Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-13 Per discussione Sky One
2012/7/12 Elena ``of Valhalla'' elena.valha...@gmail.com:

 Mi viene un sospetto: non è che gli argini hanno il divieto di
 accesso perché non è garantito che siano sicuri (e garantirlo /
 metterli in sicurezza costa), ma all'ente interessa solo
 non essere responsabiledi eventuali incidenti?

Credo anche io che spesso sia così.

 Mi sembra che ci fosse stato un caso del genere (nel milanese?)
 esplicitamente segnato sui cartelli (accesso vietato ai mezzi
 motorizzati, pedoni e forse bici a proprio rischio e pericolo?):
 non so come fosse stato deciso di taggare.

Nel Lodigiano successe proprio così: incidente di un ciclista lungo
l'argine in un tratto con il divieto di accesso. L'AIPO dice guardate
che non ci potete andare e le varie polizie (locale, provinciale,
ecc.) cominciano a far fioccare le multe. Sommossa popolar-ciclistica
e dietrofront (o, meglio, precisazione) dell'AIPO: noi smettiamo di
far fare le multe ma resta il divieto e se ci andate, sono cavoli
vostri. Qui la situazione è un po' ingarbugliata a livello di
mappatura, perché alcuni tratti sono legalmente percorribili anche in
auto/moto, mentre altri sono totalmente vietati.

-- 
Cià
Cristiano / Sky One
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Pensieri: http://blog.skyone.it

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Elena ``of Valhalla''
On 2012-07-11 at 15:56:05 +0200, Volker Schmidt wrote:
 Il problema è reale, molto reale. Sono coinvolto attivamente nel lato
 utenza (cicloturismo) e posso garantirti che parliamo di decine di migliaia
 di segnali - è completamente fuori questione di farli cambiare. E bloccare
 queste decine di migliaia di km di stradine ideali per i ciclisti è
 altrettanto fuori questione.

Se sono ideali per i ciclisti, ma vietate a loro, mi sembra
profondamente sbagliato far sì che un router le faccia usare, 
anche se di fatto stare a fare loro multe costa troppo per 
quello che rende (=non lo si può far fare a delle telecamere) 
e quindi nessuno lo fa.

Caso diverso è quello di proprietà private in cui i proprietari recintano
mettono cartelli di divieto di accesso, ma si sa che sono tolleranti 
nei confronti di biciclette (e pedoni? e altri mezzi non a motore?): 
quello è ovviamente da segnare come permissive ed usare nel routing.

-- 
Elena ``of Valhalla''

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Federico Cozzi
2012/7/11 Volker Schmidt vosc...@gmail.com:
 2) L'altro aspetto che è saltato fuori sono le interpretazioni di private.
 private vieta l'accesso a tutti che non hanno una autorizzazione esplicita
 ed individuale e non può essere condizionato con bicycle=yes o permissive o
 simili. E mi sembra che anche gli algoritmi di routing lo interpretano così.

Chi l'ha detto? Questa è una tua interpretazione; il wiki dice diversamente:
http://wiki.openstreetmap.org/wiki/Access
Use the access=* key to describe a general access restriction that
applies to all transport modes.
Where different restrictions apply to different modes of transport
then mode specific tags can be used. These modal tags each have a
place in a hierarchy in which keys become narrower in scope as they
branch out from the root.

Pertanto una strada mappata come access=private+bicycle=yes ha accesso
yes quando la si percorre in bicicletta.
Se un router non capisce questo fatto, è buggato il router.
Non possiamo modificare migliaia di km di mappatura per venire
incontro ad un router buggato.

E nota: questo è un caso molto semplice. Ci sono casi più complessi
(es. access=private + vehicle=yes) in cui, stando alle regole del
wiki, l'accesso in bici è yes eppure sono convinto che molti router
lo sbaglino.

Ciao,
Federico

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Federico Cozzi
2012/7/11 Volker Schmidt vosc...@gmail.com:
 Il problema è reale, molto reale. Sono coinvolto attivamente nel lato utenza
 (cicloturismo) e posso garantirti che parliamo di decine di migliaia di
 segnali - è completamente fuori questione di farli cambiare. E bloccare
 queste decine di migliaia di km di stradine ideali per i ciclisti è
 altrettanto fuori questione.

