Re: [Talk-it] Fwd: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap

2020-06-18 Per discussione Francesco Ansanelli
Il mer 17 giu 2020, 11:27 Martin Koppenhoefer  ha
scritto:

> Am So., 14. Juni 2020 um 11:10 Uhr schrieb Francesco Ansanelli <
> franci...@gmail.com>:
>
>> ...
>> Quello che manca, oggi, è un collegamento tra la "struttura OSM" ed i
>> "detentori del dato". ...
>>
>
>
> il "detentore" del dato siamo noi. In OSM collezioniamo dati nostri, che
> abbiamo raccolti noi. I fonti strutturati esterni possono essere utili per
> confrontarci, ma non possono sostituire la raccolta nostra dei dati.
>

Giusto, ma con "detentore" intendevo del dataset esterno, ovvero l'ente
pubblico ovvero altro "collezionista".
Anche secondo me il dato OSM è più importante, ma c'è un limite oggi: manca
la precisione con cui si è rilevato il dato.
A Cuneo ho inserito moltissimi numeri civici e l'ho fatto da telefono...
Probabilmente la precisione (anche se non è importante averla al
centimetro) sarà inferiore a quella che può avere il comune all'interno del
proprio sistema GIS. Se dovessi fare un ipotetico import, credo ne vada
tenuto conto.
Francesco


> Ciao
> Martin
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Re: [Talk-it] Fwd: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap

2020-06-17 Per discussione Martin Koppenhoefer
Am So., 14. Juni 2020 um 11:10 Uhr schrieb Francesco Ansanelli <
franci...@gmail.com>:

> ...
> Quello che manca, oggi, è un collegamento tra la "struttura OSM" ed i
> "detentori del dato". ...
>


il "detentore" del dato siamo noi. In OSM collezioniamo dati nostri, che
abbiamo raccolti noi. I fonti strutturati esterni possono essere utili per
confrontarci, ma non possono sostituire la raccolta nostra dei dati.

Ciao
Martin
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Re: [Talk-it] Fwd: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap

2020-06-14 Per discussione Laurentius
On dom, 2020-06-14 at 11:09 +0200, Francesco Ansanelli wrote:
> Il problema è che una volta che si ha la triplice autorizzazione a
> procedere con gli import (titolare, community, ml-import) e si
> preparano i dati, ci sono già degli step intermedi di normalizzazione
> e fusione degli oggetti esistenti: già in questa fase, il dato
> originale, va verificato in qualche modo e non capisco come una
> persona ad. esempio da Roma, potrebbe seguire l'import a Milano.
> Ovvero, se è stato rilevato un civico in una certa posizione, come
> decidere se tenere i dati OSM o i "dati esterni"? 
> Si prepara tutto e poi si affida il lavoro "ripetitivo" alla
> community di Milano? Si va in trasferta?

Credo che vada seguito un approccio misto.
In primo luogo, non è credibile andare a controllare sul terreno ogni
numero civico: tanto vale allora rifare il lavoro da zero. In qualche
caso sarà possibile intuire cosa scegliere solamente dai dati, in altri
si potrà fare un controllo diretto ma da casa con Mapillary (Milano ad
esempio ha una discreta copertura), in altri casi ancora sarà opportuno
andare a controllare di persona. O, al limite, se in un caso proprio
non sai cosa fare, puoi escluderlo oppure lasciare una nota. O magari
qualcos'altro ancora che adesso non mi viene in mente.

Il punto chiave è riuscire ad individuare qual è la parte di lavoro più
consistente e che fa da collo di bottiglia, e affrontare quella. Fare
l'impostazione e poi lasciare tutte le parti ripetitive alla comunità
di Milano non servirebbe a molto: è proprio dove siamo arenati oggi.
La comunità di Milano deve fare ciò che vuole e che si sente di fare:
questa deve essere una valutazione dei volontari attivi su territorio,
e la lascerei a loro.

