OrazioPirataDelloSpazio (Lorenzo) ha scritto:
> Marco Giuntini ha scritto:
>> Intendevo dire che passare ad ipv6 ha  un costo per le aziende e
>> finchè non ci sarà una reale necessità non si farà il passaggio.
>> A mio parere si dovrebbe procedere seguendo lo stesso principio con
>> cui è nata la internet di oggi.
> Secondo me il passaggio da ipv4 a ipv6 è diverso. Non è come il QoS in
> cui l'azienda VUOLE la qos  perchè cosi' gli passa il VoIP a qualità
> decente e fa i soldi tariffando gli utenti, oppure il multicast IP per
> farci streaming e venderlo agli utenti. Alle aziende non gliene frega
> nulla di quale versione del protocollo IP utilizzano perchè agli utenti
> non gliene frega nulla. E nemmeno a me, sinceramente, mi interesserebbe
> tanto se ci fossero gli IP pubblici, ma stanno finendo e questo è un
> dato di fatto. Allora il piano di migrazione ci deve essere e non puo'
> essere quello di un semplice update, ma lentamente praticamente tutto
> supporta IPV6. Forse le aziende si ritroveranno IPV6 sotto al sedere e
> nemmeno se ne renderanno conto.Ma non domani, certo.
> 

Stai ragionando in positivo Lorenzo ... non tutti ragionano cosi'. Anzi,
pochi. Tu dai per scontato che Internet c'e' e rimane; perche' i
benefici sono indubbi. Ma se applichi a questa tua (anzi, nostra)
percezione, dei dati numerici, il discorso cambia ... e di brutto. In
Italia ci sono 60 milioni di abitanti, 27 milioni di famiglie (non so
l'Istat cosa intenda con "famiglie"; non ho indagato), 22 milioni di
unita' abitative e solo 11 milioni di connessioni a banda larga (di cui
buona parte business). Cioe' i nuclei familiari "connessi" sono solo una
piccola parte ... e di questi, quelli che hanno maturato la tua
consapevolezza sono solo una piccolissima parte, ai quali si aggiunge
un'altra piccola parte di power users che pero' culturalmente sono piu'
vicini a Jobs che a Kay (il vero inventore delle interfacce grafiche,
Xerox Park, 1967 se non sbaglio); il resto e' eMule e YouPorn. Inoltre
gli ultracinquantenni sono per lo piu' culturalmente irrecuperabili; a
mia madre ho regalato un computer ... ci legge Repubblica e si scambia
le foto su Facebook; fine. Cioe' l'80% della popolazione sara'
martellata fino a credere che Internet e' espressione del diavolo in
persona (e nonostante il Papa abbia, per una volta, e in ritardo, dato
una mano: "Internet e' dono di Dio", ha detto un paio di settimane fa).
Cioe' il tuo "il piano di migrazione ci deve essere", in altri ambienti
e' "Internet va fermata, ma tanto tra due anni finiscono gli indirizzi e
crolla da sola". Te capi'?

Sto producendo dei video perche' nei due anni passati ho fallito nel
coinvolgere gli artisti, e le aziende emergenti nella nettv, e gli
ingenui studentelli degli istituti cinematografici; e quindi mi son
dovuto arrangiare con quello che potevo fare da solo ... a Frammenti ho
rotto le palle a tutti da Rossi a Celestini ... ho scritto a Ghezzi ...
ho parlato con Grillo ... con i NonRassegnataStampa due volte ...
Travaglio quando e' venuto a Frascati ... questi cazzoni erano talmente
presi da se da non rendersi conto di stare a cannibalizzare la rete
mentre dicevano che era uno strumento importante. Per poi fare questa fine:

http://www.nonrassegnatastampa.it/

e quest'altra:

http://www.youtube.com/watch?v=zW69z8asuhg

Per non parlare di Travaglio che rompe le palle con le intercettazioni
finendo, consapevolmente o meno, di accodarsi anche lui a chi vuole
intercettare Skype come in Cina (oggi e' p2p; in Cina invece hanno messo
dei supernodi governativi e adattato il protocollo per far passare TUTTE
le comunicazioni da li'). Cinici che attingono dalla componente sociale
e umana della popolazione. Questo perche' speravo che comprendessero che
la rete e' qualcosa di piu' di un semplice strumento di distribuzione
dei propri contenuti e aggregazione intorno alla propria persona. Non
solo le TLC DEVONO essere un consorzio/cooperativa unica per funzionare
economicamente; ma per tutta l'informazione vale lo stesso discorso ...
oramai pero' e' tardi. Siamo arrivati al punto in cui l'unica
possibilita' rimasta e' quella di integrare al 100%, e piu' velocemente
possibile, istanze eterogenee sperando che si rendano conto dell'urgenza
di liberare la rete dalla morza {poteri forti,ignoranza IT diffusa}
(quella che in USA non c'e', e infatti politicamente hanno fatto il
miracolo e oggi Lessig sta scrivendo la riforma del Congresso per
rendere gli USA una federazione simile alla Svizzera). E non ha senso
muovere una foglia in termini di distribuzione (es: gsm -> mesh) se
tutto lo stack che va dalle frequenze radio / fibra in centrale,
all'identita', ad uno strumento econometrico, non sono distribuiti. IPv6
in tutto questo e' lo strumento principe; se non c'e', non vale la pena
investire sul progetto (anche in Ninux). Sembra complicato, ma se po' fa ...

ciao

Michele

Rispondere a