Guerra biologica

1) L’accerchiamento batteriologico Usa della Russia (di Fabrizio Poggi)
2) L’esercito di insetti del Pentagono (di Manlio Dinucci, TESTO e VIDEO)
3) I crimini di Gilead Sciences mascherano test del Pentagono? (Rete Voltaire)


Si veda anche:
Diplomatici statunitensi coinvolti nei programmi di guerra batteriologica (di 
Diljana Gajtandzhieva, Naturalblaze 18 settembre 2018)
L’Ambasciata USA a Tbilisi trasporta sangue umano congelato e agenti patogeni 
come carico diplomatico per un programma militare segreto degli Stati Uniti. 
Documenti interni, implicanti diplomatici statunitensi nel trasporto e 
sperimentazione di agenti patogeni sotto copertura diplomatica, sono stati 
svelati da esperti georgiani... Esperimenti segreti di notte / Gas velenoso 
uccide due filippini / Sangue umano e agenti patogeni come carico diplomatico 
all’ambasciata degli Stati Uniti / Il Pentagono: prostitute severamente 
vietate, niente sesso all’estero / Gli scienziati statunitensi testano i virus 
sotto l’immunità diplomatica / Il diritto internazionale non è applicabile / 
Drone per diffondere zanzare tossiche / Polvere bianca sulla Cecenia / 
Appaltatori privati: L’agenzia DTRA (Defense Threat Reduction Agency) ha 
esternalizzato gran parte del lavoro del programma militare presso società 
private... / Giornalista espulsa dal Parlamento Europeo per aver affrontato il 
funzionario USA sulle armi biologiche / Bioarmi etniche / I georgiani venivano 
usati come conigli da laboratorio / Da Parigi con amore / Rapporti riservati: 
almeno 100 casi di morte in Georgia
http://aurorasito.altervista.org/?p=2579


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http://contropiano...org/news/internazionale-news/2018/09/14/laccerchiamento-batteriologico-usa-della-russia-0107532
 
<http://contropiano.org/news/internazionale-news/2018/09/14/laccerchiamento-batteriologico-usa-della-russia-0107532>

L’accerchiamento batteriologico Usa della Russia

di Fabrizio Poggi <http://contropiano.org/author/redazione-contropiano>, 14 
settembre 2018

Torna di attualità a Mosca l’allarme per i laboratori biologici statunitensi 
sparsi nelle vicinanze dei confini russi. Secondo l’ex Ministro per la 
sicurezza georgiano, Igor Ghiorgadze, ci sarebbero le prove di attività 
illecite, da parte Centro di ricerche yankee Richard Lugar, aperto in Georgia 
all’epoca della presidenza del transfuga “ucraino-polacco” Mikhail Saakašvili. 
In una conferenza stampa a Mosca, Ghiorgadze ha dichiarato di essere in 
possesso di documenti che testimoniano di esperimenti biologici su esseri 
umani; in particolare, un elenco di 30 persone, ricoverate a suo tempo presso 
il Centro e decedute per epatite C: 24 di esse sarebbero morte nello stesso 
giorno. L’ex Ministro ha indirizzato una lettera aperta a Donald Trump 
chiedendogli di chiudere il laboratorio – il suo passaggio sotto giurisdizione 
georgiana, promesso sin dalla sua inaugurazione, non è ancora avvenuto – e 
condurre un’indagine sugli esperimenti.

Riportando la notizia, la Tass nota che gli Stati Uniti hanno sì firmato a suo 
tempo il Protocollo di Ginevra del 1925 che vieta l’uso di armi batteriologiche 
e la Convenzione del 1972 che proibisce lo sviluppo di armi batteriologiche e 
tossicologiche (BTWC); ma lo hanno fatto, con il codicillo secondo cui il 
divieto di sviluppo delle armi biologiche non proibisce le ricerche nel 
settore. E Mosca si dice seriamente preoccupata per il fatto che molti 
laboratori biologici segreti statunitensi si trovino in prossimità dei confini 
russi.