> Inoltre, i dataset sono in continua evoluzione (e anche OSM) e
> giustamente Luca fa notare che la "manutenzione" del dato è spesso
> lasciata alla comunità...
> Perché, secondo me, sarebbe auspicabile che la persona che si
> interfaccia con gli Enti, si occupi anche di informarli quando i dati
> sono di cattiva qualità, incompleti o errati, in modo che si crei un
> circolo virtuoso anziché una mera attività di "copia" del dato.
> Sicuramente chi segue gli import oltre ad una conoscenza approfondita
> del mondo OSM, deve anche essere capace di tenere relazioni con i
> vari attori e scrivere procedure in grado di verificare costantemente
> che i dati siano sempre aggiornati (in maniera bidirezionale?) e che
> non si perdano informazioni (vandalismi, edit errati, ecc..).

Certamente!
Per chiudere il cerchio, l'ideale sarebbe che l'ente continui a
pubblicare i dati aggiornati; che contribuisca all'aggiornamento in OSM
a contatto con la comunità; che, a sua volta, usi i dati di OSM per
migliorare la qualità dei propri, così da rendere il rapporto
bidirezionale.

In qualche caso questo succede già, ma è raro. Spero che
quest'iniziativa possa aiutare a rafforzare i rapporti con chi produce
i dati: è una delle azioni che è delineata nel piano.
Anche semplicemente mostrare che i dati vengono effettivamente
integrati in OpenStreetMap, e che quindi diventano direttamente
fruibili per i cittadini, è importante per le pubbliche amministrazioni
e per spiegargli il valore dei dati aperti, e costruire qualcosa che
vada oltre il semplice pubblicare dei dati su un certo sito e
dimenticarseli lì, come spesso avviene.

In entrambi i casi che ho citato come esempi, abbiamo già buoni
rapporti con gli enti, e quindi partiamo da un buon punto di partenza.

> L'iniziativa mi sembra comunque interessante e potrebbe portare un
> po' di novità nel mondo OSM, a tal proposito volevo anche chiedere se
> in altri paesi è già stato affrontato un argomento simile o è un'idea
> nostrana?

Non ti so dire come sia la situazione in altri paesi: da parte mia, la
proposta viene dall'osservazione di una necessità e non come replica di
iniziative che ho visto altrove.

Lorenzo



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Re: [Talk-it] Fwd: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap

2020-06-14 Per discussione Francesco Ansanelli
Buongiorno,

aggiungo qualche considerazione che mi sembra importante, anche se non
direttamente collegata al discorso "filosofico": volontari contro
professionisti.
Quello che manca, oggi, è un collegamento tra la "struttura OSM" ed i
"detentori del dato". Potrebbe essere un ruolo "full time" e quindi
richiedere un impegno quotidiano costante, pacifico.
Il problema è che una volta che si ha la triplice autorizzazione a
procedere con gli import (titolare, community, ml-import) e si preparano i
dati, ci sono già degli step intermedi di normalizzazione e fusione degli
oggetti esistenti: già in questa fase, il dato originale, va verificato in
qualche modo e non capisco come una persona ad. esempio da Roma, potrebbe
seguire l'import a Milano.
Ovvero, se è stato rilevato un civico in una certa posizione, come decidere
se tenere i dati OSM o i "dati esterni"?
Si prepara tutto e poi si affida il lavoro "ripetitivo" alla community di
Milano? Si va in trasferta?
Inoltre, i dataset sono in continua evoluzione (e anche OSM) e giustamente
Luca fa notare che la "manutenzione" del dato è spesso lasciata alla
comunità...
Perché, secondo me, sarebbe auspicabile che la persona che si interfaccia
con gli Enti, si occupi anche di informarli quando i dati sono di cattiva
qualità, incompleti o errati, in modo che si crei un circolo virtuoso
anziché una mera attività di "copia" del dato.
Sicuramente chi segue gli import oltre ad una conoscenza approfondita del
mondo OSM, deve anche essere capace di tenere relazioni con i vari attori e
scrivere procedure in grado di verificare costantemente che i dati siano
sempre aggiornati (in maniera bidirezionale?) e che non si perdano
informazioni (vandalismi, edit errati, ecc..).
Io continuo a promuovere l'uso di OSMOSE, progetto francese che nasce
proprio con questo obiettivo, e che con poche modifiche potrebbe già essere
pronto a gestire molti dataset (non i civici per ovvie ragioni), ma anche
centralizzare le attività, consente a tutti di contribuire.
L'iniziativa mi sembra comunque interessante e potrebbe portare un po' di
novità nel mondo OSM, a tal proposito volevo anche chiedere se in altri
paesi è già stato affrontato un argomento simile o è un'idea nostrana?
Grazie
Francesco