Ma in che senso le strade sono ideali per i ciclisti? Nel senso che
sarebbe bello percorrerle ma sono vietate, oppure sono legalmente
percorribili in bicicletta?
Nel primo caso si mette bicycle=no. Nel secondo caso bicycle=yes,
oppure permissive.

Dopodiché si corregge il motore di routing che ignora il tag bicycle.
Non c'è speranza di fare un routing decente per biciclette tramite un
software che ignora il tag bicycle!

Ciao,
Federico

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Volker Schmidt
Mi perdo in questa discussione. Se non rispondo a tutti, scusate.

Sottolineo di nuovo: In questa discussione sono un utente di OSM, non un
mappatore.

Ci sono più punti sui quali ci sono disaccordi.

*Strade ideali:*

Le mie strade ideali per ciclisti sono strade senza traffico motorizzato,
o con traffico motorizzato molto ridotto.
*
Divieto di transito*

Il discorso è che un gran numero di percorsi ciclabili (ciclovie, cioè
percorsi che non sono segnalati come ciclopiste, ma portano qualche forma
di segnaletica turistica ufficiale) corrono lungo strade con il famoso
segnale divieto di transito spesso senza nessun cartello aggiuntivo.
Inoltre ho visto personalmente probabilmente centinaia di piste ciclabili e
ciclopedonali (col segnale rotondo blu) in combinazione col segnale divieto
di transito.

Non so quanto diffusa è questo pratica, ma nelle mie parti (Veneto) dove ho
personalmente o virtualmente (per inserire i percorsi proposti della
Regione Veneto) probabilmente più di mille km di ciclovie, è molto diffusa.

Io non vedo una via d'uscita per quanto riguarda il routing, che utilizzo
pesantemente nella preparazione di gite in bici e che si utilizza adesso
anche sui navigatori per bicicletta. Il problema è reale perché la gente si
lamenta che il routing li porta sulle strade trafficate ed ignora le
ciclovie o ciclopiste.

*Access = private*

Per quanto riguarda access=private, per me il wiki è inconsistente.
https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Access dice chiaro e tondo:
private -  Only with permission of the owner on an individual basis
La dicitura Where different restrictions apply to different modes of
transport then mode specific tags can be used. These modal tags each have a
place in a hierarchy in which keys become narrower in scope as they branch
out from the root. non ha senso in caso di private.

.

In generale sono d'accordo con tutti che dicono che bisogna mappare la
situazione real sul terreno, cioè la segnaletica come è. Solo che questo ha
la consequenza che OSM in Italia diventa largamente inutilizzabile per il
cicloturista che utilizza routing per la preparazione o durante la gita.

Cerco di trovare soluzioni pratiche a un problema reale.

Non vedo che questa discussione porti a una convergenza. Il mio approccio
di combinare la precisione del tedesco colla flessibilità del napoletano
(come mi ha descritto il mio capo quando mi voleva fare i complimenti per
la mia gestione di un gruppo di ricercatori del CNR) non sembra gradito
nella comunità OSM italiana - che facciamo?


Volker






2012/7/12 Federico Cozzi f.co...@gmail.com

 2012/7/11 Volker Schmidt vosc...@gmail.com:
  Il problema è reale, molto reale. Sono coinvolto attivamente nel lato
 utenza
  (cicloturismo) e posso garantirti che parliamo di decine di migliaia di
  segnali - è completamente fuori questione di farli cambiare. E bloccare
  queste decine di migliaia di km di stradine ideali per i ciclisti è
  altrettanto fuori questione.

 Ma in che senso le strade sono ideali per i ciclisti? Nel senso che
 sarebbe bello percorrerle ma sono vietate, oppure sono legalmente
 percorribili in bicicletta?
 Nel primo caso si mette bicycle=no. Nel secondo caso bicycle=yes,
 oppure permissive.

 Dopodiché si corregge il motore di routing che ignora il tag bicycle.
 Non c'è speranza di fare un routing decente per biciclette tramite un
 software che ignora il tag bicycle!

