Salve, Leggo con molto interesse questo treddo. Intervengo senza rimarcarealcun commento precedente perche' in effetti tutte le posizioni hanno un punto di condivisione. Anche se personalmente propendo piu' per alcune e meno per altre.
Intervengo solo per far notare che 'universita' non va vista come una sorta di specializzazione di una scuole professionale, ove si impara un mestiere attraverso l'impiego di determinati strumenti. L'universita' e' prima di tutto (o dovrebbe essere) un mondo in cui lo studente entra armi e bagagli nel cuore della teoria. Per la teoria non servono gli strumenti. Ma serve di padroneggiare la teoria. Poi il lauerato, se l'universita' ha fatto bene il suo lavoro e ha reso lo studente capace di padroneggiare la materia sara' perfettamente in gradodi destreggiarsi tra i vari sturmenti con cui dovra' convivere nell'arco della sua vita lavorativa. Certamente dovra' istruirsi andando anche a corsi specifici per avere la cosidetta "chiave di lettura" di un detemrinato strumento, ma questo dovrebbe esulare dai compiti di una universita' che appunto non deve insegnare "uno strumento", ma la teoria di base. Poi, se i un laboratorio, serve di avere qualche software, per poter "toccare con mano gli effetti della teoria". Va benissimo, ma va visto come un momento di pratica, e non va visto invece (l'uso di un detemrinato software) come lo scopo finale e piu' importante del corso universitario. Io penso canche che questo sia uno degli effetti deleeri che sono nati dalla introduzione dei cosidetti "crediti formativi". Per cui uno studente passerebbe un esame andando a fare uno stage presso una azienda. E qui ovviamente la mission primaria della universita' soccombe di fronte alla mission primaria della azienda che e' fare profitto. Nella azienda, il software che mi fa' cio' che voglio con 5 click e non mi baca con richieste di input parametri, e' preferibile al software che richiede 20-30 click e probabilmente mi costringe a scegliere strade differenti a seconda dei dati che ho di fronte. Alla fine da un tale percorso non esce un laureato , ma piuttosto un tecnico specializzato. Che e' ben diverso. Quindi a parer mio e' un falsoprolema la questione del software da usare. In quanto il vero problema e' : ma chi usa questi sofwares conosce la teroia che sta dietro una determinata operazione ? Se la risposa e' no, allora si parla di tecnici specializzati e quindi inutile indignarsi se sono specializzati in detemrinati softwares commerciali anziche' GFOSS. Se invece e' si, allora inutile indignarsi comunque perche' si parla di soggetti che sanno muoversi da un software all'altro. Soggetti che hanno una solida base teorica e sanno scelgiersi il software sulla base di cio' ce devono fare e dei termini in cui lo devono fare. Se si ha una solida base teorica, cambiare software, e' il minore dei problemi. Basta leggersi il manale , e quando il software e' criptico, basta andare a farsi un corsettino di 1-2 giorni da una delle ottime ditte che ci sono a giro che tengono corsi di formazione per imparare il tale software. Quindi: la discussione e' su un falso problema. Il vero problema e' : Ma all'universita' la teoria la insegnano o si limitano a insegnare a fare "click click click" ? Altrimenti e' la solita disputa se e' meglio una scuola dispecializzazione sul tal prodotto o sul tal'altro. Andrea Peri . . . . . . . . . qwerty àèìòù ----------------- _______________________________________________ Gfoss@lists.gfoss.it http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666+40 iscritti al 5.6.2014