Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-25 Per discussione Maurizio Napolitano

Il 24/11/2013 16:17, Marco Curreli ha scritto:

Maurizio Trevisani wrote

si, ma i dati, che costano tantissimo, messi in circolazione
liberamente possono forse davvero contribuire a creare nuovo
possibilità di business per PMI


D'accordissimo, ma non è questo il punto.


Secondo me ne l'uno ne l'altro.
L'open government data va fatto perché è giusto e basta.
Che poi questo incida su innovazione, economia, trasparenza ecc..
sono tutte conseguenze di una azione che dovrebbe esistere dalla
sua nascita e in maniera naturale senza tanti se o ma, se non
strettamente legati alla questione di privacy e ulteriori leggi
(es. segreto statistico).




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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-25 Per discussione giulianc51
Il giorno Mon, 25 Nov 2013 11:05:39 +0100
Maurizio Napolitano n...@fbk.eu ha scritto:

 Il 24/11/2013 16:17, Marco Curreli ha scritto:
  Maurizio Trevisani wrote
  .
 
  .
 
 
 L'open government data va fatto perché è giusto e basta.

dicono che le idee più belle sono quelle semplici, ed anche le più
forti;

questa ha le carte in regola per essere tutte e due le cose :-)

ciao,
giuliano
 
 
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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-25 Per discussione Sandro Santilli
On Sat, Nov 23, 2013 at 09:41:17AM +0100, Luisa Manigas wrote:
 Si esatto,il senso era esattamente questo, volevamo evitare questo tipo di 
 sopruso ai danni di chi magari, essendo poco esperto di informatica o di 
 già, non potesse valutare un costo pompato dal dato in sé e non solo 
 derivante dal lavoro di elaborazione e trattamento fatto sui dati.
 Una eventuale dicitura NC (non commercial) non ci sembrava sufficiente a 
 chiarire questo aspetto, in quanto (ma forse non abbiamo interpretato 
 correttamente e chiedo conferma a chi ne sa di più) proibirebbe anche un 
 profitto derivante da attività di elaborazione sui dati. O sbaglio?
 
 Tuttavia dopo varie riflessioni stavamo pensando di eliminare questa 
 restrizione protettiva facendo una licenza Sa-By e lasciando che il libero 
 mercato facesse il suo corso,cioè se uno paga i dati in quanto tali alla fine 
 è perché è stato poco accorto.
 
 Che ne pensate? 

Per me e' benvenuto l'uso commerciale di dati prodotti da un ente
pubblico. Il commercio ulteriore non preclude l'uso dei dati grezzi,
ma anzi grazie al vincolo share-alike ne stimola il miglioramento
a vantaggio di tutti.

--strk;
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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-25 Per discussione Maurizio Trevisani
Personalmente condivido, ma non dimenticate che una PA opera negli
ambiti definiti dalle norme e dalle volontà espresse dai politici che
la amministrano, e che i margini decisionali di dirigenti e funzionari
non sono infiniti, anzi sono di norma abbastanza limitati.

Il contesto delle direttive europee, del nuovo CAD, delle Agende
Digitali, la maturità dei prodotti GFLOSS, il contesto di crisi
economica stanno formando un contesto in cui diventa più facile
operare delle scelte ed assumere (o proporre) indirizzi verso la
Openness.

La giustezza di certe cose devono invece affermarla con forza e
convinzione le associazioni, i comitati, i sindacati, i movimenti; se
vogliamo, i partiti, i sindacati
Non certo dirigenti e funzionari!

E dunque: sollecitate, affermate, proponete, chiedete.

Ciao.

Il 25/11/13, Maurizio Napolitanon...@fbk.eu ha scritto:
 Il 24/11/2013 16:17, Marco Curreli ha scritto:
 Maurizio Trevisani wrote
 si, ma i dati, che costano tantissimo, messi in circolazione
 liberamente possono forse davvero contribuire a creare nuovo
 possibilità di business per PMI

 D'accordissimo, ma non è questo il punto.

 Secondo me ne l'uno ne l'altro.
 L'open government data va fatto perché è giusto e basta.
 Che poi questo incida su innovazione, economia, trasparenza ecc..
 sono tutte conseguenze di una azione che dovrebbe esistere dalla
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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-25 Per discussione giulianc51
Il giorno Mon, 25 Nov 2013 11:05:39 +0100
Maurizio Napolitano n...@fbk.eu ha scritto:

 Il 24/11/2013 16:17, Marco Curreli ha scritto:
  Maurizio Trevisani wrote
  .
 
  .
 