Dall’Armenia giunge la notizia secondo cui il nuovo Primo ministro Nikol 
Pašinian avrebbe consentito a specialisti russi l’accesso ai laboratori 
biologici americani nel paese. In un’intervista a Kommersant, Pašinian ha 
assicurato che in tali laboratori “non c’è nulla di preoccupante”, data la loro 
“alta qualità. Credo che sia un bene che ci siano qui tali qualificati 
laboratori, che in nessun caso possono essere usati contro la Russia” ha detto 
il Primo ministro armeno.

Di tutt’altro avviso l’ex consigliere russo del Segretario generale dell’ONU, 
Igor Nikulin, che da tempo lancia l’allarme sugli oltre 400 laboratori USA 
sparsi per il mondo, in cui si mettono a punto armi biologiche, indirizzate in 
particolare contro il codice genetico dei russi, dopo che il Pentagono, già un 
anno fa, aveva ammesso la raccolta di loro materiali biologici. Il Dipartimento 
della difesa aveva dichiarato che il Molecular Research Center del 59° Medical 
Air Group della US Air Force stava conducendo studi per identificare vari 
biomarker legati a lesioni, operando anche su campioni di origine russa, tanto 
che intendeva acquistare 12 campioni della molecola RNA e 27 campioni del 
liquido sinoviale di cittadini russi. L’annuncio pubblico specificava che 
doveva trattarsi di campioni di europoidi e non sarebbero state prese in 
considerazione persone, ad esempio, originarie dell’Ucraina. Lo stesso Vladimir 
Putin aveva accennato alla faccenda della raccolta di biomateriali “di diversi 
gruppi etnici e individui da punti diversi della Federazione Russa”, 
domandandone retoricamente lo scopo.

Ora, dopo diversi casi di ampi focolai di peste suina africana (ASF), lo stesso 
Nikulin, intervistato da Sputnik Lettonia, punta il dito sui laboratori 
biologici USA in Georgia e in Ucraina, sottolineando che la ASF potrebbe 
essersi espansa in Cina a partire da qualche paese dell’est europeo o del 
Caucaso, con cui Pechino ha intensi scambi di prodotti agricoli.

“Gli americani hanno una lunga esperienza in fatto di guerra biologica” dice 
Nikulin; “basti pensare a cosa hanno imbastito a suo tempo contro Cuba, a come 
ne hanno infettato i suini. Credo che l’America stia conducendo una guerra 
biologica permanente contro la Russia e un certo numero di paesi europei. Non 
ci sono dubbi che i focolai di ASF siano aumentati di molte volte negli ultimi 
anni, come non era mai accaduto prima, e proprio nelle aree più prossime a 
Georgia e Ucraina, dove si trovano questi laboratori americani” ha concluso 
Nikulin.

Sputnik Lettonia evidenzia anche come il mosaico di focolai di ASF offra un 
quadro abbastanza netto del poligono sperimentale in cui il Pentagono mette a 
punto le proprie armi biologiche e in cui rientrano anche i Paesi baltici. Lo 
scorso giugno, l’infezione fu rilevata in poche centinaia di suini in Lettonia; 
ma, poco dopo, in un solo allevamento nel distretto di Akmenė, in Lituania 
(proprio sul confine lettone), si sono dovuti abbattere quasi ventimila suini. 
Oggi, il governo di Vilnius promette incentivi agli agricoltori perché 
rinuncino all’allevamento di suini, dopo che si sono scoperti ancora 41 focolai 
di ASF... In Estonia, si sono dovuti abbattere alcune centinaia di cinghiali 
infetti.

Le statistiche sui focolai di ASF nei Paesi baltici, nota Sputnik, inducono a 
presumere che la non normale resistenza del virus alle condizioni climatiche 
settentrionali possa essere stata creata in laboratorio. Per di più, i focolai 
di ASF sono apparsi quasi simultaneamente su un fronte che va dalla da Georgia 
a Ucraina, Moldavia, Polonia e Paesi Baltici e coincide con una catena di 
laboratori biologici del Pentagono dislocati in Armenia, Azerbaidžan, Georgia, 
Kazakhstan, Kirghizia, Uzbekistan, Tadžikistan, Moldavia, Ucraina.

