----- Original
t: I: MANIFESTO POETICO DEI PAITANEMICI PER BOLOGNALLEGRE

> questo
>
> >
> > ----- Original
> >
> > > In_quiete_tempeste_poetiche
> > >  Labo - Versitudine - XM24
> > >
> > > PARCONORD-BOLOGNALEGRE
> > >
> > > Nel contesto dei contesti sociali bolognesi che il BolognaSocialForum
> > >  organizza,
> > >  abbiamo pensato come Versitudine/foglio trasversale della città/ di
> > >  promuovere tavoli  delle poetiche al fine di aprire altri sguardi
sulla
> > > città.
> > >  Sguardi che chiamiamo paitanemici(Paitanem venivano chiamati i poeti
> > > viaggianti nella Puglia del 12 sec.)
> > > Le poetiche sono diventate produzione e quotidianità nel tempo
> > > postfordista.
> > > A differenza del fordismo(modo di produzione novecentesca con
> > quantitativi,
> > > a-estetico e a-comunicativo interessato esclusivamente alla produzione
> di
> > > oggetti di massa ) che aveva bisogno di Chaplin(tempi moderni) per
> essere
> > >  raccontato in tutta la sua silenziosa drammaticità,
> > > Il postfordismo(modo di produzione contemporaneo con caratteri
> > qualitativi
> > > ispirati  all'estetica e alla comunicazione, interessato non solo alla
> > > produzione di oggetti ma soprattutto alla produzione di oggetti che
> danno
> > > senso ) si racconta da sè attraverso le forme delle merci,  e dà  di
sè
> > > un'immagine  di nuova era  senza conflitti e senza storia , quietante
e
> > > comunicativa, quasi estatica, che i critici chiamano post-moderno.
> > >  Un'estasi virtuale e mercantile che induce contraddittori
comportamenti
> > >  di paralisi televisa,  di  inconsapevole attività, di nevrotico
consumo
> > di
> > > segni e di merci.
> > >
> > >  Produrre e consumare necesse est vivere "non necesse"
> > >
> > >  A partire da Seattle(99) l'attuale riprende il sopravvento sul
> > virtualismo
> > > mediatico e sulla mercificazione culturale.
> > >  A partire da Seattle(99)  le invisibili reti  globali del
> > > micro-mediattivismo(indymedia etc) e  i visibili  corpi  delle
> moltitudini
> > > sfidanti (alter global o mediaticamente no global)  i giganti del
> > > globalismo(World Trade Organizzation, Monetary international Found,
> World
> > > Bank) si riprendono ovunque le strade della comunicazione virtuale e
> reale
> > > (Praga, Nizza, Genova, Firenze, etc).
> > > Il mondo intero riscopre  in quei giorni di Seattle, di nuovo, le
> > condizioni
> > > di miseria  materiale e spirituale in cui
> > > versa il pianeta, che le major comunicative avevano celato con le loro
> > > uniche narrazioni commerciali, ma soprattutto  nuove e minori poetiche
> che
> > > richiamano l'attenzione sulla ricchezza materiale e culturale globale
> di
> > > cui tutti potrebbero disporre.
> > >  Questo mondo può essere altro da quello che è ed appare.
> > > Questa è la nuova traccia poetica per il XXI secolo che i movimenti
> > affidano
> > > al mondo dei molti o delle moltitudini.
> > >
> > > Nonostante le permanenti mobilitazione politico e culturale della
> seconda
> > > potenza mondiale come verranno ridefiniti i No Global durante la
seconda
> > > guerra del Golfo(2003) dal New York Time, persiste ancora seppur con
> > > andamento critico e catastrofico l'onda invasiva e gradevole delle
> > presenze
> > > estetico-politico-commerciali della prima potenza mondiale del
> > > neocapitalismo globale a ideologia liberista.
> > >  A questo s'aggiunge le difficoltà dei  molti/moltitudini/ a
> decodificare
> > > la "società dello spettacolo" e per questo a distinguere tra opere
> > > necessitate ed opere libere ma anche  la non facile decisione dei
> poetici
> > > a distinguersi, separarsi, esodare dalla produzione postfordista  in
cui
> > > sono volente o nolente implicati quotidianamente per la loro
> riproduzione
> > > sociale.