 Ciao,
 Federico

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Federico Cozzi
2012/7/12 Volker Schmidt vosc...@gmail.com:
 Le mie strade ideali per ciclisti sono strade senza traffico motorizzato,
 o con traffico motorizzato molto ridotto.

Questa strada è ideale in senso ideale :-)
Ma è anche legalmente percorribile in bicicletta? Di questo stiamo parlando.
Come già detto da alcuni, tante alzaie dei navigli lombardi sono
percorsi ideali in bicicletta, ma alcune sono state vietate alle
bici (e sono state effettivamente fatte delle multe!).
Non è corretto che un router ti faccia passare per strade in cui non è
legale passare, esattamente come non è corretto che ti faccia andare
contromano (anche se lo fanno tutti...)

 Inoltre ho visto personalmente probabilmente centinaia di piste ciclabili e
 ciclopedonali (col segnale rotondo blu) in combinazione col segnale divieto
 di transito.

Semplice:
vehicle=no+bicycle=official
Se, con questa mappatura, il routing non funziona, allora è un bug del router.

 Access = private
 Per quanto riguarda access=private, per me il wiki è inconsistente.
 https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Access dice chiaro e tondo:
 private -  Only with permission of the owner on an individual basis

Dice anche:
yes - The public has an official, legally-enshrined right of access,
i.e. it's a right of way

 La dicitura Where different restrictions apply to different modes of
 transport then mode specific tags can be used. These modal tags each have a
 place in a hierarchy in which keys become narrower in scope as they branch
 out from the root. non ha senso in caso di private.

Perché? Dove è scritto che il concetto di gerarchia non si applica
quando il valore è private? E perché la gerarchia non si applica al
caso private e invece si applica al caso yes?

Quello che sostieni tu è un incubo dal punto di vista del
programmatore di un router.
Esempio: access=yes+vehicle=private+bicycle=permissive
Se usi il concetto di gerarchia (cioè guardi solo la parte a sinistra
dell'uguale) allora è facile: prendi il tag bicycle (che è il più
specifico) e leggi che l'accesso è permissive.
Con il tuo criterio il concetto di gerarchia non si applica più quando
uno dei valori (a destra dell'uguale) è private? E per forestry, vale
la stessa eccezione? E per delivery?

 Non vedo che questa discussione porti a una convergenza.

Non ho ancora capito se la strada dove il router NON ti porta, è
legalmente percorribile da una bicicletta oppure no.
Se NON è legalmente percorribile da una bici, il router è giusto e non
c'è problema.
Se è legalmente percorribile da una bici, allora bisogna aggiungere il
tag bicycle=yes
Se anche in questo caso il router non ti ci fa passare, allora è un
bug del router e va segnalato allo sviluppatore.

Questa discussione non sta convergendo perché non stiamo discutendo
dello stesso oggetto.
Bisogna prendere UNA strada e vedere se il router funziona.
Se ognuno parla della PROPRIA ciclabile allora non ne veniamo a capo.

Ciao,
Federico

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Elena ``of Valhalla''
On 2012-07-12 at 10:40:27 +0200, Volker Schmidt wrote:
 Il discorso è che un gran numero di percorsi ciclabili (ciclovie, cioè
 percorsi che non sono segnalati come ciclopiste, ma portano qualche forma
 di segnaletica turistica ufficiale) corrono lungo strade con il famoso
 segnale divieto di transito spesso senza nessun cartello aggiuntivo.

questa è evidentemente segnaletica sbagliata: bisognerebbe contattare 
chi ha deciso che quella e` una ciclovia e il comune che ha deciso 
che quella è una strada a divieto di accesso e far si` che si mettano 
d'accordo.

Ovviamente se ci sono i cartelli aggiuntivi magari sono i cartelli 
aggiuntivi a dare le opportune eccezioni.

 Inoltre ho visto personalmente probabilmente centinaia di piste ciclabili e
 ciclopedonali (col segnale rotondo blu) in combinazione col segnale divieto
 di transito.

In questo caso invece è il segnale rotondo blu a fare da eccezione 
al divieto di transito (che in realtà sarebbe implicito nel segnale 
rotondo blu, ma abbondare in questo caso non nuoce troppo)

Queste vanno ovviamente taggate come access=no, bicycle=yes (ed
eventualmente foot=yes), perché se c'è il simbolo blu il transito è 
effettivamente vietato a TUTTI gli altri, pedoni e cavalli compresi.