 
 L'open government data va fatto perché è giusto e basta.

dicono che le idee più belle sono quelle semplici, e sono anche le più
forti;

questa ha le carte in regola per essere tutte e due le cose :-)

ciao,
giuliano
 
 
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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-24 Per discussione Paolo Cavallini
-BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-
Hash: SHA1

Il 24/11/2013 02:35, Maurizio Trevisani ha scritto:

 bisogna semmai sforzarsi per cogliere l'occasione, e non lasciare l'iniziativa
 solo alle multinazionali

si', questo e' un punto critico, secondo me, e non facile da raggiungere.
saluti.

- -- 
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
Corsi QGIS e PostGIS: http://www.faunalia.eu/training.html
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Version: GnuPG v1.4.15 (GNU/Linux)
Comment: Using GnuPG with Icedove - http://www.enigmail.net/

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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-24 Per discussione Andrea Peri
Forse una puntualizzazione su questo concetto potrebbe aiutare il
ragionamento:

I dati vengono sempre prodotti per rispondere a una ben precisa esigenza.
E di rimando per l'esigenza che ne ha motivato la nascita vengono sempre
usati.


Quando Trevisani parla di favorire la conoscenza del territorio.
Intende riferirsi a ulteriori occasioni di conoscenza del territorio.

Mi spiego con un esempio:

Puo' succedere che un comune debba rifare il proprio RU dopo svariati anni,
e per questo potrebbero decidere di rifare la cartografia CTR in alcune
localita' (non tutto il comune di solito) piu' significative o dove si sa'
che il territorio è cambiato parecchio.

aggiungo:
operazione , questa, per niente facile, a cui ci sono dei colleghi preposti
(non io per fortuna) e che con difficolta' mettono insieme tutte le
esigenze dei vari soggetti per far quagliare tutto quanto e riuscire pure a
fare risparmi di scala

Aggiornata la cartografia, il dato viene sicuramente usato per cio' a cui
serviva, ovvero supportare il nuovo RU.

E quindi tale scopo è stato raggiunto.

Questo pero' non vuol dire che tale dato non possa servire anche per altri
scopi.

E' a questi scopi ulteriori che si riferiva Trevisani.

La tua obiaezione, poteva indurre nell'errore di ritenere che i dati
geografici venissero realizzati in maniera trasversale, ovvero senza uno
scopo preciso, ovvero genericamente per supportare qualsiasi attività di
conoscenza del territorio.

Ovviamente saremmo felici se cio' accadesse.
Ma non pu' essere cosi'.

La ragione è presto detta.
Quando si fa' cartografia, proprio per ragioni di costi, si deve anche fare
i conti con quello che si puo' sapere e cio'che non si puo' sapere.
Si deve fare i conti con detemrinate scelte:
ricognizione si, ricognizione no.

Per cui quando si usa cartografia, occorre sempre capire per quale ragione
essa è stata prodotta. Solo se si applica quesot ragionamento iniziale si
riesce a usarla per bene.
Perche' aiuta a comprendere quali informazioni sono piu' affidabili e quali
lo sono meno.

Se faccio cartografia per supportare un piano regolatore, probabilmente
privilegero' certe informazioni e ne sottovalutero' altre.
e faccio cartografia per supportare interventi di emergenza, probabilmente
faro' certe scelte che privilegiano certi aspetti a discapito di altri.
Queste sono le cose importanti da sapere.

Ovviamente queste informazioni sono tutte informazioni che dovrebbero
essere nella sfera della MetaInformazione ISO19115.

In tale scheda infatti vi sarebbe spazio per descrivere lo scope che
motiva la produzione di un dataset.
E anche il processo qualitativo (di tipo lineage) che aiuta a comprendere
la qualit'a delle singole informazioni.

Ma qui si apre un mondo.
Perche' per avere un vero dataset riusabile, occorrerebbe una
metainformazione all'altezza del suo ruolo. Cosa in effetti ben difficile
da fare.

Per cui mettere a disposizione i dati, è solo uno delgi aspetti.
L'altro è mettere a disposizione le informazioni necessarie per comprendere
il livello qualitativo dei dati stessi.

Il problema è che invece la gente si prende un dato e pensa di poterlo
usare indistintamente per qualsiasi cosa.

my 2ct.




Il giorno 24 novembre 2013 02:10, Marco Curreli
marcocurr...@tiscali.itha scritto:

 Ciao Maurizio,

 Maurizio Trevisani wrote
  [...] per favorire nuove possibilità di crescita economica.
 
  Inoltre l'apertura dei dati favorisce anche una migliore conoscenza
  del territorio e consapevolezza delle sue criticità e potenzialità

 Io invertirei l'ordine di priorità.
 La diffusione e liberazione dei dati deve rispondere alle stesse finalità
 per cui sono stati prodotti.
 L'Unione Europea è nata come comunità economica e, nonostante
 le balle che ci raccontano, lo scopo che persegue è sempre e solo
 quello economico.



