Scusa Martin intanto, nessuno ha mai parlato di contratti conto terzi
o menate varie, ne parli tu ora e non so a cosa ti riferisci...
sinceramente non ne sento la necessità!
Ma rimango veramente stupito
circa la tua affermazione "Al livello nazionale non c'è moltissimo da
definire..." ma come pensi che si possa portare avanti un progetto di
mapaptura collaborativa nazionale se si opera nel modo in cui scrivi? Se
non ci si mette d'accordo neache su cosa va mappato e come questo deve
essere fatto, si opera solo in modo anarchico, confuso e raffazzonato,
intrducendo una marea di errori che non fanno altro che danno
all'immagine di OSM e sminuiscono il alvoro dei mappatori.
Caro Martin
ora per la VF italiana ti trovi su OSM due superoute e varie relation
più o meno decenti, ma ti posso assicurare che prima che ci mettessi
pesantemente le mani era, a causa del modo di operare delle vere
communità locali sempre concentrate sul proprio orticello, una vera
schifezza! 
Quanto all'affermazione "Essendo tutti volontari, non si può
ordinare a nessuno di fare qualcosa..." non ho mai parlato di ordini ma
almeno su alcuni principi fondamentali (indipendenza commerciale e
politica del dato geografico, ecc.), buone pratiche (comunicazione,
trasparenza, ecc), e standard minimi per assicurare coerenza delle info
che metti nella mappatura (procedure discusse e condivise su come e cosa
si deve fare ad es. per progetti a valenza regionale/nazionale) ci
vogliono altrimenti cadi nell'errore (banale) che tu ti fai la bella
mappetta nell'orto di casa tua e poi chi se ne frega di quello che
avviene da altre parti. I problemi non sono solo il tagging ma ad es.
come raccogli i dati, come sarebbe utilie organizzarli, ad es. pochi in
OSM mappando l'uso del suolo costruiscono la topologia, ecc.
Cerchiamo
di sforzarci un pochino e invece di guardare sempre la punta del naso
diamouno sguardo anche alla luna.

Il 23.03.2018 14:42 Martin
Koppenhoefer ha scritto: 

> 2018-03-23 14:28 GMT+01:00 Dino Michelini
:
> 
>> Torno sull'argomento... è evidente che la comunità italiana di
OSM si deve strutturare meglio di quanto lo sia attualmente per quanto
riguarda la gestione di progetti di mappatura collaborativi.
> 
> la
verità è che non esiste "la comunità italiana" come gruppo omogeneo di
persone, anche se adesso c'è un organo formale (WM Italia) che aiuta
stipulare cooperazioni e contratti con terzi, le vere communità sono a
livello locale, dove la gente si conosce, e dove normalmente i progetti
di mappatura sono concordati. Al livello nazionale non c'è moltissimo da
definire, perché le coordinazioni rilevanti (per esempio sul tagging)
succedono a livello internazionale.
> 
> Essendo tutti volontari, non si
può ordinare a nessuno di fare qualcosa, contrario ad altre realità come
quelle istituzionali o privati.
> 
> Ciao, 
> Martin
 



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