Sembra che il nord dell’Eurasia sia ora l’epicentro di tutte le malattie più 
pericolose, come lo erano stati i paesi latino-americani tra il 1949 e il ’69: 
Washington ha ammesso di aver condotto 239 esperimenti di armi batteriologiche 
proprio in quel ventennio. Ora, a quanto pare, si è spostato più a nord.


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Versione VIDEO: L'Arte della Guerra - L’esercito di insetti del Pentagono 
(IT/PT/EN/FR/DE/SP) (PandoraTV, 9 ott 2018)
Sciami di insetti, che trasportano virus infettivi geneticamente modificati, 
attaccano le colture di un paese distruggendo la sua produzione alimentare: non 
è uno scenario da fantascienza, ma quanto sta preparando l’Agenzia del 
Pentagono per i progetti di ricerca scientifica avanzata (Darpa)...
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=_RXW_sga-Ks


https://ilmanifesto.it/lesercito-di-insetti-del-pentagono/

L'arte della guerra. La rubrica settimanale a cura di Manlio Dinucci

L’esercito di insetti del Pentagono

di Manlio Dinucci
su Il Manifesto del 9.10.2018

Sciami di insetti, che trasportano virus infettivi geneticamente modificati, 
attaccano le colture di un paese distruggendo la sua produzione alimentare: non 
è uno scenario da fantascienza, ma quanto sta preparando l’Agenzia del 
Pentagono per i progetti di ricerca scientifica avanzata (Darpa). Lo rivelano 
su Science, una delle più prestigiose riviste scientiche, cinque scienziati di 
due università tedesche e di una francese. Nel loro editoriale pubblicato il 5 
ottobre, mettono fortemente in dubbio che il programma di ricerca della Darpa, 
denominato «Alleati insetti», abbia unicamente lo scopo dichiarato 
dall’Agenzia: quello di proteggere l’agricoltura statunitense dagli agenti 
patogeni, usando insetti quali vettori di virus infettivi geneticamente 
modificati che, trasmettendosi alle piante, ne modificano i cromosomi. Tale 
capacità – sostengono i cinque scienziati – appare «molto limitata». Vi è 
invece nel mondo scientifico «la vasta percezione che il programma abbia lo 
scopo di sviluppare agenti patogeni e loro vettori per scopi ostili», ossia «un 
nuovo sistema di bioarmi». Ciò viola la Convenzione sulle armi biologiche, 
entrata in vigore nel 1975 ma restata sulla carta soprattutto per il rifiuto 
statunitense di accettare ispezioni nei propri laboratori. I cinque scienziati 
specificano che «basterebbero facili semplificazioni per generare una nuova 
classe di armi biologiche, armi che sarebbero estremamente trasmissibili a 
specie agricole sensibili, spargendo insetti quali mezzi di trasporto».

Lo scenario di un attacco alle colture alimentari di Russia, Cina e altri 
paesi, condotto dal Pentagono con sciami di insetti che trasportano virus 
infettivi geneticamente modificati, non è fantascientifico. Quello della Darpa 
non è l’unico programma sull’uso di insetti a scopo bellico. Il Laboratorio di 
ricerca della US Navy ha commissionato alla Washington University di St. Louis 
una ricerca per trasformare le locuste in droni biologici. Attraverso un 
elettrodo impiantato nel cervello e un minuscolo trasmettitore sul dorso 
dell’insetto, l’operatore a terra può capire ciò che le antenne della locusta 
stanno captando. Questi insetti hanno una capacità olfattiva tale da percepire 
istantaneamente diversi tipi di sostanze chimiche nell’aria: ciò permette di 
individuare i depositi di esplosivi e altri impianti da colpire con un attacco 
aereo o missilistico. Scenari ancora più inquietanti emergono dall’editoriale 
dei cinque scienziati su Science. Quello della Darpa – sottolineano – è il 
primo programma per lo sviluppo di virus geneticamente modificati per essere 
diffusi nell’ambiente, i quali potrebbero infettare altri organismi «non solo 
nell’agricoltura».

