> Da: rossana <[EMAIL PROTECTED]>
> Sul caso Sofri, e lo scrivo senza virgolette perchè Sofri dovrebbe spiegare
> se ha avuto e se ha ancora legami con i servizi segreti, concordo con
> quanto scritto dalla Rossanda sul Manifesto di oggi 20 luglio 2003.
> .."Si prenda dunque il mazzetto che Castelli ha confezionato con intenzioni
> velenose. Prenderemmo più volentieri, perchè da tempo è nostra, la proposta
> di una amnestia per i reati politici degli anni Settanta"...
> 
> Sul resto:
> 
> - amici odierni di Sofri (vedi radicali e Ferrara in primis)
> - quello che ha scritto e fatto durante le ultime guerre
> 
> provo solo ribrezzo.



in sostanza siccome col tempo sofri ha assunto posizioni politiche diverse
da quelle che aveva in gioventu', e per la precisione diverse dalle tue,
cosi' dure e pure, e addirittura non era dalla parte di quei sinceri
democratici dei serbi che mai torsero un capello a chicchessia, e' del tutto
legittimo provare ribrezzo (ma che paroloni... certo le parole son sempre
gratis) per lui, per chi ne vuole la liberazione in quanto, si dice, vittima
di un processo politico e adombrare, ma perche' no, anche il solito rapporto
con i servizi segreti (quell'infame di sofri...). Insomma, libero sofri? ce
ne importa poco. liberate piuttosto i nostri detenuti politici.
Oh, strano, lo stesso diceva Castelli...