Il giorno dom 14 giu 2020 alle ore 09:46 Laurentius <
puntoesclamat...@email.it> ha scritto:

> On sab, 2020-06-13 at 22:42 +0200, Andrea Albani wrote:
> > scusate il cross posting, ma penso che quanto scritto sia di
> > interesse fondamentale per la comunità OSM prima ancora che per
> > quella wikimedia in cui si sta sviluppando la proposta.
>
> Va benissimo, avevo comunque in programma di scrivere anche qui oggi!
> Per chi non avesse visto la mail iniziare risegnalo la bozza, che vi
> invito a commentare:
> <
> https://docs.google.com/document/d/1VN8LgHwco3LqYXnLrlduBrv2tEN-4TRYRjan2M_X6Sc/edit
> >
>
> > Se da un lato sarei ben felice di vedere tanti dati open importati (e
> > magari in seguito manutenuti) all'interno di OSM, dall'altro mi
> > ritrovo combattuto nel poter accettare serenamente questa proposta
> > perchè dal mio punto di vista l'equivalenza mappare=soldi non è una
> > cosa sana.
>
> Ad oggi esistono *un sacco* di aziende o altre organizzazioni (non
> ultime le Nazioni Unite) che lavorano con OpenStreetMap, non solo a
> valle (sfruttandone i dati) ma anche intervenendo direttamente sul
> database. Anche per molte delle persone che scrivono in questa lista
> OpenStreetMap è parte del loro lavoro.
>
> Quello che secondo me è importante è non fare confusione fra ruoli
> lavorativi e ruoli volontari, ed evitare che i primi possano andare a
> sostituire i secondi.
>
> > E' da questo punto che mi sorgono delle domande:
> > - Qual'è la motivazione di un mapper pagato ? Come lo si mantiene
> > coinvolto nella "missione" di istruire un processo di import e di
> > seguirlo in tutte le sue complesse fasi ?
>
> Di base sono due:
>  * chiunque lo faccia, sarà quasi sicuramente una persona che ha già
>esperienza su OpenStreetMap, e quindi che già ci tiene per conto
>suo;
>  * si presume di scegliere qualcuno che lavora bene. Poi le persone che
>lavorano male e non ci tengono a quello che fanno esistono: ma penso
>che ognuno di noi, anche nel proprio lavoro e non solo nel
>volontariato, cerca di fare del proprio meglio.
>
> Parte della proposta è che formiamo un gruppo di volontari esperti che
> possa definire gli obiettivi di questo lavoro e supervisionarlo. In
> questo modo, al di là delle motivazioni personali, possiamo avere il
> controllo sui risultati.
>
> (Ho aggiunto questo punto all'analisi dei rischi)
>
> > Quale sarà la motivazione, dopo, di un mapper non pagato ?
>
> Questa è una domanda importante. Se hai letto il documento, avrai visto
> che nell'analisi dei rischi è un punto che ho cercato di affrontare.
>
> La risposta credo che possa darla solo ognuno per sé. Se per te questo
> sarebbe fonte di un calo di motivazione, ti chiedo di spiegarmi il tuo
> pensiero, così da 

Re: [Talk-it] Fwd: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap

2020-06-14 Per discussione Andrea Musuruane
Ciao a tutti,
io sono uno dei mapper contattati da Lorenzo Losa a cui ho espresso
tutte le mie perplessità su questa operazione, anche se come ben sapete non
sono assolutamente contrario agli import, avendone fatti e seguiti io
stesso in passato.

Su OSM i mapper pagati non sono visti di buon occhio, perché spesso si
limitano a fare pedissequamente quanto richiesto senza metterci nulla (vedi
Amazon).