 --
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 http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Ris-Re-Regione-Sardegna-e-OpenStreetMap-tp7585112p7585124.html
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Andrea Peri
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qwerty àèìòù
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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-24 Per discussione Marco Curreli
Maurizio Trevisani wrote
 si, ma i dati, che costano tantissimo, messi in circolazione
 liberamente possono forse davvero contribuire a creare nuovo
 possibilità di business per PMI

D'accordissimo, ma non è questo il punto.

Il punto è che (purtroppo) l'idea prevalentemente diffusa è che
questo sia l'obiettivo principale, mentre la diffusione della conoscenza,
e il miglioramento della qualità dei servizi al cittadino, delle
condizioni del territorio e, in generale, della qualità della vita,
possibile solo se i dati sono disponibili a tutti coloro che vogliono
perseguire lo stesso obiettivo, sia semplicemente un corollario, una
benefica
ricaduta (infatti dici inoltre ... anche).
Dovrebbe essere al contrario.

Questa idea è perfettamente coincidente con quella della UE che, ripeto,
di fatto non è altro che un consorzio di aziende-stato.

Ciao,
Marco




--
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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-23 Per discussione Alessandro Pasotti

Il 23/11/2013 09:41, Luisa Manigas ha scritto:

Si esatto,il senso era esattamente questo, volevamo evitare questo tipo di 
sopruso ai danni di chi magari, essendo poco esperto di informatica o di già, 
non potesse valutare un costo pompato dal dato in sé e non solo derivante dal lavoro di 
elaborazione e trattamento fatto sui dati.
Una eventuale dicitura NC (non commercial) non ci sembrava sufficiente a 
chiarire questo aspetto, in quanto (ma forse non abbiamo interpretato 
correttamente e chiedo conferma a chi ne sa di più) proibirebbe anche un 
profitto derivante da attività di elaborazione sui dati. O sbaglio?

Tuttavia dopo varie riflessioni stavamo pensando di eliminare questa 
restrizione protettiva facendo una licenza Sa-By e lasciando che il libero 
mercato facesse il suo corso,cioè se uno paga i dati in quanto tali alla fine è 
perché è stato poco accorto.

Che ne pensate?



Molto liberista ;) Troppo ?

Il fatto è che l'eufemistico poco accorto si riferisce spesso a PPAA, 
e le PPAA le cose poco accorte lo fanno con i soldi miei e tuoi.


Un pelo di tutela in questo caso potrebbe non guastare.

(tra l'altro: chi l'ha mai visto il libero mercato?)

--
Alessandro Pasotti
w3: www.itopen.it
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dell'Associazione GFOSS.it.
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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-23 Per discussione Maurizio Trevisani
Ciao Luisa, ciao tutti,
si sta diffondendo la consuetudine presso le PA di adottare la CC-BY
in quanto la più adeguata a rispondere alle sollecitazioni dell'Agenda
Digirale Europea all'apertura dei dati delle PA per favorire nuove
possibilità di crescita economica.
Inoltre l'apertura dei dati favorisce anche una migliore conoscenza
del territorio e consapevolezza delle sue criticità e potenzialità
(vedi Convenzione di Aarhus
http://www.reteambiente.it/repository/normativa/12304conv_aarhus.pdf e
direttiva sull'accesso all'informazione ambientale
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:041:0026:0032:IT:PDF
), e può aiutare nel favorire coerenza tra i processi decisionali di
diverse PA e Soggetti Pubblici che decidono sugli stessi dati (vedi
anche obiettivi della Direttiva sul riuso dei dati delle PA
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:345:0090:0096:IT:PDF
); infine è condizione necessaria per una maggiore efficacia dei
processi partecipativi (vedi Direttiva sulla partecipazione del
pubblico a alla VAS -
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2001:197:0030:0037:IT:PDF
).

La cosa veramente importante è l'adozione di formati aperti, che non
costringano né gli altri soggetti pubblici né il cittadino a dover
ricorrere a SW proprietari per fruire dei dati cui ha accesso.

Stefano può magari darti indicazioni sulle decisioni adottate in
Piemonte, tra le prime regioni a liberalizzare i propri dati.

