On Fri, 8 Apr 2011 23:07:39 +0200, Vito Meuli wrote > Il committente mi chiede di fornirgli: > * dati elaborati secondo un certo capitolato, e gli vanno bene gli > shapefile: ok * progetto GIS immediatamente utilizzabile, con > campiture, scale, ecc.; a lui piace l'innominato, e me lo chiede in > quel formato (che fa pure rima) >
beh, chiaro che se il committente ti ha fatto una richiesta di questa natura fin dall'inizio (e tu hai accettato e sottoscritto) poi sei tenuto ad adempiere, ci mancherebbe altro. > Il formato con cui se li vuole manipolare al suo interno, > e che vuole ottenere dal mio lavoro, sarà pure in diritto > di sceglierselo, no? ovviamente e naturalmente: ma resta il fatto che un Ente saggiamente amministrato si dovrebbe preoccupare di farsi consegnare i dati richiesti nel formato più generico, universale ed aperto possibile, proprio a tutela dell'investimento sostenuto. Accettare una fornitura dati in un formato che può essere utilizzato solo ed esclusivamente con il software XY (e magari solo con la versione 123), è veramente un modo barbaro ed intrinsecamente stupido per gettare al vento i sudati soldini dei contribuenti. E quindi non è più solo un problema privato tra l'amministrazione (o i suoi funzionari) ed il professionista: diventa un problema economico, politico e giuridico che riguarda l'intera collettività nel suo complesso, visto che stiamo parlando di denaro pubblico. > Fino a che punto io professionista, incaricato di svolgere un lavoro, > posso appellarmi alle richieste del committente che non mi piacciono? > risposta ovvia e scontata: se hai firmato un contratto, poi sei tenuto ad adempiere, per quanto scervellata possa essere la richiesta. ma se sei un professionista serio e conscenzioso cercherai comunque di convincere il tuo cliente ad evitare gli errori più marchiani, spiegandogli con la dovuta calma e pazienza perchè alcune soluzioni sono più vantaggiose di altre sul lungo periodo: se il geometra che ti hanno assegnato come referente non ti capisce, tu cerca di parlare con l'ingegnere. e se non ti capisce neppure l'ingegnere, prova a parlare con l'assessore: vedrai che prima o poi qualcuno capace di riconoscere il bianco dal nero lo trovi di sicuro, se hai argomentazioni razionali e ben motivate da esporre :-) > E a me il progetto GIS che descrive campiture e scale non mi sembra > così privo di valore come la mette Sandro > non dico che sia privo di valore: dico solo che (almeno nella mia esperienza personale) di norma è la parte più fessacchiotta del lavoro, che in genere ti sbrighi in una mattinata. ed inoltre trattandosi di questioni essenzialmente estetiche, sono sicuramente fattori per nulla oggettivi e men che meno durevoli: oggi li fai, e dopodomani li butti via e li rifai daccapo. posso giusto raccontarti una mia esperienza personale diretta: quando lavoravo per l'Osservatorio Trasporti della Regione Toscana abbiamo sfornato qualcosa come 7 o 8 vestizioni grafiche completamente differenti per la CTR: solo per scoprire che alla fine l'unica cosa che serviva era fare un tool che consentiva a ciascun singolo operatore di definirsi la sua personalissima vestizione. ... e così alla fine sono venute fuori circa un trentina di vestizioni, tutte assolutamente differenti come impatto estetico, ma anche tutte indifferentemente interscambiabili per qualsiasi scopo funzionale utile. insomma, non sono certo queste le cose serie dietro a cui perdere tempo più di tanto :-) ciao Sandro _______________________________________________ Iscriviti all'associazione GFOSS.it: http://www.gfoss.it/drupal/iscrizione Gfoss@lists.gfoss.it http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. Non inviate messaggi commerciali. I messaggi di questa lista non rispecchiano necessariamente le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 502 iscritti all'11.2.2011