La OSMF per i suoi grant ritiene i premi per il mapping come improbabili
che vengano accettati:
https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Microgrants/Microgrants_2020

Il rischio è di creare dei mapper di serie A (pagati) e di serie B (che
fanno le stesse cose gratis). E, come ha già detto Andrea Albani, chi mai
farà più un import gratis sapendo che WMI li paga? Si rischia di creare un
pericoloso precedente.

Non si può sapere a priori se ci sarà il buy-in da parte delle comunità
locali e della ML di import. Ci si potrebbe quindi trovare nella situazione
in cui WMI paghi delle persone che poi non faranno il lavoro, non avendo
nulla in cambio.

Un import funziona se partecipano mapper locali. Ed è questo il motivo per
cui gli import che Losa cita nella sua proposta non sono stati fatti. Senza
una comunità locale è inutile fare un import perché quei dati poi non
sarebbero mantenuti, oltre ad esserci una elevata possibilità che non siano
importati correttamente perché non si conoscono le caratteristiche del
territorio e non si possono fare verifiche on-site. Vorrei inoltre
sottolineare che un import non è un banale upload di dati trasformati: è
soprattutto conflation e QA.

Non voglio neanche prendere in considerazione che ci siano dei mapper
pagati residenti in quei luoghi - magari anche soci WMI - e che potrebbero
fare questi import perché ciò contrasterebbe molto con lo spirito no profit
dell'associazione.

Nella mia esperienza, magari limitata ma positiva, il miglior risultato si
ottiene quando si ingaggiano le comunità locali (e se non ci sono ci si
attiva per crearle) e si ingaggia l'ente pubblico proprietario dei dati.
Perché sono entrambi fortemente motivati e conoscono i luoghi e i dati. Ed
essendo coinvolti in prima persona, parteciperanno a OSM anche dopo
l'import.

Non mi dilungo oltre. Ma dato che WMI ha soldi da spendere, ci sono altre
attività in cui si potrebbe investire, come ad esempio il già citato
supporto alla creazione di comunità locali e la realizzazione di un sito
italiano di OSM per utenti finali (e non per mapper, come è
openstreetmap.org).

Ciao,

Andrea


On Sat, Jun 13, 2020 at 10:42 PM Andrea Albani  wrote:

> Ciao a tutti,
>
> scusate il cross posting, ma penso che quanto scritto sia di interesse
> fondamentale per la comunità OSM prima ancora che per quella wikimedia in
> cui si sta sviluppando la proposta.
>
> In estrema sintesi il documento citato si propone di incentivare l'import
> di dati (es. civici) individuando uno o più mapper pagati per eseguire
> l'attività.
> Se da un lato sarei ben felice di vedere tanti dati open importati (e
> magari in seguito manutenuti) all'interno di OSM, dall'altro mi ritrovo
> combattuto nel poter accettare serenamente questa proposta perchè dal mio
> punto di vista l'equivalenza mappare=soldi non è una cosa sana.
>
> OSM nasce su base volontaria e quanti mi stanno leggendo sanno che è la
> motivazione ciò che crea qualità nella mappa... a prescindere dal tipo di
> contributo che ognuno di noi dà alla comunità.
> E' da questo punto che mi sorgono delle domande:
> - Qual'è la motivazione di un mapper pagato ? Come lo si mantiene
> coinvolto nella "missione" di istruire un processo di import e di seguirlo
> in tutte le sue complesse fasi ? Quale sarà la motivazione, dopo, di un
> mapper non pagato ?
>
> Il paid mapping, è vero, è fra noi da tempo, ma un conto è un'azienda che
> paga mapper per raggiungere i propri obiettivi, un'altra è la
> rappresentanza della foundation in Italia: mi sembra un unicum a livello
> globale (forse in ML internazionale ne sapranno qualcosa). Per altro non
> vorrei che sia la foundation stessa a escludere l'attività di mapping fra i
> progetti remunerabili. E immagino lo faccia proprio per tutelare la
> comunità.
>
> - Che qualità avranno i dati importati?
> Come non citare i migliaia di edit dei mapper pagati da Amazon. Il
> processo è ben delineato e quando gli commenti un changeset pieno di errori
> si scusano anche, ma l'onere di riparare il danno poi è tutto a carico
> nostro.
>
> Sono curioso di sapere che ne pensate.
>
> Ciao
>
>
> -- Forwarded message -
> Da: Laurentius 
> Date: sab 13 giu 2020 alle ore 17:58
> Subject: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap
> To: 
>
>
> Come ho già avuto modo di parlarne con alcuni di voi, sto proponendo al
> direttivo un progetto di importazione dati in OpenStreetMap.
>
> Esistono diversi set di dati aperti in circolazione, alcuni dei quali
> rilasciati proprio grazie al lavoro dei mappatori o dell'associazione.
> In alcuni casi si tratta di dati molto 

