Il giorno 01/ott/2009, alle ore 11.17, "[andrea]" <a_ma...@mclink.it>
ha scritto:
On 01/ott/09, at 10:58, Gaetano Ruocco wrote:
Il giorno 01/ott/09, alle ore 08:56, [andrea] ha scritto:
Una ricerca condotta dagli AT&T Labs e dal Worcester Plytechnic
Institute mette in luce una pratica molto diffusa e altrettanto
pericolosa che viene spesso effettuata dai principali portali di
social networking ai danni degli utenti iscritti al sito.
Molto interessante, anche se sono tutte cose che chi ha un minimo
sindacale di cervello nota intorno a se all'interno di un social
network (e molti sembrano non farci caso!).
Mesi fa postai appunto le mie impressioni ricavate direttamente da
feisbucc. Per me è difficile non accorgersi della puntualità e del
la velocità con cui appaiono le pubblicità sul lato destro dell'ut
ente, spesso ricavate da dialgohi in chat che si credono privati.
Mi è bastato ad esempio parlare con una mia amica dei suoi problem
i di sovrappeso per essere bombardato di “informazioni” su
miracoli dimagranti, dei miei problemi ortodontici per essere aggi
ornato circa tutte le soluzioni possibili in Italia e non, di prob
lemi legali per essere accerchiato da avvocati disponibili e, più
in generale, notare come a ogni parola citata anche solo scherzosa
mente seguono poi i relativi consigli per gli acquisti...
Spesso la cosa avviene in maniera molto “stupida”, nel senso che
è evidente come ogni singolo vocabolo da noi citato viene elaborat
o da software che non si preoccupano di indagare molto sul reale s
ignificato o valore attribuito dall'individuo. Le singole parole d
iventano altrettante keyword a cui segue una proposta di acquisto
o di adesione...
Tutto ciò appare anche innocuo quando si tratta di vendita di prod
otti e servizi, ma può risultare un filino fastidioso quando si sc
opre che tutto, orientamento politico e culturale, religioso, cond
izione sociale e persino gusti sessual, finiscono in pasto a qualc
uno che saprà tutto di noi senza esserne autorizzato.
La soluzione apparentemente semplice che qualcuno propone e di non
“svelare” per non essere poi schedati e classificati, cosa
praticamente impossibile nel momento stesso in cui si decide di fa
r parte di un social network! In questi luoghi virtuali, lo scopo
per cui sono stati originariamente concepiti (per fb ad esempio, r
itrovare i compagni di scuola), cede presto il passo alla seduzion
e di stabilire nuovi contatti e conoscere un mare di persone nuove
, scatenando una voglia di comunicare se stessi al mondo intero di
fficilmente controllabile (ma anche solamente riscontrabile nel mo
ndo reale).
Il problema più grosso è proprio quello che tutte le informazioni,
cedute in maniera spesso inconsapevole, continuano ad esistere e
a circolare al di la della propria permanenza nei sn, e che sortis
cono un effetto nel lungo periodo, anche se indesiderato. Bye!
ProlissoDuke
spero che in molti leggano questo tuo intervento e ne facciano buon
uso, ovvero... una riflessione
buona giornata a tutti!
anche a chi partecipa ai SocialNet
nulla contro di loro... ma riflettete gente, riflettete :)
Concordo sul fatto che la riflessione del duca sia precisa e molto
puntuale, non mi pare prolissa. Ma il duca chiarisce immediatamente un
assunto:
..... tutte cose che chi ha un minimo sindacale di cervello....
dal quale poi discende ogni riflessione.
Io infatti, benché consapevole di ciò, me ne frego del fatto che mi
inviino pubblicità mirate, le cancello e vado avanti, per il resto non
ho nulla da nascondere!
Inviato dall'iPhone 3GS
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Ing. Federico Righi
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