Title: Testo ok
 



In_quiete_tempeste_poetiche
Labo - Versitudine - XM24

PARCONORD-BOLOGNALEGRE
nel contesto dei contesti sociali bolognesi che il BolognaSocialForum organizza, abbiamo pensato come Versitudine/foglio trasversale della città/ di promuovere tavoli  delle poetiche al fine di aprire altri sguardi sulla città.
Sguardi che chiamiamo paitanemici (poeti viaggianti nelle Puglie nel 12° secolo)
Le potetiche sono diventate produzione e quotidianità nel tempo postfordista.
A differenza del fordismo che aveva bisogno di Chaplin per essere raccontato in tutta la sua silenziosa drammaticità,  il postfordismo si racconta da sè attraverso le forme delle mercivoleva dare di sè un'immagine di nuova era senza conflitti e senza storia , quietante e comunicativa, quasi estatica.
Un'estasi virtuale e mercantile che induce contradditori comportamenti di paralisi televisa,  di  inconsapevole attività, di nevrotico consumo di segni e di merci.
Produrre e consumare "necesse est vivere non necesse".
A partire da Seattle l'attuale riprende il sopravvento sul virtualismo mediatico e sulla mercificazione culturale.
A partire da Seattle  le invisibili reti  globali del micro-mediattivismo e
i visibili  corpi  delle moltitudini sfidanti i giganti del globalismo si riprendono ovunque le strade della comunicazione virtuale e reale.
Il mondo intero riconosce in quei giorni, di nuovo, le condizioni  di miseria  materiale e spirituale in cui versava il mondo che le major comunicative e lobbistiche  avevano celato ma anche la ricchezza materiale e culturale planetaria di cui tutti potrebbero disporre.
Questo mondo può essere altro da quello che è ed appare.
Però persiste ancora seppur con andamento critico e catastrofico l'onda invasiva e gradevole delle presenze estetico-politico-commerciali.
Diventa  in questo tempo difficile  ai molti distinguere tra opere necessitate ed opere libere, ma soprattutto è sempre più difficile per i poetici distinguersi, separarsi, esodare dalla produzione postfordista in cui sono implicati quotidianamente per la loro riproduzione sociale.
Come poetici ci sentiamo di essere paradossalmente la classe operaia del XXI secolo, paradossalmente perchè non potremmo  più essere tali per la nostra condizione di accentricità produttiva e di senso, perchè siamo sempre più spesso gli imprenditori di noi stessi, ma soprattutto perchè non intendiamo ricoprire  questo ruolo storico e sociale.
E per rimanere nel paradosso linguistico di classe,  alla stregua delle classi sociali dei secoli precedenti, viviamo invece la concretezza della condizione operaia vendendo, invece della nostra forza lavoro, la forza invenzione e le inventate opere che altri sfruttano economicamente.
Siamo una classe strana che non ha obblighi di mezzi cioè fornire il lavoro, ma obblighi di risultati, fornire le opere.
Ma per riprendere un'analisi di Marx della classe "in se e per se", sempre paradossalmente, ci è rimasta  una inconscia consapevolezza artistica che le opere per sè, quelle libere, ci piacciono di più delle opere in
sè, necessitate, ed anche che la gratuità e il dono alla comunità dei propri testi sono una dimensione altra e profonda.
Vorremo in questa settimana poetica partendo da sè, ripensare i molteplici  "sè"  e progettare una  società dei molti per sè.
Pensare nuove autonomie poetiche che è l'aspirazione che condividiamo da sempre con i movimenti di liberazione che animano il nostro continente e il resto del mondo.
A partire da questo evento, quindi, non vorremmo solo confrontare l'operare e l'immaginare poetico ma costituire una rete di mutuo soccorso poetico per affrontare anche la dimensione,  la devozione materiale dei poetici.
Dimensione e devozione che rivendica la socializzazione della ricchezza prodotta  e la socializzazione dei saperi.
Rivendichiamo concretamente:
-copyleft / lascia copiare / contro i vari copyright / privatizzazioni / sulle terre della conoscenza comune.
-reclaim the money/ reclamiamo il reddito/ per un'esistenza comune di tuttti e tutte
-noi-voi minore e sottolineo un n-voi sconfinante e terra di confine tra ricerca poetica r ricerca sociale
-n-voi di versitudine, di labo, ci riteniamo un anello di Moebius, un frammento trasversale della città attiva e pensante.
-n-voi implicante ancora i desideri
- noi e voi vogliamo sentirci un  mondo e non semplicemente chiedere e sognare un altro mondo
-n-voi ci sentiamo parte poetica ma anche parte politica e sociale dei 100.000  del may day milanese che <<rivendicavano un reddito di cittadinanza per tutti e tutte.
-n-voi paitanemici poetiamo camminando.


Dal 9.06 al 15.06 2003 Parco Nord Bologna
Festival delle poetiche

Laboratorio di attivazione poetica
9.06.2003
Dalle 17.00 alle 19.00
Matteo Marchesini
Roberto Pasquali

10.06.2003
Dalle 17.00 alle 19.00
Beniamino Sidotti
Sergio Rotino

11.06.2003
Dalle 17.00 alle 19.00
Fethi Yezza
Jadelin Mabiala Gangbo

12.06.2003
Dalle 17.00 alle 19.00
Alessandra Aprea
Miriam Cruciano
Asa Hagberg Lundello

Poetiche del post-fordismo
13.06.2003
Dalle 17.00 alle 19.00
Franco Berardi
Franco Caronia
Carlo Formenti
Riccardo Paccosi

Oltrevoce
14.06.2003
Dalle 17.00 alle 19.00
Alberto Bertoni
Giorgio Celli
Gabriele Frasca
Roberto Galaverni
Umberto Piersanti

Comunimmagine
15.06.2003
dalle 17-19
incontro tra i laboratori di attivazione poetica


parolesuoniparoleimmaginiparolegestiparoledanzaparolacorpoparolacinemaparola
teatroparolamercatoparolamovimento
13-14-15 giugno
dalle 21 ore certe alle X ore incerte  della notte
Absentia
Alessandra Aprea
Alberto Bertoni
Ferruccio Brugnaro
Ginestra Calzolari
Stefano Cavedoni
Chourmo
Mara Cini
Emilio Clementi
Maurizio Colmegna
Chiara Cretella
Miriam Cruciano
Rita degli Esposti
Agneta Falck
Roberto Galaverni
Jadelin Mabiala Gangbo
Massimo Gezzi
Elio Talon
John Gian
Licia Giaquinto
Francesco Giusti
Renato Grilli
Asa Hagberg Lundello
Lance Henson
Hermann
Tack Hirchman
Fabrizio Lombardo
Tommaso di Lorenzo
Ida Maffei
Daniele Maggioli
Matteo Marchesini
Marco Marangoni
Alberto Masala
Omari
Roberto Pasquali
Umberto Piersanti
Loretto Rafanelli
Gruppo Ramu
Laura Rossi
Gregorio Scalise
Yzu Selly
Beniamino Sidoti
Alessandro Riccione
Alessandro Ratoci
Sergio Rotino
Stefano Tassinari
Bruno Tognolini
Gualtiero Via
Fethi Yezza
Teatro Zero
Stefano benni
Stella Capellini (sax-poesia)
Caterina Cesaria - Flauto
Gressi Sterpin (fisarmonicista - assieme a Gressi Sterpin)
altri e altre si possono aggiungere


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