Ciao Roberto, grazie, e scusa per il ritardo nella risposta; ho avuto poco tempo
per la MOQ e parte l'ho dedicato a preparare una risposta 'meditata' nel thread
sulla previsione...

Roberto Vai ha scritto:

> Vorrei esporre il mio pensiero su cosa sia, per me, l'illuminazione.
> Intendendo con "illuminazione" quell'esperienza di comprensione "oltre la
> ragione", che alcuni sembrano aver provato. Non penso che essa consista nella
> conoscenza del Tutto, perchi mi parrebbe strano che una tale esperienza
> potesse essere provata nel nostro mondo attuale.
>
> Sono invece del parere, anche per esperienze personali, che l'illuminazione
> consista in un'intensa e breve percezione dell'amore infinito che abita in noi
> stessi.

D'accordissimo, in ogni caso non ho mai inteso (se la tua frase era riferita a
me, non sono certo) che l'Illuminazione consista nella *conoscenza*, essendo che
con questa parola spesso si intende conoscenza intellettuale. L'amore infinito
che tu citi non e' forse un sentimento di *unione* con il Tutto (*com-passione*,
sentirsi insieme)? In generale, questo e' proprio quello che intendo anch'io,
unione con il Tutto e (o forse e' la stessa cosa) abbandono dell'ego.

> Non sembra vi sia alcuna cosa che si possa fare per provarla, essa non segue
> la logica causa - effetto, semplicemente capita. Forse ti pur succedere una
> sola volta nella vita, forse mai. Penso comunque che essa sia la percezione di
> un qualcosa che h sempre in atto, fuori dal tempo e dello spazio, un qualcosa
> che noi in realt` siamo.

Perfettamente condivisibile, eccetto forse quel cosi' assoluto "capita"; non e'
qualcosa che tu possa forzare, certamente, ma, io penso, esiste un modo di
concepire la propria vita che ti avvicina a quella soglia, e qualcosa che ti ci
allontana. Per me, incline per carattere a non aspirare a qualcosa che "capita"
e per di piu', come dici tu, poi se ne va lasciandoti con la nostalgia - per me,
dicevo, la cosa veramente importante e la piu' grande aspirazione e' per
l'appunto imparare a vivere vicino a quel confine...

> Alcuni riferimenti, a questo amore sconfinato, che mi vengono in mente sono:
>
> Il capitolo "Il Tempo" nel "Profeta" di K. Gibran
>
> e
>
> "Della Visione e dell'Enigma" in "Cosl Parlr Zarathustra" di Nietzche

Pur essendo stato fortemente "colpito" e "formato" dal Zarathustra, non ricordo
quel passo. La prossima volta che mi capita in mano il libro, ci daro'
certamente un'occhiata.

Saluti,
Andrea



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