 La dicitura Where different restrictions apply to different modes of
 transport then mode specific tags can be used. These modal tags each have a
 place in a hierarchy in which keys become narrower in scope as they branch
 out from the root. non ha senso in caso di private.

tranne che in casi come ad esempio di access=private, foot=permissive 
(strada privata, dove il proprietario chiude un'occhio se entri a 
piedi, ma non se gli entri con l'auto o la moto).

-- 
Elena ``of Valhalla''

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Fabrizio Tambussa
Il 12 luglio 2012 11:13, Elena ``of Valhalla''
elena.valha...@gmail.com ha scritto:

 questa è evidentemente segnaletica sbagliata: bisognerebbe contattare
 chi ha deciso che quella e` una ciclovia e il comune che ha deciso
 che quella è una strada a divieto di accesso e far si` che si mettano
 d'accordo.

Ho fatto una breve ricerca su internet, in quanto nella mia zona e'
pieno di argini del fiume Po, asfaltati e tecnicamente perfettamente
ciclabili, col famigerato cartello bianco cerchiato di rosso. In
alcuni punti ci sono anche delle sbarre (sempre aperte) e un cartello
rugginoso con scritto divieto di accesso, proprieta' demaniale.
La regione Piemonte vieta il traffico motorizzato (escluso tenutari
agricoli, veicoli forze dell'ordine, emergenze, ecc) su queste strade.
Ad esempio qui [1], il Corpo Forestale prov. di Rovigo, vieta anche
lui l'accesso agli argini ai mezzi motorizzati (punto 3) e al punto 6
dice che il divieto e' reso noto al pubblico mediante apposizione di
relativo segnale di divieto di transito.

La mia impressione e' che ci sia stata nel tempo una stratificazione
di enti con relativo passaggio di consegne e, siccome i cartelli
costano, quelli che c'erano sono rimasti, quelli nuovi (permesso
ciclopedonale, ad esempio) non sono stati messi.
Questo perche'  il legislatore normalmente associa sempre
strada=automobile, quindi parla sempre di divieto di accesso,
implicitamente ai mezzi motorizzati.

Molte di queste delibere derivano dall'AIPO (ex Magistrato per il Po)
che scavalca le leggi comunali.
Il livello di legislazione e' regionale.

Saluti
Fabrizio

[1] 
http://www2.comune.trecenta.ro.it/sito-web-ufficiale/documenti/file-vari/forestale22062012_.pdf

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Elena ``of Valhalla''
On 2012-07-12 at 11:29:45 +0200, Fabrizio Tambussa wrote:
 Ho fatto una breve ricerca su internet, in quanto nella mia zona e'
 pieno di argini del fiume Po, asfaltati e tecnicamente perfettamente
 ciclabili, col famigerato cartello bianco cerchiato di rosso. [...]
 La mia impressione e' che ci sia stata nel tempo una stratificazione
 di enti con relativo passaggio di consegne e, siccome i cartelli
 costano, quelli che c'erano sono rimasti, quelli nuovi (permesso
 ciclopedonale, ad esempio) non sono stati messi.

Mi viene un sospetto: non è che gli argini hanno il divieto di 
accesso perché non è garantito che siano sicuri (e garantirlo / 
metterli in sicurezza costa), ma all'ente interessa solo 
non essere responsabiledi eventuali incidenti?

Mi sembra che ci fosse stato un caso del genere (nel milanese?) 
esplicitamente segnato sui cartelli (accesso vietato ai mezzi 
motorizzati, pedoni e forse bici a proprio rischio e pericolo?): 
non so come fosse stato deciso di taggare.

 Questo perche'  il legislatore normalmente associa sempre
 strada=automobile, quindi parla sempre di divieto di accesso,
 implicitamente ai mezzi motorizzati.

il legislatore parla di divieto di accesso ai mezzi, inclusi quelli 
a trazione umana ed animale, semmai è l'impiegato del comune / altro ente 
che deve mandar fuori l'operaio con il cartello che lavora in 
modo più approssimativo.