g



> 
> 30/10/2002 | ADRIANO SOFRI: LETTERA APERTA A MARCO PANNELLA E AL CONGRESSO
> RADICALE TRANSANAZIONALE DI TIRANA
> Quanto alle guerre moderne, spesso senza diritti e sempre senza
> l’attenuante delle tradizioni, esse hanno una sola sanzione e una sola
> alternativa: una legge internazionale, una polizia internazionale, un
> tribunale internazionale. Tanti auguri a voi tutti da Adriano Sofri.
> http://coranet.radicalparty.org/pressreleases/press_release.php?func=detail&pa
> r=2688
> 
> ADRIANO SOFRI
> Per gli italiani non ha bisogno di presentazioni. Non tutti però conoscono
> le sue attività - vorremmo dire - di fiancheggiatore della tendenza
> islamista in Bosnia. Con i suoi articoli, apparsi sul quotidiano
> ex-progressista l'Unità, Sofri ha contribuito attivamente ad instaurare un
> certo tipo di clima. Oggi egli si vanta di avere amici negli ambienti
> politici e militari vicini ad Izetbegovic. Dall'inizio della sua detenzione
> per l'omicidio Calabresi, questi gli vanno ripetutamente esprimendo
> solidarietà, e qualcuno ha persino ipotizzato una sua richiesta di asilo
> politico nella attuale Repubblica di Bosnia-Erzegovina (o nella Federazione
> musulmano-croata?) - richiesta che verrebbe sicuramente accettata!
> Alcune considerazioni in margine alla ressegna cinematografica "Alpe Adria
> Cinema" 1998, tenutasi al Teatro Miela di Trieste, all'interno della quale
> e' stata organizzata una iniziativa di solidarieta' con Adriano Sofri dal
> titolo: "Sarajevo-Pisa andata e ritorno". Il testo del volantino
> distribuito per protesta in quella occasione (25/1/1998) Sul server di
> Sofri si possono trovare diversi documenti sul suo impegno a favore degli
> ambienti governativi della Bosnia musulmana, ed in particolare questo
> documento in lingua bosniaca, come dicono alcuni, ovvero jugoslava, come
> riteniamo noi... Viceversa, sul server de l'Unità potete trovare tutti gli
> editoriali disinformativi di cui Sofri è stato l'autore. Il titolo di
> questo è particolarmente significativo: Belve che sbranano le prede;
> ovviamente, le belve sono "i serbi" (autori secondo Sofri della ennesima
> "strage nel mercato" di Sarajevo il 28 agosto 1995), le prede i "bosniaci".
> Peccato che in seguito - dopo i bombardamenti Nato contro i serbobosniaci,
> che anche Rossana Rossanda affermò di non poter condannare in un articolo
> uscito in quello stesso periodo - molti dovettero riconoscere che tutte le
> grandi stragi terroristiche avvenute a Sarajevo, subito imputate ai serbi,
> erano state commesse da milizie musulmane coordinate dai servizi segreti
> delle potenze occidentali (cfr. Michele Gambino su "Avvenimenti" del
> 20/9/1995 e Tommaso Di Francesco sul "Manifesto" del 3/10/1995). Infine,
> una nostra presa di posizione sul tema: Sofri e la Bosnia (marzo 1997).
> http://digilander.libero.it/lajugoslaviavivra/INTELL/intell.html
> Si sarebbe ad esempio corso il rischio di creare una reale opposizione
> all'uso del nostro territorio per certe operazioni di guerra che sono state
> spacciate per "operazioni di pace", sempre indirizzate contro le "bestie"
> serbe - per usare la raffinata definizione dell'intellettuale Adriano
> Sofri, su "L'Unità" del 28 agosto 1995.
> http://members.xoom.virgilio.it/zadruga/questione_serba.htm
> http://www.lucasossellaeditore.it/intuslegere/webologia.htm
> http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/almanacco/altre.htm15 maggio 2003
> (e seguenti) - GIULIANO FERRARA: HO LAVORATO PER LA CIA
> SOFRI: PANNELLA, GIUDICARLO PER QUELLO CHE E' ORA
> http://servizi.radioradicale.it/newsrr/view.asp?Q=28734
> http://www.dettotranoi.it/article.php?sid=283
> http://www.radicali.it/organi/news.asp?Q=6925&N=N
> http://www.radicali.it/organi/news.asp?q=6462
> http://it.groups.yahoo.com/group/radicali-piemonte/message/2607
> http://www.geocities.com/comunautilus/bibliografia.htm
> http://www.lavoropolitico.it/lpnr3grimaldi.html
> Dall'estero, dove Sofri è corrispondente per diversi giornali, giungono
> appelli in suo favore. Il presidente della Cecenia, Aslan Maskhadov, si
> rivolge a Scalfaro per chiederne la liberazione:proprio in Cecenia, durante
> la guerra, Sofri aiuta alcuni ostaggi italiani. Dalla Polonia lo storico
> Adam Michnik, uno dei leader dell'opposizione democratica degli anni
> ottanta, si appella a Scalfaro in favore di Sofri e ricorda il suo impegno
> "pro Solidarnosc". Da Sarajievo, una delegazione di cittadini tra i quali
> una bimba di dieci anni, Amra, aiutati da Sofri durante la guerra
> balcanica, si recano nel carcere di Pisa per salutarlo. Dalle colonne del
> quotidiano francese "Le Monde", arrivano le firme di alcuni intellettuali
> come Hector Bianciotti e Etienne Balibar per la libertà dei tre detenuti.
> Iniziano gli scioperi della fame del giornalista di Italia 1, Carlo
> Panella, e di Selma Dell'Olio, moglie di Giuliano Ferrara. Il settimanale
> "Vita", raccoglie firme per la grazia. Vengono organizzate manifestazioni
> davanti al Don Bosco;nei teatri c'è chi lascia tre posti vuoti con un
> fiocco giallo, simbolo di libertà;
> Passano i giorni
> http://www.sofri.org/biacchessi.html
> MARCO BOATO. Signor Presidente, ringrazio anche in questo caso, anzi ancor
> più che nel precedente, il sottosegretario Fassino, giacché, trattandosi di
> una situazione diversa, la risposta ha potuto essere più puntuale e
> maggiormente dettagliata. Condivido sia le valutazioni di carattere
> politico generale sia i riferimenti di carattere più specifico rispetto
> all'intervento internazionale ed italiano nella difficile situazione
> bosniaca. Difficile, ma non più disperata: questa è la differenza.
> Vi sono stati quattro anni di guerra. È stato difficile allora, nel momento
> in cui la guerra era in corso, sostenere una posizione forse impopolare per
> chi ha una cultura di pace e di convivenza pacifica come me ed altri amici;
> cito solo Adriano Sofri, che oggi si trova in carcere, ma che è stato
> protagonista della campagna volta a sollecitare un intervento militare
> internazionale in Bosnia durante la guerra. Come dicevo, allora era
> difficile sostenere tale posizione soprattutto - ripeto - per chi ha fatto
> parte e si identifica, per quanto riguarda la propria cultura politica, in
> movimenti di pace, in movimenti di non violenza; sostenere un intervento
> militare avrebbe potuto apparire come un controsenso, ma tale non era, lo
> si poteva trovare anche nelle pagine di Gandhi. Ricordo quanto fu
> drammatica questa vicenda e la necessità di un intervento per esempio negli
> ultimi mesi di vita di un altro mio carissimo amico, Alexander Langer, che
> forse anche in connessione alla tragedia bosniaca - non lo so, è un mistero
> che rimarrà irrisolto per sempre - ha deciso, il 3 luglio 1995, di por fine
> volontariamente ai suoi giorni.
> http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed148/s010.htm
> 
> At 19.29 19/07/2003 +0200, [EMAIL PROTECTED] wrote:
> 
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