Senza disrispetto, non ho letto neanche tutta l'email, e mi sembra che rispondi a polemica...
Ho inoltrato quella email solo a titolo informativo... Non voglio sostenere unlla, ma pensavo solo che a qualcuno possa interessare... tutto qui... Dato che era postato sulla ML di http://www.wsfii.org/ pensavo che potesse interessare a qualcuno e li finisce la cosa... senza polemiche verso di me grazie :-) Buona giornata J /****************** www.ac3bf1.org ninux.org - Wireless Community Rome ******************/ On Sun, Sep 28, 2008 at 10:58 PM, Michele Favara Pedarsi < [EMAIL PROTECTED]> wrote: > I miei 2 centesimi... > > Jonathan ha scritto: > > A chi possa interessare. > > > > John > > > > Per favore John, se reputi utile inoltra all'indirizzo da cui ti e' > arrivata la segnalazione... > > > > > > > > http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/08/1370&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en > > > > We're thinking on the convienience for giving our feedback on this. > > Although until now we've been primarily working in providing a last mile > > access based on wireless, we think that we could have something to say > > here. Although many of us have been building infraestructures which > > provides internet, the internet itself is coming in many cases through > > conventional ISPs because of municipalities or individuals who sahre > > their internet. > > Dove, quando!? Non qui da noi. Ninux e' operativa o sperimentale? E non > mi risulta che altre community costituiscano questo servizio sul > territorio. > > > Would make sense that once built a last mile infrastructure with a > > self-service/community we don't have to be discriminated for not being a > > conventional telco operator, and we should be granted to access to the > > internet as well, so could make sense to make a petition to the EU > > commission asking for establishing a way for enabling this. > > Qui in Italia e' impossibile. O per lo meno io non ci sono riuscito... > c'e' un coacervo di interessi tali - e non ne sono escluse le community > 100% bottom up - che "non se move 'na foja". Blokierte Gesellschaft (H. > Marcuse). > > Guido Tripaldi (Voipex) in una chiacchierata su skype: "la possibilita' > di usare lo spettro c'e' anche per le community... vi registrate come > operatori (traduzione: pagate un consulente che sbroglia la > burocratia)... pagate le relative tasse (traduzione: oltre all'impegno > nei confronti della community di mantenere up&running il proprio nodo, e > aiutare i newbies, pagate quanto paga un operatore commerciale, finendo > per essere fuori mercato in termini di prezzi: se l'adsl costa meno ed > e' accompagnato meno responsabilita', la gente non ti si incula)... > sottostate ai relativi organi di controllo (traduzione: sticazzi che gli > apparati sono lockati sulle frequenze legalmente utilizzabili... pure se > non siete attori di mercato, vi dovete sorbire AGCOM&Co)". > > Matteo Qualcosa/Dino Bortolotto (Assoprovider) su lista ISOC: "la > concorrenza del mercato.... bla bla bla... noi (ndr: piccole entita') > dobbiamo essere messi in condizione di competere (tradotto: vogliamo > seguire la stessa strada dei big e fottercene delle questioni > sociali)... bla bla bla... non si capisce perche' i comuni dovrebbero > poter offrire connettivita' gratis... bla bla bla... (ndr.: poi, DOPO > l'assegnazione delle frequenze)... noi l'avevamo detto ma non ci hanno > ascoltato" (ndr.: cosa!? Che volevate avere anche voi la vostra fetta di > risorse comuni?). > > etc. > > etc. > > etc. > > (ho postato due posizioni non uscite su stampa a suo tempo; il resto e' > noto e a portata di Google) > > > I would like to know if it can be done together with other communities > > within the EU. > > > > Dal mio punto di vista questo e' di importanza strategica non > misurabile... priorita' n.1. Nel parlamento europeo ci sono ancora > politici su cui e' possibile contare... non quelli della bassa europa > (Francia, Spagna, Italia, etc)... ma ci sono. Qui, qualunque cosa fai > muore comunque in parlamento per assenza di discussione. Lì qualcuno che > la porta all'ordine del giorno e poi alimenta la discussione, c'e'; se > le community creano qualcosa di concreto, di buona qualita', che tenga > conto anche delle diverse istanze (l'industria c'e'; c'e' poco da > fare... ignorarla non aiuta), da passare al cagnaccio europarlamentare > di turno... a forza di abbaiare... FORSE qualcosa si ottiene. > > Da notare poi che esistono gia' molteplici iniziative farlocche - ie: > manager falliti che ottengono finanziamenti europei - per "progettare il > futuro di internet in europa". Che rappresentano un problema forse > addirittura peggiore delle entita' commerciali. > > Infine: ECTA e' l'industria, e' vero, ma al momento ci sono persone > intelligenti a guidare l'associazione; per lo meno consce di dinamiche > ineliminabili per cui gli conviene quantomeno tentare di aprirsi al > no-profit (ie: porzioni open spectrum di frequenze). Con un po' di santa > pazienza probabilmente si potrebbe trovare il modo quantomeno di non > pestarsi i piedi. E' una strada da provare. > > ciao > > Michele > > P.s.: inutile dire che la comunita' scientifica e' invece quasi del > tutto - purtroppo ci sono alcuni baroni; in Italia ad esempio c'e' > Decina e la Fondazione Ugo Bordoni - aperta all'open spectrum ALMENO > come strumento fondamentale di studio e sperimentazione di nuove > possibilita'. Lì insomma problemi non credo se ne presentino. >