Chiedo scusa se mi intrometto, ma la situazione mi sembra abbastanza complessa.
Innanzitutto il compito primario di un funzionario/dirigente che
gestisce la "informatica" di una PA è "farla funzionare", e nessuno
potrà mai contestargli la adozione di strumenti "proprietari" qualli
quelli ESRI o MICROSOFT. (Peggio ancora quelli pseudo-gratuiti quali
gugle o fessbuk, che compensano i costi con scelte pubblicitarie o
peggio ancora con la vendita dei dati raccolti!).

La scelta di adottare soluzioni FLOSS è difficile, non supportata,
richiede coraggio ed organizzazione, competenza e motivazione ed
espone a polemiche e rigetti.
E dunque pochi funzionari si sentono motivati e convinti a perseguire
le scelte Open.

Vi sono comunque alcuni aspetti e contesti interessanti, che
potrebbero essere approfonditi e appoggiati.

Un po' di storia!
La Convenzione di Aarhus (1998) -
https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Aarhus ,
https://www.isprambiente.gov.it/it/garante_aia_ilva/normativa/Normativa-sull-accesso-alle-informazioni/normativa-sovranazionale/la-convenzione-di-aarhus
, 
https://geoblog.regione.toscana.it/documents/11974914/12701764/Articolo+sulla+Openness.pdf/f9e5fc20-159c-43a6-93e3-b287afc4b406
e https://geoblog.regione.toscana.it/-/open - ha definito alcune linee
guida funzionali ad un cittadino informato, coinvolto nei processi
decisionali ed in grado di ricorrere alla Giustizia nelle materie
ambientali (questo ultimo aspetto a tutt'oggi non ancora avviato!).

Dal suo recepimento sono derivate Direttive e norme che in vario modo
hanno inciso e stanno incidendo sul funzionamento della PA, compreso
il CAD - https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_dell%27amministrazione_digitale
- che nella sua originaria stesura prevedeva a carico delle PA una
valutazione comparativa ("Ove dalla valutazione comparativa di tipo
tecnico ed economico, secondo i criteri di cui al comma 1-bis, risulti
motivatamente l’impossibilità di accedere a soluzioni già disponibili
all’interno della pubblica amministrazione, o a software liberi o a
codici sorgente aperto, adeguati alle esigenze da soddisfare, è
consentita l’acquisizione di programmi informatici di tipo
proprietario mediante ricorso a licenza d’uso. La valutazione di cui
al presente comma è effettuata secondo le modalità e i criteri
definiti dall’AgID") che sembrava prefigurare una opzione
preferenziale per soluzioni FLOSS ed un ruolo di AGID nel favorirne la
adozione. Purtroppo nelle stesure successive tale "valutazione
comparativa" scompare, ed AGID non ha mai operato alcun ruolo nel
diffondere la adozione del FLOSS, nella formazione del personale PA,
nel potenziamento e supporto dei SW open source. Altre "cancellazioni"
dal CAD sono quelle che avrebbero potuto trasformare la cartografia
catastale in Open-GeoData, ma questa è un'altra storia.

Per concludere, è stata introdotta la figura del Responsabile per la
Transizione Digitale -
https://www.agid.gov.it/it/agenzia/responsabile-transizione-digitale
-, che porta notevoli responsabilità in tante materie (accessibilità
dei siti, standard digitali, cybersecurity, interoperabilità,
formazione informatica, ecc.), ma che come è consuetudine in Italia, è
chiamato a garantire le "nozze coi fichi secchi", senza poteri, senza
risorse, senza supporti da AGID, senza personale, senza formazione,
senza coordinamenti, abbandonato a se stesso e spesso demotivato, con
una PA ancora anagraficamente "anziana"....

Credo sia importante ridare importanza e favorire uso e riuso dei
FLOSS "giocando" parallelamente sui fronti degli Open-Formats e degli
Open-Data (che trovano appunto nella Convenzione di Aarhus e nelle
conseguenze normative i propri fondamenti), e cercando di stanare AGID
affinchè giochi una parte attiva facendosi carico, almeno sul fronte
dei supporti formativi e dell'Help-Desk per gli operatori delle PA,
per la diffusione del FLOSS, non limitandosi a rivendicare un ruolo
nella informatizzazione del paese solo di facciata, ma senza in realtà
compiere reali sforzi ed investimenti.

Ciao,
Maurizio


Il giorno ven 4 feb 2022 alle ore 14:08 Luca Delucchi
<lucadel...@gmail.com> ha scritto:
>
> On Fri, 4 Feb 2022 at 13:06, Lorenzo Luisi <xlorenzolu...@gmail.com> wrote:
> >
> > Gentilissimi,
>
> Gentile Lorenzo,
>
> > sono completamente d'accordo anche se ebbi una cocente delusione quando lo
> > proposi, come consigliere di istituto (genitori), alla scuola di mio figlio.
> > Si trattava della suite di Open Office e i docenti risposero che la scuola
> > aveva MS Office ed erano abituati a insegnare su quella piattaforma.
>
> Penso che adesso sia possibile impugnare una cosa del genere, i miei
> figli sono ancora piccoli ma non entreranno a casa con un pc dove
> siano obbligati dalla scuola ad utilizzare Office e Windows.
>
> > Risposi che i ragazzi in quel modo passavano facilmente a versioni
> > crackate: non ci fu verso.
> > Buona giornata,
> > Lorenzo Luisi
> >
>
> --
> ciao
> Luca
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