Re: [Talk-it] Fwd: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap

2020-06-14 Per discussione Laurentius
On sab, 2020-06-13 at 22:42 +0200, Andrea Albani wrote:
> scusate il cross posting, ma penso che quanto scritto sia di
> interesse fondamentale per la comunità OSM prima ancora che per
> quella wikimedia in cui si sta sviluppando la proposta.

Va benissimo, avevo comunque in programma di scrivere anche qui oggi!
Per chi non avesse visto la mail iniziare risegnalo la bozza, che vi
invito a commentare:


> Se da un lato sarei ben felice di vedere tanti dati open importati (e
> magari in seguito manutenuti) all'interno di OSM, dall'altro mi
> ritrovo combattuto nel poter accettare serenamente questa proposta
> perchè dal mio punto di vista l'equivalenza mappare=soldi non è una
> cosa sana.

Ad oggi esistono *un sacco* di aziende o altre organizzazioni (non
ultime le Nazioni Unite) che lavorano con OpenStreetMap, non solo a
valle (sfruttandone i dati) ma anche intervenendo direttamente sul
database. Anche per molte delle persone che scrivono in questa lista
OpenStreetMap è parte del loro lavoro.

Quello che secondo me è importante è non fare confusione fra ruoli
lavorativi e ruoli volontari, ed evitare che i primi possano andare a
sostituire i secondi.

> E' da questo punto che mi sorgono delle domande:
> - Qual'è la motivazione di un mapper pagato ? Come lo si mantiene
> coinvolto nella "missione" di istruire un processo di import e di
> seguirlo in tutte le sue complesse fasi ?

Di base sono due:
 * chiunque lo faccia, sarà quasi sicuramente una persona che ha già
   esperienza su OpenStreetMap, e quindi che già ci tiene per conto
   suo;
 * si presume di scegliere qualcuno che lavora bene. Poi le persone che
   lavorano male e non ci tengono a quello che fanno esistono: ma penso
   che ognuno di noi, anche nel proprio lavoro e non solo nel
   volontariato, cerca di fare del proprio meglio.

Parte della proposta è che formiamo un gruppo di volontari esperti che
possa definire gli obiettivi di questo lavoro e supervisionarlo. In
questo modo, al di là delle motivazioni personali, possiamo avere il
controllo sui risultati.

(Ho aggiunto questo punto all'analisi dei rischi)

> Quale sarà la motivazione, dopo, di un mapper non pagato ?

Questa è una domanda importante. Se hai letto il documento, avrai visto
che nell'analisi dei rischi è un punto che ho cercato di affrontare. 

La risposta credo che possa darla solo ognuno per sé. Se per te questo
sarebbe fonte di un calo di motivazione, ti chiedo di spiegarmi il tuo
pensiero, così da capire se c'è un modo per mantenere la proposta
evitando questo problema.

Dalla mia prospettiva, il punto è che questo non è il normale ruolo di
un mappatore. Stiamo parlando di qualcuno che potenzialmente potrebbe
lavorare per due mesi full time (o per sei mesi part time, o altro, al
momento non è possibile quantificare) in un lavoro che è per larga
parte confrontare due set di dati diversi e integrarli. Io
personalmente non lo farei: potrei farne un pezzo, potrei farne uno più
piccolo, ma non a questo livello. Poi, io non sono molto attivo su
OpenStreetMap e cose simili non le ho fatte, ma l'ho fatto su altri
progetti.
I dataset che ho preso ad esempio sono disponibili da 2-4 anni e credo
possiamo tutti concordare che siano importanti, e del lavoro è stato
fatto (i civici di Milano, ad esempio, sono stati ripresi in mano
recentemente da Cascafico, e Lorenzo Stucchi stava progettando delle
attività con le scuole, purtroppo bloccate), ma nella pratica sono
ancora lì ad aspettare.

