Pubblichiamo, con una certa amarezza, questa lettera che riceviamo 
da Emilio Molinari, presidente del Comitato Italiano per un 
Contratto Mondiale sull’acqua.
                                             -*-


Cari amici per vostra informazione di fronte ad ogni possibile interpretazione 
o illazione e per chiudere definitivamente la questione vi invio queste note a 
titolo personale sulla questione di una mia ventilata candidatura.
Emilio Molinari

------------------------------------------------

Nota informativa a tutti gli amici del Contratto Mondiale sull’acqua.

Con queste brevi note intendo informare tutti voi che la questione della mia 
ventilata candidatura nelle liste di Rifondazione, si è assolutamente chiusa il 
10 di Febbraio al mio ritorno dal Forum di Caracas, con una lettera inviata 
alla segreteria nazionale del partito della Rifondazione Comunista.
E che la notizia che potessi sostituire in Abruzzo Marco Ferrando è successiva 
a questa mia decisione, ed è doppiamente priva di fondamento.

Considerazioni. 

Avevo dato a fine dicembre il mio assenso di massima alla proposta, convinto 
che una simile scelta potesse:
contribuire alla crescita del movimento dell’acqua, dare impulso 
all’associazione degli eletti dell’acqua, servisse a preparare la inevitabile 
resistenza nel parlamento e anche dentro al governo di centro sinistra, agli 
inevitabili attacchi dei privatizzatori, sostenesse la prospettiva della 
ripubblicizzazione che necessita di passaggi governati, favorisse i rapporti 
con i parlamentari di altri paesi, aiutasse il difficile compito di rifondare 
la politica e in particolare quella di sinistra, divulgando nelle istituzioni 
la cultura dei beni comuni.

Avevo inoltre posto alcune condizioni precise:
- che fosse coinvolto il Contratto Mondiale sull’acqua in quanto la candidatura 
riguardava la figura del suo presidente.
- che il Movimento fosse consenziente.
- che la candidatura fosse valorizzata per il prestigio che il Contratto 
Mondiale ha in Italia e internazionalmente.
- che si rendesse nota la candidatura e il collegio solo dopo essere stato 
informato e dato il mio l’avallo.
- che la candidatura non fosse in alcun modo coinvolta negli scontri interni 
del partito.

Nessuna di queste condizioni si è realizzata, agli occhi degli amici del 
direttivo del Comitato Italiano del Contratto, mai consultati da Rifondazione, 
è sembrato fosse utilizzata al solo fine di raccattare voti.
Nessuna valorizzazione dell’idea di apertura ai movimenti e a certi movimenti: 
RADICALI nei contenuti, ma SERI, molto SERI e RESPONSABILI nei comportamenti.
Nessun senso di responsabilità di cosa questa scelta comportava per ciò che 
rappresenta il movimento dell’acqua, per lo scontro politico in atto, per la 
dialettica che apriva nel rapporto vero non folclorico, tra politica e 
Movimenti, nella ricostruzione di una sinistra radicale che parla con 
linguaggi, contenuti, cultura non violenta, assenza di ideologismi, 
comprensibilità e condivisione da parte dei grandi numeri del popolo italiano.

Ripeto, tutto questo non si è verificato e la candidatura in Abruzzo è l’ultimo 
anello di una brutta cosa che dovremo faticare tutti per riparare 
nell’interesse della battaglia per i BENI COMUNI a cui tutti crediamo.
E adesso non parliamone più, pensiamo a sconfiggere Berlusconi.
Dopo, dovremo riprendere sul serio il dibattito,  quello vero, sul NODO vero 
che attraversa tutto il movimento che è quello fin troppo banalizzato del 
RAPPORTO tra la politica, i partiti, le istituzioni e il movimento. 

Emilio Molinari 
a titolo del tutto personale personale  

17.2.2006
  

Rispondere a