fra sociale e impresa:
la produzione e la circolazione/condivisione dei saperi (visti sempre
come manipolazioni delle conoscenze).
Nel primo dei due termini [la produzione di saperi] non
esiste compromesso: tutte le capacit e le competenze in gioco devono
andare verso quella valorizzazione sociale piu' conforme  alle
aspettative delle aziende. La infinita disponibilit finanziaria di
queste non lascia dubbi: e' il risultato di una messa in produzione
mondiale, oscillante fra le tentazioni neoschiaviste e quelle
precarizzatrici, rispettivamente insite nei molteplici sud e nord del
mondo, ma in entrambi i casi figlia di uno strapotere politico
esorbitante. I soldi, se vi
possono essere, vengono da l. Ma il prezzo di questo scambio  alto. La
distruzione della scuola come luogo pubblico e di condivisione dei
saperi, per quanto spazio lobbistico e di rappresentazione dei  poteri,
costituisce uno degli elementi di questo scambio, ma non il fine ultimo.
Sembrer incredibile ma questo spazio pubblico  necessario e funzionale
agli interessi di questi voraci patners e si ricostituir, normato in
maniera differente, ma sotto il loro controllo. Un processo di questo
tipo  molto simile a quello che sta accadento ai luoghi del peer to
peer, fortemente repressi e osteggiati , almeno nella rappresentazione
mediatica,  ma segretamente imitati nei progetti, ancora in fase di
definizione, dei grandi brand della comunicazione. Il nodo sta proprio
qui. La propriet dell'informazione la si pu imprigionare, anche
attraverso meccanismi di condivisione apparentemente "liberi",
vincolandone l'output nei processi di produzioone ed elaborazione. Il
pericolo in questo caso, per dirla con la sloganistica contemporanea, e'
che la circolazione/condivisione dei saperi sia governabile e mediabile
a scapito dell' oligopolio dell'elaborazione di questi.
Ci aspettiamo che alla prima dequalificazione della formazione e della
precarizzazione dei lavoratori della ricerca si innescher, a rapporti di
forza mutati, una riqualificazione di questi ruoli, all'interno di spazi
aperti che invece di essere pubblici diventano arene di produzione
determinizzata. La
descrizione infantilistica delle mobilitazioni, le critiche un p
divertite sulla pastrocchiosit del ddl rischiano di asciugare la reale
portata del perche' vi  necessit di una correzione della Zecchino. E
della valenza della Zecchino stessa.
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www.e-laser.org
Laser@inventati.org

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