Se la scelta fosse fra portare avanti un'attività che migliora la
mappa, ma nel lungo termine porta ad un calo della partecipazione,
oppure non fare nulla, la cosa migliore sarebbe non fare nulla. Non
credo però che sia un contrasto inevitabile: bisogna capire dove si
traccia la linea di demarcazione.

> Il paid mapping, è vero, è fra noi da tempo, ma un conto è un'azienda
> che paga mapper per raggiungere i propri obiettivi, un'altra è la
> rappresentanza della foundation in Italia: mi sembra un unicum a
> livello globale (forse in ML internazionale ne sapranno qualcosa). 

È un male? Personalmente, io mi fido di più di un'associazione che ha
come obiettivo far crescere OpenStreetMap, dove ogni mappatore può
associarsi e partecipare alle decisioni, di un'azienda che ha come
obiettivo far crescere il proprio fatturato. Obiettivo legittimo, e
sono molto contento che Amazon mi consegni qualunque cosa a casa in
pochi giorni!, ma non è il mio e non ne ho il controllo.

> - Che qualità avranno i dati importati?
> Come non citare i migliaia di edit dei mapper pagati da Amazon. Il
> processo è ben delineato e quando gli commenti un changeset pieno di
> errori si scusano anche, ma l'onere di riparare il danno poi è tutto
> a carico nostro.

In questa bozza, non sto proponendo solo di pagare una persona per fare
del lavoro, ma anche che ci sia un gruppo di lavoro di volontari che ne
definisca gli obiettivi e ne faccia la 

Re: [Talk-it] Fwd: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap

2020-06-13 Per discussione Luca Delucchi
On Sat, 13 Jun 2020 at 22:42, Andrea Albani  wrote:
>
> Ciao a tutti,
>

ciao,

> scusate il cross posting, ma penso che quanto scritto sia di interesse 
> fondamentale per la comunità OSM prima ancora che per quella wikimedia in cui 
> si sta sviluppando la proposta.
>
> In estrema sintesi il documento citato si propone di incentivare l'import di 
> dati (es. civici) individuando uno o più mapper pagati per eseguire 
> l'attività.
> Se da un lato sarei ben felice di vedere tanti dati open importati (e magari 
> in seguito manutenuti) all'interno di OSM, dall'altro mi ritrovo combattuto 
> nel poter accettare serenamente questa proposta perchè dal mio punto di vista 
> l'equivalenza mappare=soldi non è una cosa sana.
>
> OSM nasce su base volontaria e quanti mi stanno leggendo sanno che è la 
> motivazione ciò che crea qualità nella mappa... a prescindere dal tipo di 
> contributo che ognuno di noi dà alla comunità.
> E' da questo punto che mi sorgono delle domande:
> - Qual'è la motivazione di un mapper pagato ? Come lo si mantiene coinvolto 
> nella "missione" di istruire un processo di import e di seguirlo in tutte le 
> sue complesse fasi ? Quale sarà la motivazione, dopo, di un mapper non pagato 
> ?
>
> Il paid mapping, è vero, è fra noi da tempo, ma un conto è un'azienda che 
> paga mapper per raggiungere i propri obiettivi, un'altra è la rappresentanza 
> della foundation in Italia: mi sembra un unicum a livello globale (forse in 
> ML internazionale ne sapranno qualcosa). Per altro non vorrei che sia la 
> foundation stessa a escludere l'attività di mapping fra i progetti 
> remunerabili. E immagino lo faccia proprio per tutelare la comunità.
>
> - Che qualità avranno i dati importati?
> Come non citare i migliaia di edit dei mapper pagati da Amazon. Il processo è 
> ben delineato e quando gli commenti un changeset pieno di errori si scusano 
> anche, ma l'onere di riparare il danno poi è tutto a carico nostro.
>
> Sono curioso di sapere che ne pensate.
>