> > > Molti, poetici, attivi e produttivi e non  minoranza poetica  Bohémien
> del
> > > XIXsec, garantita dalla condizione sociale del privilegio di poetare
> fuori
> > > dal mercato
> > > Molti, poetici attivi e produttivi e non più poeti moderni
d'avanguardia
> > del
> > > XX sec garantiti come minoranza intellettuale dall'industria culturale
> o
> > > come minoranza critica dalle istituzioni politiche.
> > > Molti, poetici attivi e produttivi   non garantiti da nessuno e nati
in
> un
> > > tempo dispoetico di poetiche negative.
> > >  Come moltitudine poetica ci sentiamo di essere paradossalmente
> > assimilabili
> > > alla classe operaia del XXI secolo,
> > > paradossalmente perché non potremmo  più essere tali per la nostra
> > > condizione di eccentricità produttiva e di senso, essendo di fatto
> > > produttori di oggetti e di senso comune(arti e narrazioni applicate
alla
> > > produzione reale)
> > > perché siamo sempre più spesso gli imprenditori culturali di noi
stessi,
> a
> > > cui viene delegata la produzione materiale di immateriali,
> > >  ma soprattutto perché non intendiamo e anche se lo volessimo non
> potremo
> > > più  ricoprire  questo ruolo storico e sociale che la classe operaia
ha
> > > svolto, in un tempo di alta scolarizzazione di massa e autoattivazione
> > > produttiva,  che ha cancellato le masse e le avanguardie.
> > > In questo tempo i molti minori poetici possono solo attivare una
> > > cooperazione sociale non solo produttiva come già fanno ma  inventare
> > > poetiche comuni che rimandino ad un'altra esistenza ed un'altra
società
> di
> > > singoli, liberi ed uguali.
> > >  Per riflettere ulteriormente sul paradosso linguistico di classe   al
> > fine
> > > di ritrovare strumenti di analisi alla propria condizione materiale,
> > > dobbiamo alla stregua delle classi sociali proletarie dei secoli
> > precedenti,
> > > comprendere la nostra comune condizione materiale, che per alcuni
> aspetti
> > > assomiglia a quella operaia,  ma questa volta non si tratta per noi
> > poetici
> > > di vendere solo la propria forza lavoro,  ma  la forza invenzione
> oppure
> > le
> > > opere inventate che altri grandi produttori immateriali(capitalisti )
> > > sfruttano economicamente a loro vantaggio lasciando a noi un margine
di
> > > utile che contrattiamo ma che resta di molto inferiore all'utilità
> > > realizzata da profit-manger.
> > > Creandosi così un plusvalore 'poetico' per le nuove lobbies economiche
e
> > > finanziarie (Benetton, Nike, Mediaset etc).
> > >  Siamo una classe strana che non ha obblighi di mezzi cioè fornire il
> > > lavoro, ma obblighi di risultati, fornire le opere.
> > >  Ma per riprendere un'analisi di Marx della classe "in se e per se",
> > sempre
> > > paradossalmente, ci è rimasta  una inconscia consapevolezza poetica
che
> le
> > > opere per sè, quelle libere, ci piacciono di più delle opere in sè,
> > > necessitate, ed anche che la gratuità e il dono alla comunità dei
propri
> > > testi sono una dimensione altra e profonda.
> > >  Vorremo in questa settimana poetica partendo da sè, ripensare i
> > molteplici
> > > "sè"  e progettare una  società dei molti per sè.
> > >  Pensare nuove autonomie poetiche che è l'aspirazione che condividiamo
> da
> > > sempre con i movimenti di liberazione che animano il nostro continente
e
> > il
> > > resto del mondo.
> > >  A partire da questo evento, quindi, non vorremmo solo confrontare
> > l'operare
> > > e l'immaginare poetico ma costituire una rete di mutuo soccorso
poetico
> > per
> > > affrontare anche la dimensione,  la devozione materiale dei poetici.
> > >  Dimensione e devozione poetica che rivendica la socializzazione della
> > > ricchezza prodotta  e la socializzazione dei saperi.
> > >  Rivendichiamo concretamente:
> > >  -copyleft / lascia copiare / contro i vari copyright /
privatizzazioni
> /
> > > sulle terre della conoscenza comune.
