2008/7/19 Paolo Ferretti <[EMAIL PROTECTED]>: > Condivido in pieno. Se non sbaglio in Word il salvataggio si fa con la > combinazione SHIFT+F12, quindi maggiore efficienza rispetto ad ESC :wq, che > alla fine sono 4 tasti premuti utilizzando due mani, contro due tasti > premuti utilizzando una sola mano ;-)
Hint: per uscire si fa :x se il problema è un tasto in più. Hint2: per savare basta :w. Contare ESC è fuorviante: dipende se sei in modalità inserimento o meno. Hint3: contare il numero dei tasti schiacciati è ridicolo. Se bisogna mettersi a fare bene le cose, bisognerebbe mettersi a contare i *movimenti* della mano. Schiacciare tre tasti vicini alla zona dove si hanno le mani è molto più rapido che schiacciarne due distanti fra loro etc etc etc. Se ci si vuole mettere a fare questi conti non se ne esce più: la pragmatica (ovvero minimizzare questi movimenti) ha portato ad Emacs e vim. A loro modo ciascuno cerca di minimizzare lo sforzo e velocizzare l'uso. Citare word ad esempio di 'efficienza delle scorciatoie' è un po' come citare Hitler come modello di benefattore. E' un programma *assolutamente* scomodo da quel punto di vista (specie la versione italiana: shift-12 per salvare è qualcosa di abominevole dopo circa 10 anni che lo "standard" dei programmi usa ctrl-s per fare la stessa cosa). Tornando brevemente a noi: vi e Emacs hanno entrambi elaborati sistemi di scorciatoie per essere usati da tastiera. Quale dei due sia più comodo dipende in buona parte dalle abitudini e dall'esperienza con l'uno e con l'altro. Di fatto, nessun altro programma di mia conoscenza sopravvissuto con una buona base di utenti fino ad oggi è altrettanto comodo da usare puramente da tastiera. Ma non ci sono proprio cazzi: entrambi sono stati pensati per quando non esisteva altro modo e sono estremamente ottimizzati in tal senso. A me è capitato di usare piuttosto a lungo entrambi, per diversi motivo (per esempio la tesi l'ho fatta quasi tutta su Emacs, visto e considerato che il modo Prolog dello stesso stava spanne sopra tutto il resto, mentre ora è qualche tempo che uso più spesso vim -- principalmente perchè se no uso TextMate: se uso vim o emacs è perchè sono in remoto su qualche macchina *nix e tutt'ora trovo che vim si comporti meglio in questo uso). > Per proseguire sugli editor/IDE, se si ha voglia di spendere qualche Euro > sono ottimi anche TextMate [1] (per Mac) e E-TextEditor [2] (per Windows). > Con il cambio favorevole Euro/Dollaro si spende veramente poco. Spesso per > modificare pochi file al volo uso E-TextEditor su Windows, costa poco ha > degli ottimi bundle per Python e può esserti utile anche per molte altre > cose. In più è facilmente personalizzabile (o customizzabile, usando un > orrore dell'italo-inglese!). In particolare anche io uso TextMate. Mi parrebbe tuttavia assolutamente sbagliato vederlo come qualcosa di *diverso* da Emacs e o vim. La macrofilosofia è la stessa: editor programmabile multi-utilizzo snello e leggero. Tendenzialmente l'opposto del pachidermico Eclipse. Poi TextMate è diverso da Emacs e da vim (anche se non estremamente diverso dal primo, per certi versi). A mio modesto parere è "migliore" di entrambi, ma non posso che limitarmi a considerarla la mia opinione relativa al mio utilizzo. -- -enrico _______________________________________________ Python mailing list Python@lists.python.it http://lists.python.it/mailman/listinfo/python