-- 
Elena ``of Valhalla''

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-12 Per discussione Federico Cozzi
2012/7/12 Elena ``of Valhalla'' elena.valha...@gmail.com:
 Mi sembra che ci fosse stato un caso del genere (nel milanese?)
 esplicitamente segnato sui cartelli (accesso vietato ai mezzi
 motorizzati, pedoni e forse bici a proprio rischio e pericolo?):

Sì è la ciclabile lungo il Naviglio Grande.
bicycle=permissive mi sembra perfetto.

 Questo perche'  il legislatore normalmente associa sempre
 strada=automobile, quindi parla sempre di divieto di accesso,
 implicitamente ai mezzi motorizzati.

Veramente in questo caso il legislatore sta sbagliando nel senso
opposto, cioè il cartello che ha messo esclude TROPPO POCO, non
TROPPO.
Se l'obiettivo è di vietare il traffico perché la strada non è sicura
(es. mancano i parapetti) deve essere vietato anche il passaggio
pedonale. Il cartello di divieto di transito invece permette il
passaggio ai pedoni (perché non sono veicoli)

Se comunque si vuole mappare all'italiana esiste già il tag OSM apposito:
bicycle=permissive

Ciao,
Federico

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-11 Per discussione Volker Schmidt
... e allora, quali sono le conclusioni della nostra estesa conversazione
per l'aspetto ciclisti (che mi interessa particolarmente).
Abbiamo su un lato i puristi che mappano secondo la legge con l'effetto
che i routers per bici, che vengono prodotti in paesi non-italiani, non
funzionano, e sul altro i pragmatisti che vogliono mappare la prassi per
permettere di utilizzare questi routers anche in Italia.
Vero che questo pragmatismo puzza di mappare per il renderer/routing, ma
non vedo altre alternative.
Mi sembra anche il caso di tentare una pagina wiki italiano con le linee
guide, *se* arriviamo a una conclusione comune.

2012/7/10 Paolo Pozzan pa...@z2z.it

 Il 10/07/2012 13:23, Martin Koppenhoefer ha scritto:
 [cut]

  E' vero che i cartelli sono spesso assurdi, per esempio ho visto un
 maxspeed=30, che però diventava un 40 in caso di ghiaccio o pioggia
 ;-). Credo che il problema è meno quello di mettere i cartelli giusti
 che di non rimuovere quelli vecchi.
 http://wiki.openstreetmap.org/**wiki/File:Maxspeed_snow.jpghttp://wiki.openstreetmap.org/wiki/File:Maxspeed_snow.jpg

 [cut]

 Di certo questa è una situazione confusionaria, ma nei cartelli più vecchi
 i pannelli integrativi di precipitazioni atmosferiche e gelo si riferiscono
 solo al segnale di pericolo, non al limite di velocità.

 Penso che situazioni del genere si possano creare nel momento in cui la
 gestione della strada passa da un ente a un'altro, quindi si formano le
 classiche empasse burocratiche all'italiana.

 Ciao!
 Paolo


 __**_
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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-11 Per discussione Federico Cozzi
2012/7/11 Volker Schmidt vosc...@gmail.com:
 Abbiamo su un lato i puristi che mappano secondo la legge con l'effetto
 che i routers per bici, che vengono prodotti in paesi non-italiani, non
 funzionano, e sul altro i pragmatisti che vogliono mappare la prassi per
 permettere di utilizzare questi routers anche in Italia.

Ci fai un esempio di router che non funziona, così possiamo capire se
è un bug del router o della mappatura?

 Vero che questo pragmatismo puzza di mappare per il renderer/routing, ma non
 vedo altre alternative.

Non mi è molto chiaro il problema.
1. Di fronte ad una specifica strada nel mondo reale, dobbiamo
essere in grado di capire se è percorribile in bici oppure no. Fin qui
OSM non c'entra.
2. Una volta che abbiamo capito qual è la percorribilità nel mondo
reale di quella strada, allora dobbiamo mappare OSM di conseguenza. A
meno di bug nel router, questo secondo passo non è difficile: basta
usare il tag bicycle con il valore corretto.

Io ho l'impressione che tu voglia lavorare sul punto 2, mentre secondo
me è il punto più facile e invece bisogna lavorare sul punto 1.