> > >  -reclaim the money/ reclamiamo il reddito/ per un'esistenza comune di
> > tutti
> > > e tutte
> > >  -noi-voi minore e sottolineo un n-voi sconfinante e terra di confine
> tra
> > > ricerca poetica r ricerca sociale
> > >  -n-voi di versitudine, di labo, ci riteniamo un anello di Moebius, un
> > > frammento trasversale della città attiva e pensante.
> > >  -n-voi implicante ancora i desideri sociali/singolari e comuni/ e non
> > solo
> > > individuali.
> > >  - noi e voi vogliamo sentirci un  mondo e non semplicemente chiedere
e
> > > sognare un altro mondo
> > >  -n-voi ci sentiamo parte poetica ma anche parte politica e sociale
dei
> > > 100.000  del ma day milanese(primo maggio delle attività precarie,
> > autonome
> > > e non  garantite) che rivendicavano un reddito di cittadinanza per
tutti
> e
> > > tutte.
> > >
> > > -n-voi paitanemici poetiamo camminando.
> > >
> > > ESPERIMENTO DI AUTONOMIA  E COOPERAZIONE POETICA
> > > In questo esperimento poetico in cui vogliamo coinvolgervi,
> > > ci immaginiamo che la parola  non abbia più la centralità  che
> ritroviamo
> > > nei classici eventi di poesia,
> > > ma nello stesso tempo la parola  non esce di scena,  la parola,
> solamente,
> > > si sospende,
> > > oscilla nel tempo e nello spazio con il suono, con l'immagine, con il
> > gesto,
> > > con la danza, con il movimento.
> > > Questa parola rimmaginata si contamina e si combina con altre arti, ma
> > anche
> > > si ritrae per dare spazio
> > > ad altre forme di comunicazione poetica.
> > > Questa parola sicuramente trama nella complessità contro le
> > semplificazioni
> > > e le separazioni che ognuno ha ereditato dalle passate iniziazioni
> > > poetiche..
> > > Questa parola  non cerca  neppure la totalità espressiva ma una forte
> > > interconnessione di parti minori, di vari corpi poetici.
> > > Cerchiamo nella compresenza di esprimere la ricchezza poetica delle
> > > singolarità comuni del nostro difficile tempo.
> > > Difficile tempo ora?
> > > Facile  tempo quando?
> > > per chi?
> > >  In quale tempo mitico per gli umani ma
> > > soprattutto per i poetici è stato facile vivere?
> > > Cerchiamo comunque senza tristezza e senza risentimento
> > > un'altro modo di essere felici ma anche inevitabilmente addolorati.
> > >  Autenticamente felici ed addolorati per questo nostro tempo di facili
> > > poetiche commerciali.
> > > Per attivazione poetica che sono i tavoli poetici che intendiamo
creare
> > tra
> > > il 9-10-11-12 intendiamo una relazione
> > > diretta tra poetici e pubblico al fine di creare testi con i presenti
> > nella
> > > festa di Bolognaallegre.
> > > Nei serate poetiche invece del 12-13-14 ognuno degli invitati o
> > autoinvitati
> > > possono leggere, cantare, ballare, suonare, danzare, esporre in parole
> > > combinate le sue differite ricerche poetiche al pubblico autoconvenuto
> per
> > > l'occasione.
