Caro Alex, ho visto la tua matrice psicostorica e mi piace. Il metodo della tavola sinottica è molto bello. Nella colonna "Futuro antidistopico", non capisco cosa vuol dire "Istituzionalismo radicale" e mi piacerebbe capirlo. Inoltre non vedo cenno alla questione del superamento della proprietà intellettuale, che per me è senza dubbio in agenda quanto a un "futuro antidistopico".
Mi domando anche se sia credibile un'economia fondata, anziché sulla scarsità dei beni, sulla loro inesauribile abbondanza (riproducibilità digitale), e se non sia proprio questo tentativo paradossale a mandare in crisi il capitalismo contemporaneo. Può esistere secondo te una maniera non economica, non proprietaria, di organizzare questo settore della produzione ? Ciao Z. ----- Original Message ----- From: "Alex Foti" <[EMAIL PROTECTED]> To: <[EMAIL PROTECTED]> Sent: Wednesday, June 11, 2003 11:00 AM Subject: [RK] le biforcazioni caotiche del capitalismo avanzato Ciao bell*, Zoe è a Barna e non può postare e io da Bologna sono tornato rinfrancato (ma non certo rinfreskato...!!). Insomma abbracci a [EMAIL PROTECTED] e basta con le kazzate. Il tremendo allegato è la struttura teorica che ho sviluppato nel corso di dieci anni di ricerca e continui upgrades per orientarmi nell'attività interpretativa della storia recente e prossima del capitalismo avanzato. Non credo che sia la psicostoriografia di Hari Seldon, però mi ha permesso di determinare alla metà degli anni 90 che c'era una grande crisi economica sistemica in arrivo (quella che chiamo Grande Recessione) e che si sarebbe diffusa a partire dall'Asia. Ora dopo 9/11 e la guerra permanente in medioriente (eventi neanche lontanamente da me paventati) sono convinto che si sia aperta una tremenda frattura caotica nel processo di sviluppo storico che può generare i peggiori mostri politici possibili (di cui il buscismo è uno). La metodologia è regolazionista, ma accoglie suggestioni marxiane, weberiane, schumpeteriane, negriane. Lo spirito è quello di offrire una cartografia dello sviluppo capitalista al movimento. I detrattori potranno dire che si tratta di una semplice tavola sinottica. Io invece la ritengo lo scheletro analitico per l'individuazione delle dinamiche di crisi del capitalismo avanzato. Il perno del meccanismo è la relazione fra accumulazione e regolazione. In caso di esaurimento sociale delle potenzialità tecnologiche, si avrà una crisi sistemica di accumulazione come negli anni 70, in caso di regolazione istituzionalmente inadeguata, si ha un collasso endogeno del sistema sociopolitico ereditato dal recente passato (ciò che avviene oggi e che avvenne fra le due guerre). Io credo che l'autonomia del poltico, del sociale, del discorsivo siano particolarmente potenti e determinanti in questo secondo tipo di crisi che definisco biforcazioni caotiche, perché il loro esito è tanto aperto quanto foriero di possibilità apocalittiche. Si tratta infatti di costruire quasi da zero nuove istituzioni sociali: l'altro capitalismo possibile. Condivido con rk questa release, la prima dal 2001, come schema su cui far partire una discussione sugli esiti possibili e volontaristi del maelstrom in cui stiamo annaspando. Considerate sia un foglio elettronico in condivisione in cui tutti possono fare sostituzioni, cancellazioni, modifiche, aggiunte, proposte, ecc. Spero fortemente in una elaborazione collettiva che possa farne uno strumento d'analisi scalable/customizable da chiunque. Ho anche in mente di scrivere un saggio da pubblicare come articolo e quindi ogni vostro commento e osservazione è benvenuto. Cervellotico antidistopico, Ale ___________________________________________ rekombinant .network http://rekombinant.org http://rekombinant.org/media-activism http://urbantv.it