Ciao,
Maurizio

Il 23/11/13, Luisa Manigaslmani...@regione.sardegna.it ha scritto:
 Si esatto,il senso era esattamente questo, volevamo evitare questo tipo di
 sopruso ai danni di chi magari, essendo poco esperto di informatica o di
 già, non potesse valutare un costo pompato dal dato in sé e non solo
 derivante dal lavoro di elaborazione e trattamento fatto sui dati.
 Una eventuale dicitura NC (non commercial) non ci sembrava sufficiente a
 chiarire questo aspetto, in quanto (ma forse non abbiamo interpretato
 correttamente e chiedo conferma a chi ne sa di più) proibirebbe anche un
 profitto derivante da attività di elaborazione sui dati. O sbaglio?

 Tuttavia dopo varie riflessioni stavamo pensando di eliminare questa
 restrizione protettiva facendo una licenza Sa-By e lasciando che il libero
 mercato facesse il suo corso,cioè se uno paga i dati in quanto tali alla
 fine è perché è stato poco accorto.

 Che ne pensate?
 Sent from Huawei Mobile

 Maurizio Trevisani maurizio.trevis...@gmail.com ha scritto:

Credo di si:
è consuetudine che alcuni professionisti acquisiscano dati
gratuitamente da un ente e forniscano servizi ad un altro ente
ricaricando come costi sostenuti anche quelli della produzione del
dato che è servito per produrre le elaborazioni.
La licenza afferma che il costo imputato dal professionista può essere
esclusivamente quello legato alla elaborazione del dati, più
eventualmente il costo del supporto di distribuzione su cui vengono
forniti al committente i dati ricevuti gratuitamente dall'ente che ha
distribuito i dati di partenza.
In pratica appunto una NC (i costi sono solo quelli del supporto e
dell'elaborazione, non della rivendita del dato originale). Non sono
certo che sia evidente la clausola SA (che comporterebbe il rendere
disponibili le elaborazioni con le stesse condizioni di licenza).
ciao,
Maurizio

Il 22/11/13, stefano campusskam...@gmail.com ha scritto:
 Luisa Manigas wrote
  la licenza della regione sardegna si assimila in tutto e
 per tutto a una CC-by-sa-nc, e se non è in questa forma standard è solo
 perchè la regione sardegna ha voluto tutelare maggiormente i cittadini
 stabilendo una condizione per cui i suoi dati non possono essere oggetto
 di lucro ma devono rimanere aperti per tutti. Non mi sembra poi un
 atteggiamento da predatore di dati.

 ciao, chiedo scusa ma questa frase nella licenza [1] è compatibile con il
 NC
 che hai appena descritto?

 - i dati possono essere utilizzati per svolgere attività professionali
 basate sull'elaborazione dei dati stessi, anche se esse comportano che
 venga
 riconosciuto un compenso economico all'autore delle elaborazioni.
 Tuttavia
 il compenso economico potrà essere riconosciuto solo a titolo di
 pagamento
 del servizio di elaborazione del dato, mentre non potrà essere richiesto
 alcun compenso per la vendita del dato in sé, né per la vendita dei dati
 derivati da quelli originali. Un limitato e adeguato compenso può essere
 riconosciuto per la ridistribuzione di dati originali e derivati,
 unicamente
 al fine di coprire il costo del supporto di distribuzione. 

 [1] http://www.sardegnageoportale.it/disclaimer.html



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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-23 Per discussione Marco Curreli
Ciao Maurizio,

Maurizio Trevisani wrote
 [...] per favorire nuove possibilità di crescita economica.
 
 Inoltre l'apertura dei dati favorisce anche una migliore conoscenza
 del territorio e consapevolezza delle sue criticità e potenzialità

Io invertirei l'ordine di priorità.
La diffusione e liberazione dei dati deve rispondere alle stesse finalità
per cui sono stati prodotti.
L'Unione Europea è nata come comunità economica e, nonostante
le balle che ci raccontano, lo scopo che persegue è sempre e solo
quello economico.



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Re: [Gfoss] Ris:Re: Regione Sardegna e OpenStreetMap

2013-11-23 Per discussione Maurizio Trevisani
si, ma i dati, che costano tantissimo, messi in circolazione
liberamente possono forse davvero contribuire a creare nuovo
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l'iniziativa solo alle multinazionali

Il 24/11/13, Marco Currelimarcocurr...@tiscali.it ha scritto:
 Ciao Maurizio,

 Maurizio Trevisani wrote
 [...] per favorire nuove possibilità di crescita economica.

 Inoltre l'apertura dei dati favorisce anche una migliore conoscenza
 del territorio e consapevolezza delle sue criticità e potenzialità

 Io invertirei l'ordine di priorità.
 La diffusione e liberazione dei dati deve rispondere alle stesse finalità
 per cui sono stati prodotti.
 L'Unione Europea è nata come comunità economica e, nonostante
 le balle che ci raccontano, lo scopo che persegue è sempre e solo
 quello economico.



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