> > >
> > > > Dal 9.06 al 15.06 2003 Parco Nord Bologna
> > > > Festival delle poetiche
> > > >
> > > > Laboratorio di attivazione poetica
> > > > 9.06.2003
> > > > Dalle 17.00 alle 19.00
> > > > Matteo Marchesini
> > > > Roberto Pasquali
> > > >
> > > > 10.06.2003
> > > > Dalle 17.00 alle 19.00
> > > > Beniamino Sidotti
> > > > Sergio Rotino
> > > >
> > > > 11.06.2003
> > > > Dalle 17.00 alle 19.00
> > > > Fethi Yezza
> > > > Jadelin Mabiala Gangbo
> > > >
> > > > 12.06.2003
> > > > Dalle 17.00 alle 19.00
> > > > Alessandra Aprea
> > > > Miriam Cruciano
> > > > Asa Hagberg Lundello
> > > >
> > > > Poetiche del post-fordismo
> > > > 13.06.2003
> > > > Dalle 17.00 alle 19.00
> > > > Franco Berardi
> > > > Franco Caronia
> > > > Carlo Formenti
> > > > Riccardo Paccosi
> > > >
> > > > Oltrevoce
> > > > 14.06.2003
> > > > Dalle 17.00 alle 19.00
> > > > Alberto Bertoni
> > > > Giorgio Celli
> > > > Gabriele Frasca
> > > > Roberto Galaverni
> > > > Umberto Piersanti
> > > >
> > > > Comunimmagine
> > > > 15.06.2003
> > > > dalle 17-19
> > > > incontro tra i laboratori di attivazione poetica
> > > >
> > > >
> > > >
> > >
> >
>
parolesuoniparoleimmaginiparolegestiparoledanzaparolacorpoparolacinemaparola
> > > > teatroparolamercatoparolamovimento
> > > > 13-14-15 giugno
> > > > dalle 21 ore certe alle X ore incerte  della notte
> > > > Absentia
> > > > Alessandra Aprea
> > > > Alberto Bertoni
> > > > Ferruccio Brugnaro
> > > > Ginestra Calzolari
> > > > Stefano Cavedoni
> > > > Chourmo
> > > > Mara Cini
> > > > Emilio Clementi
> > > > Maurizio Colmegna
> > > > Chiara Cretella
> > > > Miriam Cruciano
> > > > Rita degli Esposti
> > > > Agneta Falck
> > > > Roberto Galaverni
> > > > Jadelin Mabiala Gangbo
> > > > Massimo Gezzi
> > > > Elio Talon
> > > > John Gian
> > > > Licia Giaquinto
> > > > Francesco Giusti
> > > > Renato Grilli
> > > > Asa Hagberg Lundello
> > > > Lance Henson
> > > > Hermann
> > > > Tack Hirchman
> > > > Fabrizio Lombardo
> > > > Tommaso di Lorenzo
> > > > Ida Maffei
> > > > Daniele Maggioli
> > > > Matteo Marchesini
> > > > Marco Marangoni
> > > > Alberto Masala
> > > > Omari
> > > > Roberto Pasquali
> > > > Umberto Piersanti
> > > > Loretto Rafanelli
> > > > Gruppo Ramu
> > > > Laura Rossi
> > > > Gregorio Scalise
> > > > Yzu Selly
> > > > Beniamino Sidoti
> > > > Alessandro Riccione
> > > > Alessandro Ratoci
> > > > Sergio Rotino
> > > > Stefano Tassinari
> > > > Bruno Tognolini
> > > > Gualtiero Via
> > > > Fethi Yezza
> > > > Teatro Zero
> > > > Stefano benni
> > > > Stella Capellini (sax-poesia)
> > > > Caterina Cesaria - Flauto
> > > > Gressi Sterpin (fisarmonicista - assieme a Gressi Sterpin)
> > > > altri e altre si possono aggiungere
> > > >
> >    contatti: [EMAIL PROTECTED]
> > > >
> > > >
> > > >
> > > > --- Attenzione! ---
> > > > Il messaggio conteneva allegati e/o HTML non ammessi in questa lista
> > > > ---
> > > >
> > > >
> > > > --
> > > >   Lista di discussione del Bologna Social Forum
> > > >   Per scrivere in lista: [EMAIL PROTECTED]
> > > >   Iscrizione:
> > > mailto:[EMAIL PROTECTED]
> > > >   Cancella:
> > > mailto:[EMAIL PROTECTED]
> > > >   Info web:           http://www.contropiani2000.org
> > > >                       (open soon
http://www.bologna.social-forum.org)
> > > >   (Copyleft Zone)
> > http://liste.bologna.social-forum.org/wws/info/forum
> > > >   Problemi in lista?  [EMAIL PROTECTED]
> > > >   Questa lista ripudia gli allegati, soprattutto quelli nei formati
> > > >   proprietari di Microsoft (".doc" di Word, ".ppt" di PowerPoint),
> > > >   come mezzo di trasmissione e condivisione dei saperi.
> > > >   http://www.fsf.org/philosophy/no-word-attachments.it.html
> > > >
> > >
> > >
> >
> >
>

___________________________________________
rekombinant .network
http://rekombinant.org
http://rekombinant.org/media-activism
http://urbantv.it

Rispondere a