Ciao,
Federico

___
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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-11 Per discussione Volker Schmidt
Ci sono due punti sui quali vorrei arrivare ad un consenso:

1) Il segnale divieto d'accesso (
https://it.wikipedia.org/wiki/Segnali_di_prescrizione_nella_segnaletica_verticale_italiana#Segnali_di_divieto)
che vorrei generalmente interpretare in modo approssimativo come divieto di
accesso a mezzi motorizzati, perché viene usato ed interpretato così (in
Italia).

2) L'altro aspetto che è saltato fuori sono le interpretazioni di
private. private vieta l'accesso a tutti che non hanno una
autorizzazione esplicita ed individuale e non può essere condizionato con
bicycle=yes o permissive o simili. E mi sembra che anche gli algoritmi di
routing lo interpretano così.

Ma devo ammettere che conosco gli algoritmi di routing, posso solo dire che
incontro un sacco di problemi quando faccio routing reale per la bici (e ne
ho fatto per milgia di km in Italia ed al estero). In alcuni rari casi mi
sono preso il tempo di guardare i tags in OSM, ma normalmente non ho il
tempo e cerco di indovinare la situazione reale e continuo la creazione
della traccia senza routing per superare l'ostacolo.

In questa discussione sono meno un mappatore che un utente di OSM.

Volker



2012/7/11 Federico Cozzi f.co...@gmail.com

 2012/7/11 Volker Schmidt vosc...@gmail.com:
  Abbiamo su un lato i puristi che mappano secondo la legge con l'effetto
  che i routers per bici, che vengono prodotti in paesi non-italiani, non
  funzionano, e sul altro i pragmatisti che vogliono mappare la prassi per
  permettere di utilizzare questi routers anche in Italia.

 Ci fai un esempio di router che non funziona, così possiamo capire se
 è un bug del router o della mappatura?

  Vero che questo pragmatismo puzza di mappare per il renderer/routing, ma
 non
  vedo altre alternative.

 Non mi è molto chiaro il problema.
 1. Di fronte ad una specifica strada nel mondo reale, dobbiamo
 essere in grado di capire se è percorribile in bici oppure no. Fin qui
 OSM non c'entra.
 2. Una volta che abbiamo capito qual è la percorribilità nel mondo
 reale di quella strada, allora dobbiamo mappare OSM di conseguenza. A
 meno di bug nel router, questo secondo passo non è difficile: basta
 usare il tag bicycle con il valore corretto.

 Io ho l'impressione che tu voglia lavorare sul punto 2, mentre secondo
 me è il punto più facile e invece bisogna lavorare sul punto 1.

 Ciao,
 Federico

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-11 Per discussione Daniele Forsi
Il 11 luglio 2012 15:09, Volker Schmidt ha scritto:

 1) Il segnale divieto d'accesso
 (https://it.wikipedia.org/wiki/Segnali_di_prescrizione_nella_segnaletica_verticale_italiana#Segnali_di_divieto)
 che vorrei generalmente interpretare in modo approssimativo come divieto di
 accesso a mezzi motorizzati, perché viene usato ed interpretato così (in
 Italia).

-1

non possiamo fare altro che riportare i cartelli (e come cittadini
cercare di far cambiare o togliere i cartelli sbagliati)

-- 
Daniele Forsi

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-11 Per discussione Volker Schmidt
Il problema è reale, molto reale. Sono coinvolto attivamente nel lato
utenza (cicloturismo) e posso garantirti che parliamo di decine di migliaia
di segnali - è completamente fuori questione di farli cambiare. E bloccare
queste decine di migliaia di km di stradine ideali per i ciclisti è
altrettanto fuori questione.

Si nasconde lì un problema ancora più insidioso della questione routing,
cioè il problema della responsabilità civile e penale del ciclista in caso
di incidenti)



2012/7/11 Daniele Forsi dfo...@gmail.com

 Il 11 luglio 2012 15:09, Volker Schmidt ha scritto:

  1) Il segnale divieto d'accesso
  (
 https://it.wikipedia.org/wiki/Segnali_di_prescrizione_nella_segnaletica_verticale_italiana#Segnali_di_divieto
 )
  che vorrei generalmente interpretare in modo approssimativo come divieto
 di
  accesso a mezzi motorizzati, perché viene usato ed interpretato così (in
  Italia).