In altre parole, tra gli organismi bersaglio dei virus infettivi trasportati da 
insetti potrebbe esservi anche quello umano. È noto che, nei laboratori 
statunitensi e in altri, sono state effettuate durante la guerra fredda 
ricerche su batteri e virus che, disseminati attraverso insetti (pulci, mosche, 
zecche), possono scatenare epidemie nel paese nemico. Tra questi il batterio 
Yersinia Pestis, causa della peste bubbonica (la temutissima «morte nera» del 
Medioevo) e il Virus Ebola, contagioso e letale. Con le tecniche oggi 
disponibili è possibile produrre nuovi tipi di agenti patogeni, disseminati da 
insetti, verso i quali la popolazione bersaglio non avrebbe difese. Le «piaghe» 
che, nel racconto biblico, si abbatterono sull’Egitto con immensi sciami di 
zanzare, mosche e locuste per volontà divina, possono oggi abbattersi realmente 
sul mondo intero per volontà umana. Non ce lo dicono i profeti, ma quegli 
scienziati restati umani.



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http://www.voltairenet.org/article203327.html 
<http://www.voltairenet.org/article203327.html>

I crimini di Gilead Sciences mascherano test del Pentagono?

Rete Voltaire | 5 Ottobre 2018

La società Gilead Sciences, violando le norme internazionali e senza informare 
adeguatamente i pazienti, ha deliberatamente continuato i test di Sovaldi 
(Sofosbuvir), il suo farmaco contro l’epatite C.
A dicembre 2015, durante la sperimentazione del farmaco nel laboratorio 
georgiano di Gilead Sciences, sono morti 24 pazienti. La società statunitense 
ha però proseguito i test senza informare delle morti le nuove cavie: ci sono 
stati altri 49 decessi. Questo quanto ha rivelato, documenti alla mano, l’ex 
ministro georgiano per la Sicurezza Nazionale, Igor Guiorgadze.
La medesima pillola Sovaldi è venduta a 4,89 $ U.S. in India e a ben 1.000 $ 
negli Stati Uniti. Le 12 settimane di trattamento costano 705 euro in India, 
28.700 euro in Europa, 84.000 $ negli Stati Uniti.
L’ex segretario USA della Difesa, Donald Rumsfeld, è stato direttore generale 
della società farmaceutica ed è tuttora uno dei suoi principali azionisti.
Nel 1997 Rumsfeld riuscì a far omologare il farmaco contro il vaiolo di Gilead 
Sciences, il Cidofovir, e a farne inserire la molecola nelle ricerche del 
Pentagono sul bioterrorismo, intascando così favolose royalty. Nel 1998 
Rumsfeld convinse il presidente Bill Clinton a bombardare la fabbrica 
farmaceutica concorrente di Al-Shifa (produttrice di un farmaco per l’AIDS 
copiato da Gilead Sciences) col pretesto che si trattava di un’industria in cui 
si producevano armi chimiche per Al Qaeda. Nel 2001 Rumsfeld divenne segretario 
alla Difesa e, quando ci furono gli attacchi all’antrace, Gilead Sciences fornì 
al Pentagono i farmaci contro il vaiolo.
Il comandante delle forze russe di protezione radiologica, chimica e biologica, 
Igor Kirillov, sospetta che i test del Sovaldi siano in realtà sperimentazioni 
di armi illegali per conto del Pentagono.
Secondo il senatore russo Igor Morozov, «l’Organizzazione per la Proibizione 
delle Armi Chimiche (OPAC) dovrebbe obbligare gli Stati Uniti a rendere 
pubblici i dati sullo sviluppo di armi biologiche e sui test su esseri umani. 
Se la questione non può essere risolta all’interno dell’Organizzazione, ne deve 
essere immediatamente investito il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».
Traduzione
Rachele Marmetti <http://www.voltairenet.org/auteur126121.html?lang=it>
Il Cronista <http://www.ilcronista.eu/>


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