Chiedo scusa se torno su un argomento forse marginale rispetto alla ML, ma centrale, almeno per me.
> Primo, perché’ l’educazione e la didattica non sono assolutamente questioni > legate alla gestione della Pubblica Amministrazione e alla gestione del > danaro pubblico, ma alla formazione dei propri utenti, e secondo perché la > formazione (in particolare quella scientifica) sta su un altro piano rispetto > alle numerose considerazioni di tipo etico, idealistico, ideologico che sono > connesse al discorso “sw open”. > La formazione deve anzitutto creare conoscenza, e successivamente capacità > operativa. Quindi, non deve escludere nulla, e magari dare l’opportunità allo > studente di utilizzare strumenti che, se dipendesse solo dalle sue > possibilità, non vedrebbe mai, o meglio, non potrebbe usare mai, perché - ad > esempio - sono costosi Questo ovviamente vuol dire far studiare SIA gli > strumenti proprietari/commerciali SIA gli strumenti Open: ma ripeto: non è > assolutamente detto che ci siano sempre e comunque strumenti open all’altezza > di altri strumenti proprietari. Mi permetto di dissentire per almeno 2 motivi. Primo la formazione deve prima di tutto creare coscienza, che è ovviamente connessa alla conoscenza e poi, ma solo poi, all'operatività. Quindi ha molto a che vedere con le scelte etiche ecc. Se poi questo possa essere ricondotto anche alle scelte sul sw non oso giudicarlo. Secondo concordo pienamente che in un mondo ideale una università dovrebbe mettere davanti ad uno studente tutte le opzioni possibili anche se costose, anzi soprattutto se costose e quindi testabili solo grazie ad un istituzione di ricerca. Ma io abito ed insegno in Italia e la mia università è molto lontana dall'ideale e allora il tema del costo diventa chiave perché preferisco offrire a tutti i miei studenti opzioni di lavoro ragionevoli e non solo a coloro che possono comprare cose costose (vale per i sw come per i libri o altro). Questo a volte può voler dire rinunciare a qualche test interessante e sforzarsi di inventare soluzioni utili alla didattica ma a buon mercato e considerato che moti corsi utilizzano strumenti GIS non con lo scopo di insegnare tecnologie, ma altro (archeologia, analisi urbana ecc.) non è poi una rinuncia così dolorosa. In questo senso la scuola e l'università sono pubbliche perché hanno il compito di fornire basi educative comuni non selezionabili per reddito. Posti questi limiti è ovvio che se lo scopo è una ricerca comparativa sulle migliori soluzioni per l'operazione A allora è corretto comprare tutti i sw che fanno A e confrontarli. Ma questo è probabilmente un compito che non si fa nei corsi universitari di base. Con rispetto per tutte le opinioni. Buona domenica Iacopo _______________________________________________ Gfoss@lists.gfoss.it http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014