 -1

 non possiamo fare altro che riportare i cartelli (e come cittadini
 cercare di far cambiare o togliere i cartelli sbagliati)

 --
 Daniele Forsi

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Re: [Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-11 Per discussione Umberto Piacenza
Il giorno mer, 11/07/2012 alle 15.56 +0200, Volker Schmidt ha scritto:
 Il problema è reale, molto reale. Sono coinvolto attivamente nel lato
 utenza (cicloturismo) e posso garantirti che parliamo di decine di
 migliaia di segnali - è completamente fuori questione di farli
 cambiare. E bloccare queste decine di migliaia di km di stradine
 ideali per i ciclisti è altrettanto fuori questione.

-1
IMHO non possiamo mappare l'interpretazione approssimativa,
generale... di un segnale che nel codice della strada non da' adito ad
approssimazioni o distorsioni.
Il segnale indicato vieta la circolazione di tutti i veicoli, compresi i
velocipedi!
Unica eccezione riportata dal codice della strada si trova nelle aree
pedonali: in questo caso è sempre consentito il transito in bicicletta a
meno di apposita indicazione di divieto.

Le stradine ideali per i ciclisti sono piste ciclabili?
Sono state citate più volte le alzaie di navigli o canali: queste
solitamente non sono piste ciclabili ma strade di servizio alla
manutenzione dei corsi d'acqua.
Per queste ultime è solitamente l'ente gestore che deve stabilire a chi
consentire il transito e secondo quali regole.

 Si nasconde lì un problema ancora più insidioso della questione
 routing, cioè il problema della responsabilità civile e penale del
 ciclista in caso di incidenti)

Proprio ciò che successe sull'alzaia Naviglio Grande nel 2010 in seguito
ad un incidente mortale di un ciclista (urtato da un altro ciclista):
il tribunale riconosceva la corresponsabilità dell'ente gestore in
quanto la strada era mancante dei requisiti di sicurezza necessari
Da quel fatto, l'ente gestore ha installato la segnaletica di divieto
d'accesso esplicito per pedoni e ciclisti) con l'intento di
sollevarsi dalle responsabilità di eventuali altri incidenti.

Inutile dire che, dopo qualche tempo, sia pedoni che ciclisti hanno
transitato normalmente su quelle strade.
 
Scopro ora che da luglio 2012 è cambiato l'ente gestore [1] che in
accordo con la Regione Lombardia, ... in condizioni normali il transito
[ciclopedonale] sarà tollerato a rischio del passante, un po’ come per i
sentieri di montagna. In ogni caso non saranno ammesse velocità
superiori ai 15 chilometri orari 

Dicono che a breve installeranno la relativa segnaletica [2] con
esplicite indicazioni testuali.

[1]http://www.parcoticino.it/parco/50_messa-in-sicurezza-delle-alzaie.html
[2]http://www.etvilloresi.it/portal-villoresi/page220a.do?link=oln659a.redirectseu318a.oid.set=68dau260a.oid=372alt30a=page222a

Ciao.
Umberto.



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[Talk-it] [OT] Re: access destination

2012-07-10 Per discussione Paolo Pozzan

Il 10/07/2012 13:23, Martin Koppenhoefer ha scritto:
[cut]

E' vero che i cartelli sono spesso assurdi, per esempio ho visto un
maxspeed=30, che però diventava un 40 in caso di ghiaccio o pioggia
;-). Credo che il problema è meno quello di mettere i cartelli giusti
che di non rimuovere quelli vecchi.
http://wiki.openstreetmap.org/wiki/File:Maxspeed_snow.jpg

[cut]

Di certo questa è una situazione confusionaria, ma nei cartelli più 
vecchi i pannelli integrativi di precipitazioni atmosferiche e gelo si 
riferiscono solo al segnale di pericolo, non al limite di velocità.


Penso che situazioni del genere si possano creare nel momento in cui la 
gestione della strada passa da un ente a un'altro, quindi si formano le 
classiche empasse burocratiche all'italiana.


Ciao!
Paolo

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