Il giorno 10 dicembre 2011 23:31, Carlos Catucci <carlos.catu...@gmail.com>ha scritto:
> Beh onestamente trovo limitante potre fare con Django una applicazione in > un tempo davvero sbalorditivamente rapido (ma anche il piu' complesso > TurboGears2 richeide poco tempo in piu') e poi dover impazzire per una > applicazioen stand-alone (punto di forza del pyrthon data la portablita' > del linguaggio). > > WxPython sarebbe una chicca, si adatta al sistema operativo ospite, pero' > cavolo, pure per fare una semplice maschera devi fare i salti mortali. Poi > tutti i bind a manina. E se vuoi l'ORM ce lo devi mettere tu dentro. E > cosi' via. > > Un peccato. > Beh guarda, non posso dire "ti capisco", posso solo immaginare. WxPython l'ho usato solo per "gioco" in pratica, tutte le GUI che ho realizzato sono in C++ con un framework in-house basato su sdl+opengl. In Python (per fortuna) i requisiti mi permettono spesso di varare più soluzioni. Di solito tutti gli applicativi che mi vengono richiesti devono essere centralizzati e la scelta per l'interfaccia è sempre web-based (costa di meno mantenerla e la spingo io stesso). L'unico problema che mi sorge in uno degli ultimi progetti è la possibilità di usare il software offline, ma visto che i requisiti sono di farlo funzionare sui dispositivi Apple di ultima generazione (iPad2 in primis) la soluzione che mi è venuta in mente è quella di sfruttare il localStorage e un polling in javascript (o un bottone manuale, da decidere) per caricare i dati sul backend.
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