io sono sempre stato contrario agli import (portiamo ancora dietro il
segno fatto dall'import dei comuni dell'istat che non sono mai stati
aggiornati), detto questo non ci vedo nulla di male a pagare qualcuno
per fare qualcosa anche se come te ho dei dubbi sulla riuscita totale
di questa attività. se ci sono soldi da spendere avrei preferito
un'attività tipo il "mapper in residenza" perchè più utile a creare
una comunità all'interno di un'area piuttosto che buttare dentro dati
che poi saranno di difficile mantenimento

> Ciao
>


-- 
ciao
Luca

www.lucadelu.org

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[Talk-it] Fwd: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap

2020-06-13 Per discussione Andrea Albani
Ciao a tutti,

scusate il cross posting, ma penso che quanto scritto sia di interesse
fondamentale per la comunità OSM prima ancora che per quella wikimedia in
cui si sta sviluppando la proposta.

In estrema sintesi il documento citato si propone di incentivare l'import
di dati (es. civici) individuando uno o più mapper pagati per eseguire
l'attività.
Se da un lato sarei ben felice di vedere tanti dati open importati (e
magari in seguito manutenuti) all'interno di OSM, dall'altro mi ritrovo
combattuto nel poter accettare serenamente questa proposta perchè dal mio
punto di vista l'equivalenza mappare=soldi non è una cosa sana.

OSM nasce su base volontaria e quanti mi stanno leggendo sanno che è la
motivazione ciò che crea qualità nella mappa... a prescindere dal tipo di
contributo che ognuno di noi dà alla comunità.
E' da questo punto che mi sorgono delle domande:
- Qual'è la motivazione di un mapper pagato ? Come lo si mantiene coinvolto
nella "missione" di istruire un processo di import e di seguirlo in tutte
le sue complesse fasi ? Quale sarà la motivazione, dopo, di un mapper non
pagato ?

Il paid mapping, è vero, è fra noi da tempo, ma un conto è un'azienda che
paga mapper per raggiungere i propri obiettivi, un'altra è la
rappresentanza della foundation in Italia: mi sembra un unicum a livello
globale (forse in ML internazionale ne sapranno qualcosa). Per altro non
vorrei che sia la foundation stessa a escludere l'attività di mapping fra i
progetti remunerabili. E immagino lo faccia proprio per tutelare la
comunità.

- Che qualità avranno i dati importati?
Come non citare i migliaia di edit dei mapper pagati da Amazon. Il processo
è ben delineato e quando gli commenti un changeset pieno di errori si
scusano anche, ma l'onere di riparare il danno poi è tutto a carico nostro.

Sono curioso di sapere che ne pensate.

Ciao


-- Forwarded message -
Da: Laurentius 
Date: sab 13 giu 2020 alle ore 17:58
Subject: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap
To: 


Come ho già avuto modo di parlarne con alcuni di voi, sto proponendo al
direttivo un progetto di importazione dati in OpenStreetMap.

Esistono diversi set di dati aperti in circolazione, alcuni dei quali
rilasciati proprio grazie al lavoro dei mappatori o dell'associazione.
In alcuni casi si tratta di dati molto importanti: penso in particolare
ai numeri civici, perché, alla fine, sapere dove si trova un certo
indirizzo è una funzione fondamentale di una mappa, e su questo
OpenStreetMap arranca ancora.

Purtroppo, la nostra capacità di portare questi dati dentro
OpenStreetMap non è stata al pari della capacità di ottenere rilasci.
Vorrei quindi dare una spinta alle attività, con questo progetto:
<
https://docs.google.com/document/d/1VN8LgHwco3LqYXnLrlduBrv2tEN-4TRYRjan2M_X6Sc/edit
>

Cosa ne pensate? Sto per presentarlo ufficialmente, perché la scadenza
è vicina, ma siamo ancora in tempo per fare modifiche.

Lorenzo

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