On 2014-08-15 11:17, Enrico Bianchi wrote:
On 08/12/2014 06:09 PM, Daniele Varrazzo wrote:
In realta' questa scelta puo' essere limitata fortemente:

In baese alle tue valutazioni, mi viene da dire: perche`?

Un uomo entra in una cartoleria. La porta fa suonare un campanello, che desta il vecchietto al bancone dal suo torpore. "Vorrei un foglio protocollo".

Il vecchietto dall'altro lato del bancone lo guarda per un momento, fa un cenno affermativo con la testa, si volta e raggiunge lo scaffale alle sue spalle. Guarda su e giu', a sinistra e a destra, poi torna indietro e chiede: "ma lo vuole a righe o a quadretti?"

Ah, giusto, pensa il cliente. "A righe".

Il vecchietto ci mette una frazione di secondo in piu' per reagire, dicamo non scatta ma neanche resta li' imbambolato, solo, fuori tempo, annuisce lievemente, si volta, raggiunge di nuovo lo scaffale, guarda in lungo e in largo, ma non prende niente. Torna al bancone e chiede: "vuole un foglio con il bordo largo o con il bordo stretto?"

"E' uguale", fa per chiedere il cliente. Ma il vecchietto e' uno preciso: "no perche' per lavori protocollari e' d'obbligo quello stretto, ma se a lei serve per prendere appunti personali quello col bordo largo le permette un miglior uso..."

"Va bene, allora quello col bordo stretto" lo interrompe il cliente, che non e' che debba fare chissa' cosa i fogli ma ha una certa fretta.

Il vecchietto di nuovo torna allo scaffale, prende una scala, si arrampica, fruga sui ripiani superiori, non prende niente. Scende dalla scala (lentamente, ha una certa eta'), torna al bancone e chiede "le righe verticali: le vuole azzurre o beige?"

"Ma e' la stessa cosa, e' uguale!" "No, scusi, dipende, se lei usa una penna nera allora il contrasto con le righe beige potrebbe essere..."

Il vecchietto viene interrotto dal campanello della porta che suona di nuovo. Entra un uomo in cannottiera, sudato. Porta una tazza di gabinetto sulle spalle. Si avvicina al vecchietto e sbatte la tazza sul bancone.

"Il cesso e' questo. Il culo te l'ho fatto vedere ieri. Me la vuoi dare o no questa carta igienica?"

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Se all'op serve una libreria per un'applicazione web, dire che ce ne sono 50 non lo aiuta a scegliere. Le scelte che ho suggerito permettono di fare tutto nelle rispettive classi (framework minimale, stack completo), sono le piu' conosciute, sono ben documentate ecc. Poi puo' essere che esistano alternative che per una certa feature sono meglio di quello che ho suggerito: e' probabile. Ci sta che l'utente finisca per trovare l'ORM di Django limitativo e avrebbe preferito TurboGears con SQLAlchemy (solo un esempio random, non e' Django-bashing), ma porre tutte le scelte all'inizio, senza che l'utente ne abbia usata nessuna e quindi senza alcun termine di paragone, e' una cosa che disorienta e non aiuta.

Quando tornera' e dira' "ho usato Flask ma e' troppo dispersivo e ha troppe dipendenze" allora sara' il caso di suggerirgli Bottle; ma prima di allora dire che esiste una differenza di questo genere e' solo per voler parlare, non perche' sia un'informazione che all'utente serve. La liberta' di scelta e' bella ma fa comodo quando uno ha dimestichezza col campo, ha usato una libreria, ne conosce i punti di forza e le debolezze... per tutti gli altri (e per quasi tutti in generale) Django va piu' che bene. Restassi su un'isola deserta mi porterei Django, ci spaccherei anche le noci di cocco.

La mia valutazione e': li ho usati e funzionano. Ne ho usati altri e tendenzialmente hanno funzionato anche quelli. Django spacca bene le noci di cocco pero'.


-- Daniele

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