On 28/mar/07, at 23:04, Alan Franzoni wrote:

Io non credo che la questione 'apprendimento' sia necessariamente
centrale. Penso che tutti si possano mettere a dare un'occhiata a un
qualcosa che poi può rendere parecchio. Il grosso dei problema è che
tutti questi editor appaiono datati rispetto a qualsiasi altra cosa
che si utilizzi.

Io credo che *sia* centrale. Se uno si configura Emacs per benino (mi
dicono) diventa -- per dire -- un tool stupendo per lavorare in Java.
Refactoring e compagnia all'ennesima potenza. Eppure la maggior parte
delle persone non sanno come fare (me compreso) e nel caso devono ricadere
su Eclipse e simili, che invece sono pronti da pacchetto.

Per non parlare di moduli di Emacs come semantics e ced. Fanno un sacco di
roba, ma non ho tempo di impararmeli.

Gvim, come ho già detto, apre una widget con dei menù abbastanza
piatti e brutti, ed è privo di qualsiasi schermata di configurazione
che sembri carina, con un terminale all'interno.

Vero tutto.

Emacs sembra che riesca a disabilitare qualsiasi funzionalità decente
di rendering. Sia Xemacs che emacs-gtk riescono a farmi vedere i pixel
dei caratteri sul mio schermo (un 15.4" da 1680x1050) .

In realtà non è questione di Emacs. Se per esempio provi Aquamacs (su MacOS X) che altro non è che il port di Emacs riscrivendo un po' della parte grafica, i caratteri hanno antialiasing e tutto. È fatto parecchio bene come cosa.

Il fatto è che (evidentemente) se ne impippano su X11. Poi a me non è che la
cosa dispiaccia, eh.


-enrico

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