On 29/mar/07, at 21:27, Alan Franzoni wrote:



In ogni caso, continuo a pensare che emacs/vim siano un po'
'trascurati'... probabilmente sono editor talmente da programmatori
avanzati (immagino che i rispettivi sviluppatori utilizzino per
programmare i medesimi editor che stanno programmando) che non si
rendono conto del distacco accumulato con il 'mondo esterno'. Mi pare
veramente folle dovermi andare a cercare & ricompilare un branch
specifico con certe ottimizzazioni per avere una funzionalità non
estremamente ricercata com'è l'AA sui font (in realtà mi pare ora di
aver trovato un repo non ufficiale, vediamo come sono i pacchetti).


Beh, per l'AA è colpa di chi fa le distribuzioni più che di Emacs.
Per il resto sono d'accordo.

La cosa che mi fa preferire TM ad Emacs è che tutte le features avanzate sono li praticamente da subito e funzionano immediatamente e in modo ovvio, senza dovermi andare a cercare librerie, settare .emacs e compagnia.

Ciò porta come risultato i due difetti che abbiamo individuato: la
scoscesa ripidezza (lic. poetica) della curva di apprendimento, e
l'apparente ruvidità dell'interfaccia; tutte cose che fanno fuggire le
nuove leve.


Per quanto riguarda il discorso Greenmac - Io credo che la crociata di
Greenpeace fosse mirata alla Apple perché i suoi computer sembrano
tutti 'belli, buoni, puliti, perfetti', in quanto è un po' su questo
che si basa il loro fascino. Greenpeace ha voluto dimostrare che non è
tutto oro quel che luccica; certo, ci sarebbero altri bersagli
possibili, ma si è preso quello più clamoroso.

Come ti dico, sparare hanno sparato: bisognerebbe fare i conti se hanno
sparato nel mucchio e preso Apple o sparato ad Apple e detto che hanno
sparato nel mucchio. O ancora sparato vicino ad Apple e proprio Apple
hanno preso.

-enrico

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